Livelli del Lago Maggiore più alti, timori per le Bolle di Magadino

La possibilità di innalzare di un metro e mezzo il livello massimo durante il periodo estivo del Lago Maggiore rispetto alla zero idrometrico di Sesto Calende (che corrisponde ad una quota di 193,01 metri sul livello del mare) preoccupa il Dipartimento del territorio (DT). Preoccupazione che è stata esternata all’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM)e ai gruppi d’interesse coinvolti alla luce della decisione adottata 21 dicembre scorso dal Comitato istituzionale dell’autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po nell’ambito del proseguimento della sperimentazione della regolazione estiva del bacino imbrifero per il periodo 2022-2025. «Il rischio concreto, nel caso in cui durante il periodo primaverile il limite del Lago Maggiore dovesse essere innalzato fino ad un massimo di un metro e mezzo, i canneti delle Bolle di Magadino sarebbero sommersi dall’acqua proprio nel loro periodo di sviluppo» spiega al CdT Laurent Filippini, capo dell’ufficio dei corsi d’acqua del DT. Canneti che deperirebbero, compromettendo così l’habitat n di parecchie specie che abitano questa riserva naturale. Altro rischio, in particolare a fine estate, è che con un livello del lago già elevato si verifichino delle esondazioni nel caso di forti e prolungate precipitazioni.
Gestione dinamica
Proprio sulla scorta di queste evidenze, la delegazione svizzera, composta da tre esperti designati dal DT e dall’UFAM che dal 2017 partecipano al tavolo tecnico che segue la sperimentazione, ha ribadito l’opportunità di dare seguito ad un ulteriore periodo di sperimentazione che prevedesse però di mantenere invariate le soglie definite nella prima fase. Soglie che, rammenta il DT in una nota stampa, prevedevano livello massimo di regolazione estiva a +1,25 metri, con possibilità di innalzamento a +1,35 metri, nel caso di manifestazione o previsione di situazioni di severità idrica «media» o «alta» nella vasta area costituita dall’asta del Fiume Ticino e del Fiume Po. Ciò con l’obiettivo di consentire un proseguimento omogeneo delle attività di monitoraggio ambientale. «Per contro - recita ancora il comunicato - il raggiungimento di un livello estivo massimo ulteriore di 11,50 metri non è un obiettivo a sé stante». Va inoltre « privilegiata una gestione dinamica dei livelli del Lago Maggiore dal 15 marzo al 15 settembre per meglio conciliare lo sfruttamento della risorsa idrica a valle di Sesto Calende con le esigenze ambientali e di sicurezza del territorio lacustre nei periodi più sensibili».
Costi-benefici da approfondire
La nota dipartimentale conclude che «nell’ambito della nuova sperimentazione 2022-2026 dovranno altresì essere approfonditi i benefici e i costi ambientali, sociali ed economici derivanti dalle maggiori risorse disponibili a seguito dell’innalzamento del livello di regolazione. Il quadro generale dovrà considerare l’insieme del bacino afferente e le esigenze di tutti i portatori di interesse a monte e a valle della diga di regolazione della Miorina e non solo le necessità irrigue, idroelettriche o ambientali del Ticino sublacuale».