Tresa

Losanna «oscura» la nuova antenna

Il Tribunale federale ha bocciato la costruzione di un impianto di telefonia mobile di Swisscom al posto di quello esistente – È troppo alto e in «concorrenza visiva» con la chiesa di San Martino – Il Municipio , l’ex Regia federale e il Consiglio parrocchiale hanno trovato un’alternativa: sul campanile
© CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
24.01.2025 18:15

Quell’antenna non s’ha da fare. Troppo grande e poco in armonia con il paesaggio e in particolare con la vicina chiesa di San Martino, bene tutelato a livello cantonale. Dopo quasi cinque anni di scontro legale, il Tribunale federale ha scritto la parola fine al progetto di Swisscom di aggiornare il suo impianto di telecomunicazioni di Sessa.

Gli aspetti paesaggistici

È il 6 febbraio del 2020 quando l’ex Regia federale – proprietaria di un terreno su cui sorge un edificio e il vecchio impianto – chiede all'allora Municipio di Sessa la licenza edilizia per l'aggiornamento di tale impianto. Il progetto prevede di sostituire il palo di sostegno con un supporto più alto (dagli attuali 13 metri a 17,5) e dal diametro maggiore, sul quale installare antenne a pannello di nuova generazione. Al progetto si oppongono alcuni cittadini così come un gruppo che contesta l'impiego della tecnologia 5G.

A livello cantonale, tutto sembra indirizzato verso il via libera: i Servizi generali del Dipartimento del territorio approvano il progetto; la Sezione per la protezione dell'aria, dell'acqua e del suolo ne attesta il rispetto della legislazione sulle radiazioni non ionizzanti; l'Ufficio beni culturali ritiene che l'impatto sulla chiesa non è tale da giustificare un preavviso negativo. Di contro, l'Ufficio natura e paesaggio invita il Comune a esaminare gli aspetti paesaggistici e a chiedere i necessari correttivi, affinché l'impianto si inserisca adeguatamente nel paesaggio. Il 14 aprile 2021 il Municipio diSessa, quattro giorni prima dalla costituzione del nuovo Comune di Tresa, nega la licenza edilizia ritenendo che l'aggiornamento dell'impianto esistente rappresenterebbe un elemento estraneo alle caratteristiche del paesaggio. La decisione viene confermata sia dal Consiglio di Stato nel maggio del 2022, sia dal Tribunale cantonale amministrativo nel luglio del 2023. Entrambe le istanze ritengono in sostanza che «l'opera litigiosa non si inserirebbe in modo ordinato e armonioso nel contesto paesaggistico». D’altronde, secondo l’Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere, «lo stabile situato a lato dell’antenna esistente figura tra gli elementi perturbanti, in quanto compromettente la leggibilità dei contorni storici. Quella nuova la pregiudicherà ulteriormente».

La vicenda approda quindi al Tribunale federale, con l’Alta Corte che si è pronunciata lo scorso 9 dicembre (la sentenza è stata pubblicata oggi). In sostanza, i giudici di Mon Repos hanno dato ragione alle istanze inferiori, secondo le quali «l'ingombro attuale sarebbe ancora proporzionato, mentre un suo superamento comporterebbe delle ripercussioni a larga scala sul paesaggio pregiato del nucleo, creerebbe problemi di concorrenza visiva con il campanile e intralcerebbe il mantenimento di una relazione di qualità con le preesistenze e le caratteristiche dei luoghi».

Inoltre, per il Tribunale federale non vi è neppure un interesse preponderante da parte dell’ex Regia federale dal momento in cui «la copertura della rete di telefonia mobile nella zona in esame non è deficitaria a tal punto da imporre assolutamente di installare un’antenna nell’ubicazione litigiosa». Insomma, lì, un’istallazione alta 17 metri proprio non va costruita.

Raggiunto un accordo

E adesso? Già in sede ricorsuale, Swisscom aveva fatto presente di aver scartato due eventuali ubicazioni alternative per ragioni di ordine tecnico. Una delle opzioni era edificare l’antenna su un posteggio, quindi all'esterno del sito inventariato, ma la presenza di case molto vicine imporrebbe di erigere un palo alto almeno 25 metri, che potrebbe intralciare la circolazione sull'adiacente strada. Nel frattempo, come confermato dal sindaco di Tresa, Piero Marchesi, Swisscom, Municipio e Consiglio parrocchiale hanno individuato un’alternativa: collocare l’antenna sul campanile.

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