Confine

Lo sconto benzina è un flop: due centesimi è troppo poco

L’App per usufruire della riduzione in Italia si sta rivelando un buco nell’acqua
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Mendrisio
06.12.2021 17:03

Certamente qualcuno di voi lettori ricorderà la situazione di anni fa quando i distributori di carburante della zona di confine erano letteralmente presi d’assalto dagli automobilisti italiani, e non solo frontalieri: il divario del prezzo alla pompa fra Ticino e Lombardia era talmente alto che per fare il pieno valeva la pena per gli abitanti a ridosso del confine fare un salto da noi. Ciò voleva dire grandi affari per i gestori ticinesi che ai clienti vendevano anche altri prodotti di frontiera come sigarette e cioccolato.

Poi in Lombardia era arrivata la carta sconto per gli automobilisti che di fatto riduceva la differenza di prezzo, tanto da rendere meno interessante il pieno in Svizzera. La carta sconto fu poi abolita nel gennaio scorso, per essere però reintrodotta con nuove modalità il 27 novembre scorso (fra l’altro la riduzione non vale per il rifornimento di gasolio). Ma già dopo una settimana, con le attuali condizioni, si può dire che l’operazione è un flop. Un fiasco definito addirittura «annunciato» secondo taluni quotidiani italiani. Su un bacino potenziale di mezzo milione di persone nelle province di Como, Varese e Sondrio, solo in 15.000 ne hanno approfittato.

I motivi del fiasco

La causa del fiasco è dovuta all’irrisoria entità dello sconto: 2 centesimi di euro al litro. In più, il ribasso viene accordato solamente a coloro che abitano nella cosiddetta fascia A, ovvero entro 10 chilometri dal confine.

In questo contesto, semmai, potrebbe entrare in linea di conto anche una certa complessità per poter godere della riduzione. Il progetto messo in atto dalla Regione Lombardia prevede l’utilizzo di un’apposita App che in pratica sostituisce la carta sconto. La si può scaricare gratuitamente su tutte le piattaforme ma per attivarla occorre lo Spid o in alternativa la carta d’identità elettronica. «Ogni volta che si fa il pieno il sistema genera un codice da mostrare al gestore dell’impianto di rifornimento che, dopo aver inserito i dati del cliente, il codice del nuovo rifornimento e il numero dei litri erogati sulla propria applicazione, attende l’autorizzazione che conclude l’operazione per attribuire lo sconto. Per i trasgressori sono previste delle sanzioni da 500 a 3.000 euro, oltre al ritiro dell’identificativo impropriamente utilizzato» spiegava sabato il sito online de Il Giorno.

Ma come si arriva a calcolare il ribasso di 2 centesimi? La «colpa» è del meccanismo automatico di calcolo previsto dalle legge che prevede un rilevamento ufficiale da parte dell’ambasciata italiana a Berna dei costi dei carburanti in Ticino e in Lombardia. L’ultima misurazione indicava una differenza di 7 centesimi al litro, ovvero 2 in più rispetto al limite di 5 stabilito per fare scattare lo sconto.

Nuovi rilevamenti

Dal canto loro i gestori di distributori di carburante per contenere l’emorragia di clienti li invitano a scaricare ugualmente l’App, confidando sul fatto che il successivo rilevamento possa ampliare le differenze di prezzo, aggiornando così lo sconto.