Funicolare degli angioli

Luce verde alla caccia d’idee

Il Consiglio comunaledi Lugano ha detto sì al mandato di studio in parallelo che servirà per capire cosa fare del comparto - La Città aderirà all’iniziativa legislativa «Per Comuni forti»
(foto Maffi)
Federico Storni
18.12.2018 22:51

LUGANO - C’è uno scorcio di futuro per la funicolare degli Angioli. Il Consiglio comunale di Lugano ha infatti dato luce verde (VOTI) per procedere a un mandato di studio in parallelo per lo sviluppo futuro del comparto; studio che fungerà da base per decidere se la funicolare ripartirà e se il suo tragitto verrà prolungato sino al parco del Tassino.

«Il comparto è in uno stato di degrado e senza connotazione da troppo tempo - ha detto Giovanni Albertini (PPD). - È tempo di passare dalle parole ai fatti e dargli nuova vita». Parole a cui ha fatto eco il vicesindaco Michele Bertini: «Ancor più che con altri progetti, con questo possiamo definire quella che potrebbe essere la Lugano del futuro. La funicolare degli Angioli dovrà essere un mezzo di trasporto di richiamo turistico e d’immagine. Fra circa un anno avremo tutti gli elementi per imbastire la discussione politica».

Per quanto riguarda le fontane sul lago è stata invece accolta a grande maggioranza una mozione di Albertini che chiedeva uno studio di fattibilità per rimetterle in esercizio, possibilmente sul piazzale antistante il LAC. Opzione, quest’ultima, che non sarebbe però percorribile per la presenza del parcheggio pubblico sotterraneo, e che non è dunque stata considerata, mantenendo della proposta il solo principio dello studio di fattibilità. «Sono vent’anni che le fontane colorate mancano dal lago - ha detto Marco Bortolin (Lega) - ma ancora oggi sono considerate uno dei simboli di Lugano, tanto che sono ancora sulle cartoline. Parte della popolazione chiede a gran voce il loro ritorno. Non si aspetti il Masterplan per agire, o rischiano di passare altri vent’anni». Principio condiviso dal Municipio, che ha deciso di fare un passo indietro e partire anche subito con lo studio. Sempre che il progetto, ha rimarcato il municipale Michele Jelmini, «non sia faraonico».

Come già diversi altri Comuni ticinesi, anche Lugano ha deciso di aderire (38 voti favoreli, 4 astenuti, nessun contrario) all’iniziativa legislativa «Per Comuni forti e vicini al cittadino», partita da Canobbio, Melide e Vernate, con l’obiettivo di ridurre il contributo comunale annuo che i Comuni versano al Cantone. Per Lugano ci sarebbe uno sgravio di circa 5,5 milioni, pari a poco meno del 2% del moltiplicatore d’imposta. «Ma non è solo importante l’aspetto numerico», ha detto il sindaco Marco Borradori. «È importante, ora che i conti cantonali stanno meglio, che i Comuni abbiano forza finanziaria».

Fra gli altri temi all’ordine del giorno, il Legislativo ha accolto una richiesta di credito di costruzione di 490.000 franchi per realizzare un’aula nel bosco sulla vetta del monte Brè (per cui è già stata inoltrata domanda di costruzione), un progetto che ha di principio lasciato perplessa la Commissione della gestione, che ha poi dato parere positivo dopo un approfondimento con il Municipio che ha fugato i dubbi.

Accolta anche la richiesta di 835.000 franchi per l’adeguamento dell’infrastruttura tecnologica della sala del Consiglio comunale. L’ultimo intervento di questo tipo risale a 15 anni fa e il progredire della tecnologia in ambito digitale fa sì che se qualcosa si rompe diventa oggettivamente difficile ripararlo, anzitutto perché i pezzi di ricambio si trovano con gran difficoltà.

Infine, il Legislativo ha anche approvato all’unanimità un credito quadro di 1,5 milioni di franchi per interventi sul patrimonio arboreo cittadino.