Pandemia

L’Ospedale San Giovanni di Bellinzona si rafforza

Introdotte misure per garantire l’offerta sanitaria nel Sopraceneri anche durante l’emergenza coronavirus
©CdT/Archivio
Red. Online
15.03.2020 18:41

Già da lunedì più letti di Pediatria e dedicati alla Maternità, potenziamento dei Pronto Soccorso adulti e pediatrico per sostenere al meglio anche la popolazione del Locarnese e trasferimento a Bellinzona dell’ambulatorio oncologico IOSI e della dialisi di Locarno. Sono queste le principali misure messe in campo all’Ospedale San Giovanni di Bellinzona per fronteggiare l’emergenza legata al coronavirus.

Con la trasformazione dell’Ospedale La Carità di Locarno in presidio dedicato all’emergenza coronavirus del Ticino, anche l’Ospedale San Giovanni sta modificando la sua organizzazione e rafforzando il suo staff per soddisfare i bisogni sanitari del Sopraceneri.

Da lunedì 16 marzo, con la chiusura del reparto e del Pronto Soccorso della Pediatria di Locarno, l’Ospedale San Giovanni potenzia sia il numero dei letti che la capacità ricettiva del Pronto Soccorso pediatrico. In caso di necessità pediatrica la popolazione dovrà quindi rivolgersi direttamente al nosocomio bellinzonese.

L’Ospedale San Giovanni, già punto di riferimento ticinese per la presenza dell’unica unità di cure intermedie neonatali, concentra competenze, tecnologie e letti di Locarno nella sua sede per potere accogliere da subito tutte le future mamme della regione. Il reparto continuerà a permettere le visite dei neo-papà asintomatici e a garantire la massima sicurezza ed accoglienza.

In ambito ambulatoriale, sempre da lunedì, i pazienti del Locarnese che necessitano di sedute di dialisi e quelli in cura nell’ambulatorio IOSI di Locarno saranno presi in carico presso l’Ospedale San Giovanni. Ulteriori consultazioni verranno temporaneamente sospese, se ritenute differibili, nel rispetto della recente ordinanza del Consiglio di Stato del Cantone Ticino.

Nella presa in carico delle urgenze di pazienti adulti e anche alla luce della momentanea chiusura dei Pronto Soccorso di Acquarossa e Faido, è stata incrementata la capacità ricettiva del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni, garantendo flussi separati per pazienti affetti da sindrome respiratoria potenzialmente positivi per coronavirus rispetto a tutta la restante casistica.

Sul posto, il personale presente della ricezione e della Protezione civile forniranno ai pazienti tutte le informazioni necessarie per recarsi presso il servizio desiderato.

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