Locarno, "cresce" l'Hotel Pestalozzi

Nonostante le evidenti difficoltà con cui deve fare i conti il settore turistico nostrano, l'imprenditore Piero Ferrari – proprietario, tra gli altri, dell'Hotel Pestalozzi a Locarno – ha deciso di ampliare la sua attività attraverso un investimento importante. In controcorrente rispetto a molti suoi colleghi, non solo ticinesi, ha infatti dato il via a un'operazione da oltre dieci milioni di franchi destinata a elevare il centralissimo albergo di via Cattori di due nuovi piani, rinnovandolo e dotandolo di spazi e servizi inediti. Proprio in questi giorni attorno alla struttura, chiusa ormai da inizio novembre, sono comparsi i ponteggi e una grossa gru; i lavori veri e propri, invece, prenderanno il via con l'inizio del nuovo anno. Tempo previsto per la realizzazione del progetto: due anni. «Tutto è partito dalla necessità di risanare il tetto dell'albergo e di rinnovarne il sistema antincendio – spiega al CdT lo stesso Piero Ferrari, patron dell'omonimo gruppo. In questo contesto, vista in particolare la possibilità concessa dal Piano regolatore di elevare lo stabile di due piani rispetto ai cinque attuali, abbiamo deciso di cogliere l'occasione e procedere a interventi più incisivi. Se infatti è indubbio che il settore turistico sia in affanno, a mio parere lo è anche il fatto che per rilanciare un'attività occorra, nel limite del possibile, investire in essa». Nel giro di qualche settimana, quindi, prenderanno il via i lavori che prevedono la realizzazione di un sesto e un settimo piano, la ristrutturazione interna delle camere già esistenti, l'installazione di un impianto antincendio al passo con i tempi e dell'aria condizionata in tutti gli spazi, la sostituzione dei vecchi ascensori con impianti più moderni e un ulteriore ampliamento della grande sala riunioni al primo piano, già utilizzata anche da privati per incontri di vario genere. Nei due nuovi piani che verranno realizzati troveranno spazio alcuni appartamenti e cinque o sei camere attrezzate per accogliere persone disabili, che andranno ad affiancarsi alle quattro già esistenti. «Si tratta di un segmento di mercato ancora poco sviluppato ma ampiamente apprezzato – specifica Ferrari. E in questo caso la clientela interessata non è composta unicamente da persone anziane ma anche da giovani costretti su una sedia a rotelle che, per la mancanza di strutture ricettive adeguate, vedono le proprie possibilità di andare in vacanza estremamente limitate». Nel complesso, una volta riaperto – a inizio 2017 – l'albergo sarà in grado di offrire più di un centinaio di posti letto.
E il personale? «Della decina di dipendenti finora impiegati nella parte alberghiera – precisa Ferrari – alcuni sono stati assunti con un nuovo contratto all'Universo mentre altri, per i quali non siamo riusciti a trovare soluzioni adeguate, si sono dovuti rivolgere alla disoccupazione».