Locarno, tornano a sorridere i conti del festival del cinema

I conti del Film Festival di Locarno tornano a muoversi quasi in territorio positivo. Il bilancio 2024 della kermesse si è chiuso infatti con un disavanzo di «appena» 93.584 franchi, contro i 485.550 del 2023, mentre il giro d’affari ha toccato 18,2 milioni grazie a un rimborso assicurativo di 500 mila franchi relativo alla grandinata dell’agosto di due anni fa.
Il risultato, forse inatteso nelle dimensioni ma sicuramente cercato, permette al Festival di mantenere quasi intatte le riserve di cassa e di guardare all’immediato futuro con un certo ottimismo. Il timore, espresso 12 mesi fa, di veder azzerata la liquidità e di dover ridimensionare la manifestazione, è sostanzialmente svanito. «La gestione della cassa rimane un aspetto critico, da tenere sotto controllo», ha detto il CEO del Festival, Raphaël Brunschwig, ma la «finestra temporale per stabilizzare le finanze» è diventata improvvisamente molto più luminosa. E ha spazzato via ogni pessimismo.
Pure per questo l’assemblea annuale del Film Festival, convocata oggi pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Locarno, è scivolata via senza alcun intoppo. Merito certamente dei conti in ordine, ma anche di una riorganizzazione che, a un anno di distanza, ha cominciato a produrre qualche buon risultato. Soprattutto nella direzione del contenimento dei costi.
Una manifestazione in salute, Locarno. Che deve però cambiare qualcosa se vuole continuare a crescere e a svolgere il proprio ruolo di «sostegno alla cultura e al cinema di qualità e indipendente». Parole della presidente Maja Hoffmann che, nel suo breve intervento, si è detta «particolarmente ottimista, nonostante il contesto difficile». Dopo aver annunciato la riconferma del direttore artistico Giona A. Nazzaro sino al 2027 - quando la manifestazione festeggerà la sua 80. edizione - Hoffmann ha spiegato che Locarno intende «rimanere nella Serie A dei festival cinematografici». Per farlo, per avere in Ticino «i migliori registi, attori e attrici, i più importanti produttori» bisognerà cambiare qualcosa. E, soprattutto, anticipare la kermesse alla fine di luglio. «Sono molto fiduciosa che la discussione in atto possa sfociare in un risultato positivo, ma è già importante aver potuto avviare la discussione», ha aggiunto.
Lo scoglio più difficile resta la sovrapposizione con Moon & Stars. Vedremo se la mediazione del Municipio, avviata ormai da tempo, sarà in grado di risolvere il problema.
Una «giusta direzione»
Secondo il CEO del Festival i numeri del bilancio 2024 mostrano comunque, e «in modo chiaro, la correttezza della direzione intrapresa dopo la riorganizzazione dello scorso anno». Consolidamento e risanamento sono le due parole chiave utilizzate da Brunschwig per sintetizzare risultati «superiori alle aspettative»: 18,2 milioni di franchi di ricavi, rispetto ai 17,5 dell’anno precedente; il 20% in più di tessere giornaliere vendute; il 15% di crescita degli accrediti; i conti della Rotonda «finalmente in equilibrio»; un EBITDA (il margine operativo lordo, ndr) con il segno più, a «evidenziare la capacità del Festival di generare valore positivo». E tutto questo nonostante i finanziamenti pubblici siano in calo, dopo il taglio del 2% della Confederazione. Costi e spese, ha spiegato Brunschwig illustrando il bilancio, sono stati «ottimizzati in vista di una gestione più efficiente». E anche i risparmi per infrastrutture e comunicazione, 350 mila franchi circa, sono stati fatti «senza intaccare l’offerta culturale e la qualità dell’evento».
L’approccio al preventivo, tuttavia, rimane prudente. Nel 2025 si ipotizzano ricavi per 17,037 milioni e spese per 17,401 milioni. Con un disavanzo previsto di 350 mila franchi, pari a metà dell’attuale riserva. La riduzione dei costi è nell’ordine del 5%, anche alla voce del personale (da 7,2 milioni a 6,88 milioni), ma «non mancheranno miglioramenti significativi degli spazi e delle infrastrutture. Dopo 50 anni, lo schermo di Livio Bacchini andrà in pensione» ha detto il CEO, aggiungendo scherzosamente di attendersi l’interesse di qualche potenziale acquirente.
«Spalanchiamo le porte»
Se sul fronte dei numeri tutto è sembrato andare nella direzione sperata, sul piano artistico il Festival - con il successo delle opere proiettate nell’ultima edizione - ha comprovato sul campo la sua forza e la capacità di essere punto di riferimento del cinema sperimentale, indipendente e giovane. Giona A. Nazzaro, confermato alla guida artistica fino al 2027, non ha nascosto la «grandissima emozione e la gratitudine» per una fiducia «che premia la squadra che ho l’onore di guidare. Il nostro è un risultato collettivo - ha detto -, tanto più importante in tempi difficili, tempi nei quali, per citare Bertolt Brecht, un dialogo sugli alberi è un crimine. Rispetto a due o tre anni fa, il quotidiano ci sfugge da tutte le parti, nuove priorità ci costringono a riprendere le misure. Il nostro lavoro è più cruciale che mai. Abbiamo il dovere storico di testimoniare una resistenza pacifica e creativa. Locarno - ha aggiunto Nazzaro - con i suoi valori e la sua storia si pone come un faro ed è portatore di speranza. Se potessi sintetizzare il senso del nostro fare, utilizzerei il titolo che Roberto Rossellini aveva scelto per il film mai girato sulla vita di Karl Marx: Lavorare per l’umanità. Da qui ci apriamo al mondo. Laddove situazioni nel mondo si chiudono, noi spalanchiamo le nostre porte».