Sotto la lente

Lotta svizzera, oltre al «resigadüsc» c'è di più

Dopo 127 anni di attesa, sabato a Cadenazzo andrà finalmente in scena la prima festa cantonale - Si sfideranno 200 atleti, ma mancherà lo Schwingerkönig Joel Wicki
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
13.09.2022 16:34

Ci sono voluti 127 anni di attesa, ma finalmente il Ticino è pronto ad ospitare la prima festa cantonale di lotta svizzera. Meglio tardi che mai, insomma. Lo storico appuntamento è per sabato 17 settembre dalle 8 a Cadenazzo, su un ampio sedime dietro la stazione FFS. Sono attese almeno 4.000-5.000 persone. Saranno invece 200 i lottatori provenienti da quasi tutta la Confederazione (sette gli impavidi ticinesi, età media vent’anni) che si sfideranno sui cinque ring per conquistare l’ambita corona di foglie di quercia destinata a chi vince lo Schlussgang, l’ultima decisiva gara. Non ci sarà purtroppo il re della festa federale, il 25.enne lucernese Joel Wicki, trionfatore lo scorso 28 agosto a Pratteln: i troppi impegni seguiti al successo non gli hanno permesso di allenarsi con regolarità. Per il nostro Cantone, in ogni modo, si tratta di un evento che permetterà alla popolazione del Sud delle Alpi di scoprire uno sport molto diffuso soprattutto nella Svizzera interna, dove assieme allo hornussen ed al lancio della pietra di Unspunnen è una vera e propria attrazione.

Fra rispetto e missione

«È una disciplina nella quale c’è il massimo rispetto per l’avversario, tanto che ci si stringe la mano. E, inoltre, il vincitore alla fine deve togliere la segatura dalle spalle di chi ha perso». Edi Ritter, presidente dell’Associazione cantonale ticinese di lotta svizzera (Atls), è stato anche lui un combattente, uno che l’odore del «resigadüsc» lo ha memorizzato nel naso. Nel 2012 ha dato vita alla Atls che oggi conta oltre 190 membri ed una dozzina di lottatori che si allenano al Centro sportivo di Tenero. La manifestazione di sabato è un sogno che si avvera, per «avvicinare ancora di più la popolazione della Svizzera italiana, in particolare i giovani, a questa tradizione». Sarà una splendida avventura, come l’ha definita il presidente del comitato organizzatore Bruno Schiavuzzi: «Siamo onorati di portare la cultura di questo sport anche alle nostre latitudini. D’altronde, fino ad una ventina di anni fa, neppure il curling era conosciutissimo in Ticino. Serve tempo, determinazione, costanza e l’impegno di tutti. Ecco perché, personalmente, la definisco una missione».

Niente bratwurst

Non ci sarà il re, abbiamo detto, ma a Cadenazzo il pubblico potrà ammirare altri undici lottatori che in passato hanno potuto fregiarsi del prestigioso titolo di Schwingerkönig alla festa federale. Chi è il favorito?, abbiamo chiesto. Nessuno ha voluto azzardare pronostici. Ma, di questo siamo certi, sarà un atleta d’Oltralpe, su questo siamo pronti a mettere le mani sul fuoco. «Da buon casaro bernese sono sempre stato affascinato dalla lotta svizzera, così come dagli altri sport tipici elvetici. È stato quindi praticamente scontato fondare l’Associazione giochi tradizionali svizzeri che, assieme alla Atls, darà il 100% per la buona riuscita dell’importante appuntamento», rileva Jürg Dräyer. Accanto alla parte agonistica ci sarà, ça va sans dire, anche quella legata all’intrattenimento e alla gastronomia. Nel primo caso si potrà assistere alle esibizioni dei corni delle Alpi, del coro Voce del Brenno e delle bandelle Scampolo e La Castellana. Mentre per quanto riguarda cibo e bevande, ebbene, saranno rigorosamente ticinesi. Niente sidro di mele e bratwurst. Maggiori informazioni cliccando sul sito www.fctls.ch.

Il vademecum per profani

Come il sottoscritto, verosimilmente chi leggerà questo articolo sarà poco avvezzo alle regole della lotta svizzera. Ecco quelle essenziali. Chi indossa i pantaloni chiari è perché ha il cognome che inizia con una lettera che precede nell’alfabeto quella del lottatore con i calzoni scuri. Prima di affrontarsi i due rivali devono stringersi la mano. La gara si apre con un gut e viene interrotta con un halt. Se l’incontro finisce con la vittoria (ovvero con entrambe le spalle dello sconfitto che toccano la segatura) l’arbitro esclama (di nuovo) gut, altrimenti per il pareggio lo sentirete pronunciare fertig. Il massimo dei voti può essere assegnato in casi eccezionali, ossia per dei combattimenti considerati entusiasmanti. L’ultima gara, lo Schlussgang, termina per contro sempre con il punteggio di 10 per il vincitore e di 8,75 per chi perde.