Bene culturale

Lo sforzo del Cantone per tutelare villa Graf

La protezione è stata ottenuta contro la volontà del proprietario e, per quanto riguarda il perimetro di rispetto, di parte del Consiglio comunale di Vezia – La casa è uno dei capolavori di Franco Ponti
©Chiara Zocchetti
Federico Storni
20.01.2025 06:00

Villa Graf a Vezia è ora un bene protetto a livello cantonale, malgrado i dubbi del proprietario. E il perimetro di rispetto sarà quello voluto dal Cantone, malgrado a stretta maggioranza il Consiglio comunale di Vezia avesse deciso di stralciarlo del tutto. La decisione è stata presa contestualmente all’adeguamento del Piano regolatore di Vezia alla Legge sullo sviluppo territoriale. Vezia, fra l’altro, con questa procedura ha anche esteso la tutela di villa Negroni.

Perché merita protezione

©CdT/Chiara Zocchetti
©CdT/Chiara Zocchetti

Se non sempre è facile trovare immediatamente informazioni sugli edifici tutelati in Ticino, non è questo il caso per quanto riguarda villa (o casa) Graf, per cui dai motori di ricerca emergono risultati su risultati. D’altronde è considerata uno dei capolavori dell’architetto ticinese Franco Ponti (1921-1984), il cui stile era ispirato a quello di Frank Lloyd Wright. Scrive di Ponti il Dizionario storico della Svizzera: «Sviluppò un linguaggio di legno, pietra e vegetazione che segnò inconfondibilmente la casa unifamiliare moderna del Ticino più agiato del secondo dopoguerra». Villa Graf fu progettata nel 1963 e costruita nel 1966, ed è una delle migliori espressioni delle sue idee architettoniche.

Legislativo ribaltato

Stando a quanto abbiamo ricostruito, la tutela di casa Graf è frutto di uno spunto cantonale, fatto proprio dal Municipio e dal Consiglio comunale. Contro la tutela in sé - che stando a quanto ci dicono dal Comune sarebbe cresciuta in giudicato negli scorsi giorni - non si è levata alcuna voce, salvo quella del proprietario. Discorso diverso invece per il perimetro di rispetto, che tocca alcuni terreni vicini alla villa e che è frutto di un’esplicita richiesta del Consiglio di Stato. Questa è stata fatta propria dal Municipio ma è poi caduta in Consiglio Comunale nel 2021. A stretta maggioranza (13 voti a 10) il Legislativo aveva infatti seguito il ragionamento della Commissione della gestione, la quale riteneva il perimetro di rispetto una misura eccessiva ne aveva chiesto lo stralcio. Il Consiglio di Stato ha deciso però di non tenerne conto, e in questo caso la Legge sui beni culturali glielo permette. La competenza dei perimetri di rispetto per i beni culturali cantonali è infatti del Cantone stesso, non del Comune. Il Consiglio di Stato in ogni caso ha argomentato la sua decisione per quattro pagine abbondanti, spiegando che si tratta di una misura necessaria per poter controllare gli interventi architettonici e urbanistici nelle vicinanze. Interventi che in ogni caso restano possibili.

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