Lugano al pass con la cultura
Diventerà più facile, per i giovani di Lugano, poter vivere l’offerta culturale che la città offre. Di recente, infatti, una mozione – presentata un anno fa da ventuno consiglieri comunali di PLR, Lega, Centro (PPD), PS e Verdi – che chiedeva di introdurre un «pass culturale» per i neo 18.enni di Lugano ha incassato il sostegno della Commissione della gestione.
Dopo la firma unanime del rapporto, favorevole, alla proposta della prima firmataria Céline Antonini, l’ultima parola spetterà ora al Consiglio comunale. E alla luce dell’unità d’intenti emersa in Gestione, tutto fa pensare a un’approvazione senza particolari discussioni.
Il rilancio economico
Ma che cosa prevede questo pass? In buona sostanza, con il raggiungimento della maggiore età ogni residente a Lugano riceverebbe un lasciapassare del valore di 200 franchi per beneficiare delle iniziative culturali cittadine. L’obiettivo principale, affermavano i mozionanti, «è permettere ai giovani di conoscere e apprezzare quello che il territorio offre in ambito culturale e poterne diventare maggiormente protagonisti, anche in vista di un futuro come cittadini partecipi di una collettività, sia vivendo in prima persona le esperienze, sia sostenendo le associazioni». Proprio per questo motivo, la mozione prevede anche la possibilità di corrispondere una parte della cifra direttamente ad un’associazione, come sostegno alle attività o per aderirvi.
Insomma, un vero e proprio contributo per il rilancio del settore della cultura, messo a dura prova dalla pandemia. Un primo sostegno, come detto, è arrivato dalla Commissione delle gestione, che ha sottoscritto praticamente all’unanimità un rapporto in cui invita il Legislativo ad approvare una proposta definita «interessante e positiva» e in grado di «stimolare i giovani ad affacciarsi alla cultura e contribuisce pure al rilancio economico della Città».
Una scommessa
La proposta è stata apprezzata anche in Municipio. Come osservato dal vicesindaco e capo Dicastero cultura sport ed eventi, Roberto Badaracco, «la Città offre moltissime possibilità a livello culturale che negli anni sono cresciute ancora di più. Sarebbe bello poter sensibilizzare i giovani, affinché sfruttino tutte le opportunità anche in futuro, senza limitarsi a un periodo circoscritto».
Certo, ha ammesso il vicesindaco, «si tratta di una scommessa, poiché ad oggi è difficile sapere quale sarà l’effetto di questo pass. I risultati si potranno avere probabilmente dopo un anno dall’entrata in vigore. A quel punto, monitorando i flussi, si potrà capire che uso ne fanno i giovani e quali sono le loro preferenze culturali. È difficile immaginare che tutti coloro a cui verrà data questa possibilità la sfrutteranno al massimo e diventeranno appassionati, ma sarebbe già un bel successo se si riuscisse ad avvicinare a questo mondo anche solo una piccola parte dei giovani».
In criptovaluta
Ma i giovani come riceveranno questi 200 franchi? Certamente non sotto forma di un «regalo» in contanti: il pass si baserà infatti sui LVGA Points, il payment token ufficiale della città di Lugano basato sulla tecnologia blockchain. Due le possibili soluzioni: una analogica, ossia con una tessera fisica sulla quale accreditare i LVGA Points e un’altra più digitale, che prevede il supporto dell’app MyLugano, la quale permetterebbe di limitare l’utilizzo di questi punti ad un numero selezionato di partner. «A oggi è prematuro parlarne: quando verrà attuata la proposta avremo a disposizione uno scenario più preciso», ha affermato Badaracco.
In ogni caso, la Gestione ha già chiesto di offrire ai neo maggiorenni una forma alternativa di pass culturale che non sia collegato all’app. In cifre, con una media di circa cinquecento diciottenni l’anno, si stima che i costi possano aggirarsi intorno ai 100 mila franchi, ai quali vanno aggiunti i costi di gestione (tra i 3 e i 5 mila franchi per la variante «analogica» e tra i 20 e i 25 mila franchi per l’opzione «digitale»),
Chi lo utilizza
L’idea di un pass di questo genere non è una novità: lo strumento, ad oggi, è già una realtà affermata in altri contesti, sia nazionali che internazionali, come per esempio Italia e Francia. Paesi non nuovi a iniziative che permettono di accedere liberamente a eventi, concerti, teatri e tanto altro.
E pure la stessa Svizzera si è già mossa in questa direzione: alcuni cantoni hanno già sviluppato progetti simili, come il Kulturkompass bernese, il Magic Pass vallesano e la Carte Cultissime vodese, che sono solo alcuni esempi di lasciapassare, ognuno con le proprie peculiarità e rivolto a una specifica fascia d’età.