Locarno, danni milionari al Palexpo
Passata la buriana, nel Locarnese si sta lavorando senza sosta per ripristinate i danni causati dalla violenta grandinata di venerdì sera e dalle abbondanti precipitazioni che sono proseguite incessantemente fino a al primo pomeriggio di oggi. Una combinazione micidiale che ha provocato innumerevoli allagamenti nelle abitazioni private e negli edifici pubblici. Tra questi ultimi, oltre agli edifici scolastici di Losone e Locarno, vi è anche il Palexpo (ex Fevi). «La grandine ha distrutto un lucernario dal quale l’acqua è poi penetrata nella carta di impermeabilizzazione delle pareti, nella struttura metallica e quindi ha allagato il pavimento» ci spiega il capodicastero Opere pubbliche Bruno Buzzini. «È un danno importante, valutabile in milioni di franchi. A preoccuparci, oltre al riassorbimento dell’acqua, sono soprattutto i tempi per il ripristino della struttura: si ipotizzano almeno sei o otto settimane e in ottobre ci sono alcune manifestazioni in programma che potrebbero essere rinviate», dice. Altri danni negli edifici pubblici di Locarno riguardano, spiega sempre Buzzini, le finestre dello Spazio Elle, andate completamente distrutte, i lucernari delle scuole e i pannelli fotovoltaici. A proposito di scuole, quelle comunali di Locarno riapriranno domani mattina ad eccezione dell’asilo di San Francesco. Confermata anche la riapertura di elementari e scuola dell’infanzia a Losone.
Al fronte anche la PCi
Quelle appena trascorse sono state giornate e nottate assai impegnative non solo per i pompieri, ma anche per i militi della Protezione civile. «Il primo intervento lo abbiamo eseguito venerdì sera alle 21.15 quando abbiamo evacuato 60 ospiti, tra i quali 18 disabili, del villaggio Pestalozzi di Arcegno», racconta il vicecomandante della PCi Locarno e Vallemaggia Patrik Arnold. Tutti sono stati fatti alloggiare al rifugio di Minusio. I militi in tuta arancione si sono successivamente recati alle Scuole comunali di Losone per riparare provvisoriamente gli oltre cento lucernari mandati in frantumi dalla grandine. Altri interventi sono stati effettuati al Pronto Soccorso dell’Ospedale La Carità e all’Istituto cantonale di patologia. «Sabato abbiamo proceduto all’evacuazione di quattro palazzine in via Nessi a Locarno che avevano un tetto distrutto e che non erano più abitabili. Gli inquilini sono stati quasi tutti ospitati da parenti e amici» aggiunge Arnold. Tra domenica e lunedì il lavoro della PCi è proseguito con la sorveglianza dei riale Brima ad Arcegno e con interventi di ripristino delle strade comunali a Locarno. Interventi, questi ultimi, che proseguiranno anche domani, con un impiego che nel complesso ha riguardato una settantina di militi.