L'UDC chiede al Governo ticinese di bloccare le ammissioni di nuovi richiedenti l'asilo

Blocco immediato delle nuove ammissioni di richiedenti l’asilo in Ticino e attivazione dell'articolo 55 della Legge federale sull'asilo da parte del Consiglio federale. È quanto chiede la sezione ticinese dell'UDC, che ha inviato una lettera al Consiglio di Stato. Il gruppo in Gran Consiglio ha pure depositato una mozione sullo stesso tema.
I democentristi motivano le loro chieste con «le statistiche svizzere sulla criminalità»: «Nel 2024 sono nuovamente aumentati dell’8% il numero di reati, che superano ora i 563.000 casi. Allarma il dato relativo ai reati violenti gravi – che hanno subito un incremento di quasi il 20% –, agli stupri (+30%) e alle rapine (+10%). Il 58% dei reati totali è attribuibile a stranieri, oltre il 26% a migranti richiedenti asilo e clandestini».
Un attacco frontale viene pure lanciato nei confronti del consigliere federale (socialista) Beat Jans, a capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia. «Ogni anno giungono in Svizzera decine di migliaia di richiedenti asilo e tra loro ci sono diversi approfittatori e criminali. Per lo più arrivano in Europa con bande criminali di trafficanti e una gran parte non sono neppure rifugiati. È necessario intervenire affinché il sistema di accoglienza non favorisca più gli abusi, come oggi accade sotto la direzione del consigliere federale Beat Jans».
Ed è qui che entra in gioco, secondo l'UDC ticinese, l'articolo 55 della Legge sull’asilo (LAsi) del 26 giugno 1998, il quale prevede «circostanze eccezionali». In periodo di grave tensione internazionale, in caso di conflitto armato nel quale la Svizzera non è coinvolta o in caso di afflusso straordinario, in tempo di pace, di persone in cerca di asilo, la Svizzera accorda asilo ai rifugiati fin quando le circostanze lo consentono (cpv. 1). Il Consiglio federale prende le misure necessarie. Può, derogando alla legge, disciplinare restrittivamente le condizioni per la concessione dell’asilo e lo statuto dei rifugiati ed emanare speciali disposizioni procedurali. Esso riferisce immediatamente all’Assemblea federale (cpv. 2). Se l’accoglimento duraturo di rifugiati supera le possibilità della Svizzera, l’asilo può essere concesso anche solo a titolo temporaneo, fin quando le persone accolte possono recarsi in un altro Paese (cpv. 3). Se si annuncia un flusso importante di rifugiati verso la Svizzera, il Consiglio federale ricerca una collaborazione internazionale rapida ed efficace in merito alla loro ripartizione (cpv. 4).
L'UDC chiede una limitazione del diritto d'asilo poiché secondo l'articolo 55 della Legge sull'asilo, il Consiglio federale ha questa possibilità in situazioni eccezionali. E «il Ticino, porta sud della Svizzera, la situazione è delicata per la sua posizione geografica e per l'elevata pressione migratoria cui è sottoposto». Preoccupazioni sono state manifestate dalla popolazione locale in diverse località, quali Rovio (Valmara), Bombinasco (Curio) e il Comune di Tresa. «L'arrivo di centri per richiedenti asilo in prossimità del confine e nelle aree residenziali sta suscitando fondate preoccupazioni relative alla sicurezza e alla qualità della vita».
Dopo la mozione interpartitica (primi firmatari UDC e PS-FA) con cui un gruppo di deputati chiede più trasparenza nel settore dell'asilo, ma anche la creazione di un piano cantonale di collocamento e un controllo regolare da parte del Gran Consiglio, ecco quindi la mozione e la lettera dell'UDC. «Fino a quando il Consiglio federale non applicherà finalmente il citato articolo della legge sull’asilo, come partito chiediamo al Lodevole Governo del Cantone Ticino di non accogliere più nuovi migranti richiedenti d’asilo – esclusi i richiedenti presenti nei Centri federali di Chiasso e Pasture e sotto procedura federale – e di comunicarlo al Consiglio federale. Questa richiesta è già stata sottoposta ai Governi di Zugo, Svitto, Uri, Obvaldo, Nidvaldo e Lucerna. (...) Auspichiamo che la nostra richiesta possa essere accolta per fornire ai nostri concittadini maggiore sicurezza e per garantire che il sistema dell’asilo possa essere d’aiuto a chi davvero ha la vita in pericolo. Non come oggi, dove viene premiato chi abusa della solidarietà dei cittadini di questo paese».