Locarno punta al label «Città dei bambini»

LOCARNO - La capitale del cinema svizzero vuol fregiarsi anche del riconoscimento «Città amica dei bambini» rilasciato dall’Unicef. Il Municipio nell’ultima seduta ha dato via libera al progetto, avviato dal dicastero socialità, giunto alla sua fase realizzativa dopo che l’Unicef svizzera, all’inizio dell’anno, l’aveva preavvisato favorevolmente. La seconda tappa necessaria ad ottenere il prestigioso «label» consiste nell’organizzare dei laboratori, denominati «Infanzia/Gioventù coinvolta» che porteranno a loro volta all’impegno da parte della città di concretizzare almeno un progetto tra quelli che emergeranno durante gli incontri con gli allievi. «Entro la fine di agosto, prima dell’inizio del nuovo anno, solleciteremo le direzioni scolastiche sull’iniziativa. È fondamentale, infatti, che il maggior numero di bambini e ragazzi siano sensibilizzati affinché partecipino ai laboratori», spiega il capodicastero Ronnie Moretti. La fase operativa per ottenere il «label» dell’Unicef prevede che circa il 10% della popolazione giovanile della Città partecipi ai laboratori. «Si tratterebbe dunque di coinvolgere oltre 200 bambini e giovani residenti a Locarno di età compresa tra i 3 e 18 anni», precisa il capodicastero. I laboratori, è stato deciso, saranno diretti da un responsabile adeguatamente formato quale Giorgia Bertocchi della sezione della Svizzera italiana di Infoclic, l’organismo svizzero che promuove iniziative in favore dei bambini. Bertocchi sarà affiancata da un responsabile pedagogico che in questo caso sarà Patrizia Dresti responsabile del Centro giovani cittadino. «Durante un primo incontro, i giovani saranno condotti attraverso attività diverse volte a far emergere desideri e bisogni che riscontrano nel vivere la Città e ad immaginare progetti che vorrebbero veder realizzati – dice Moretti –. Quindi si selezionerà un progetto per ogni gruppo di giovani. Qualche settimana dopo gli allievi si riuniranno nuovamente e saranno presenti dei rappresentanti del Municipio e, a dipendenza del progetto in discussione, anche i tecnici dell’amministrazione comunale», spiega il capodicastero.
Il primato ticinese
Questa fase si concluderà con la scelta di almeno un progetto che la Città si impegnerà a realizzare nei mesi successivi. Se tutto si svolgerà entro i tempi previsti, dunque, Locarno potrebbe essere la prima Città del Cantone ad ottenere la certificazione Unicef e questa potrebbe avvenire in concomitanza con le celebrazioni del 30° anniversario della firma della convenzione sui diritti del bambino prevista a Colonia nel mese di ottobre», sottolinea Moretti. Inoltre, l’organizzazione Infoclic precisa che lo svolgimento del laboratorio corrisponde anche alla formazione di chi vi partecipa. Pertanto, se in futuro il Municipio vorrà riproporre questi laboratori per coinvolgere i bambini e i giovani della Città nella partecipazione ad altri progetti, potrà svolgerli in autonomia poiché avrà a disposizione la metodologia e il materiale necessari.
Dal punto di vista economico, il Municipio ha stanziato 7.000 franchi per adempiere alla seconda fase del progetto «Città amica dei bambini» dopo che ne aveva spesi altri 2.000 nel 2018 per inoltrare la candidatura all’Unicef tramite l’analisi dei servizi per bambini e ragazzi presenti in città. Per la valutazione e l’ottenimento del «label» sono previsti altri 15.000 franchi. Ancora da stabilire, ovviamente, la spesa per la realizzazione del progetto concreto che la Città intende realizzare su «input» dei bambini e dei ragazzi coinvolti nell’iniziativa. Vi è però la possibilità di accedere a sussidi privati, stanziati dal gruppo Aldi in favore di attività per i giovani, che per la candidatura di Locarno dovrebbero aggirarsi sui 3.000 franchi.