Logo: Lugano Turismo torna alla tradizione
LUGANO - La notizia ha del clamoroso. Dopo la polemica legata all'ormai celebre L (e le accuse di plagio mosse dall'artista dall'artista Al Fadhil) del nuovo logo, Lugano Turismo avrebbe fatto un passo indietro e deciso di ristudiare una nuova grafica per vendere la città sul Ceresio nel resto del mondo. Non è chiaro se l'ente turistico abbia deciso di studiare un nuovo logo per evitare diatribe giuridiche con l'artista svizzero-iracheno (che come si ricorderà sostiene di averne inventato uno praticamente uguale, ma con una F, alcuni anni fa) oppure dopo aver valutato e ponderato le numerose critiche giunte sia dagli addetti ai lavori che da semplici cittadini. Critiche riguardanti soprattutto la stilizzazione della croce svizzera (c'è chi ha addirittura parlato di vilipendio della bandiera) e il netto stacco con la tradizione e con la storia di Lugano e della sua regione.
Il nuovo logo, come si vede dalle immagini trapelate negli scorsi giorni sui social network (cosa che ha fatto arrabbiare alcuni municipali di Lugano visto che si tratta dell'ennesima fuga di notizie all'interno di un'amministrazione pubblica), è in effetti un deciso cambiamento di rotta rispetto a quello presentato a inizio marzo. Un logo che presenta lo stemma di Lugano sullo sfondo, ma che in modo stilizzato mostra diverse altre peculiarità della nostra regione. Nei 4 quadrati attorno alla croce trovano infatti spazio il sole, la polenta (sinonimo di buona cucina), un mandolino (elogio alla nostra tradizione) e una tazzina. E c'è da scommettere che anche questa versione verrà criticata in quanto giudicata troppo poco moderna e piena di cliché. Il nuovo logo, stando a nostre informazioni, non è ancora stato adottato formalmente da Lugano Turismo e dovrà probabilmente venir sottoposto alla prossima assemblea generale.