Il punto

Locarno scommette sul verde: «Ogni pianta tolta, sei nuove»

Il piano di rigenerazione urbana della Città a colpi di centinaia di alberi nella lotta alle isole di calore – «Il nostro impegno per contrastare la ‘desertificazione’ migliorando la qualità di vita della cittadinanza»
© CdT/Archivio
Jona Mantovan
15.07.2024 06:00

Il Comune di Locarno, negli ultimi cinque anni e nel contesto urbano (boschi esclusi), ha messo a dimora più di 650 piante, vale a dire oltre sei volte il numero di quelle eliminate. «A dimostrazione del fatto che non si mira certo all’impoverimento sotto il profilo del verde», si legge in un comunicato di Palazzo Marcacci, che per l’occasione cita il detto «Fa più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce». «Ogni volta che si interviene con la sistemazione di uno spazio pubblico, valutiamo la possibilità di integrare nuove alberature», evidenzia André Engelhardt, direttore della Divisione urbanistica e infrastrutture.

Oltre 200 in arrivo

Un esempio recente è quello di via Varenna, dove - accanto alle misure per favorire la mobilità lenta - saranno posate 40 nuove piante. Ma non solo. Nel progetto della sistemazione degli spazi pubblici del centro urbano («La nouvelle belle époque», dal lago alla Rotonda, passando quindi per Largo Zorzi, Piazza Grande, Piazza Castello, Piazzetta Remo Rossi e coinvolgento pure Piazza Muraccio), i nuovi alberi previsti sono oltre 200. «Lo stesso principio sarà applicato per altri progetti di riqualifica degli assi urbani che saranno sviluppati nei prossimi quattro-cinque anni».

Evitare la «desertificazione» del territorio, garantendo il maggiore spazio possibile alle aree verdi - fra l’altro utili nella lotta alle famigerate «isole di calore», che possono influire in maniera negativa sulla salute accentuando gli effetti delle ondate di caldo -, «rappresenta uno degli obiettivi prioritari della Città di Locarno», riporta la nota, che però non dimentica «l’altro piatto della bilancia: ossia la sicurezza delle persone, così come quella delle cose».

La necessità in questione ha dettato un importante intervento, vale a dire il taglio di tre alberi decennali alle scuole elementari dei Saleggi: «Le radici cresciute a dismisura avevano creato scalini di oltre 15 centimetri rendendo pericoloso per gli allievi giocare all’esterno».

Famiglie preoccupate

Le famiglie stesse di alunne e alunni hanno più volte sollecitato il Municipio e la direzione scolastica «a voler ripristinare la sicurezza delle aree esterne delle aule», sottolinea a proposito l’Esecutivo. «L’apparato radicale aveva inoltre intaccato le condotte, causando durante gli acquazzoni estivi l’allagamento delle aule», aggiunge il direttore della Divisione logistica e territorio, Roberto Tulipani, il quale conferma come queste tre piante saranno sostituite da altrettante. «Alberature che, grazie alle nuove tecniche di piantumazione, garantiranno alle radici di crescere senza intaccare le superfici e condotte».

Intanto, e sempre a proposito di verde, prende avvio la terza fase al bosco della Bolla Grande: «Nel corso della prossima pausa vegetativa, avverrà la piantumazione di giovani alberi autoctoni».

Tra gestione e ricreazione

Un’opera avallata dall’Ufficio forestale cantonale che fa parte del progetto finalizzato «sia alla tutela della sicurezza all’interno del comparto boschivo a prioritaria vocazione ricreativa, sia alla formulazione di chiari indirizzi di gestione futura della superficie silvestre».