Lugano avrà 38 chilometri di «zone 30» in più

In futuro, Lugano avrà 38 chilometri di zone 30 o zone d’incontro in più. Ma, ha assicurato la capodicastero Sicurezza e spazi urbani Karin Valenzano Rossi, «l’obiettivo non è criminalizzare gli automobilisti luganesi». L’estensione di queste zone a traffico moderato «è stata decisa per motivi di sicurezza e riguarderà solo strade residenziali e non le vie principali di collegamento». Il progetto, dal costo di 2,7 milioni di franchi, è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Civico e approderà ora sui banchi del Consiglio comunale, che dovrà esprimersi sul messaggio approvato lo scorso 6 luglio dal Municipio.
In estrema sintesi, il credito servirà a introdurre nuove zone 30/20 «a completamento di quelle esistenti con moderazione della velocità e per l’adeguamento della segnaletica di quelle esistenti alle normative in vigore». Tradotto in cifre, se ad oggi a Lugano su 197 chilometri di strade comunali se ne contano 71 moderate a 30 o 20 (il 36% del totale), con l'aggiornamento proposto nel messaggio municipale la loro estensione passerà a 109 chilometri (+38). Ossia la metà.
Come detto, l’estensione riguarderà le zone residenziali e non le strade per il traffico veicolare. Le uniche due zone d’incontro, ossia limitate a 20 chilometri orari, vedranno la luce in via Foce e nei dintorni del Casinò. Ad essere maggiormente interessati dall’ampliamento delle zone 30 saranno i quartieri di Breganzona (+9,86 chilometri), Carona (+8,11), Davesco-Soragno (+4,98) e Pregassona (+4,2).
«Abbiamo ricevuto diverse richieste di ampliare le zone 30 da parte dei cittadini e il progetto che presentiamo oggi, frutto di un compromesso politico, non è l’ultima tappa», ha affermato Valenzano Rossi. Tra gli obiettivi dichiarati vi sono «una miglior convivenza tra pedoni e automobili e una alleggerimento del traffico parassitario». Per l’Esecutivo luganese, infatti, «le zone con moderazione del traffico contribuiscono a creare una città più sicura, accessibile e sostenibile», e sono – si legge nel messaggio – «una misura efficace per migliorare la qualità di vita nelle aree urbane».

«Abbiamo ricevuto diverse richieste di ampliare le zone 30 da parte dei cittadini e il progetto che presentiamo oggi, frutto di un compromesso politico, non è l’ultima tappa», ha affermato Valenzano Rossi. Tra gli obiettivi dichiarati vi sono «una miglior convivenza tra pedoni e automobili e una alleggerimento del traffico parassitario». Per l’Esecutivo luganese, «le zone con moderazione del traffico contribuiscono a creare una città più sicura, accessibile e sostenibile», e sono «una misura efficace per migliorare la qualità di vita nelle aree urbane».
Più in dettaglio, il credito di realizzazione di 2,7 milioni è destinato: a interventi edilizi sul campo stradale; a «porte» di accesso alla zona, con segnaletica e demarcazione a tutte le entrate veicolari; alla demarcazione del limite di velocità «30» a distanze regolari e in uscita dagli incroci; alla demarcazione per evidenziare la precedenza da destra agli incroci ritenuti idonei; all’applicazione generale del divieto di sosta tramite integrazione nella segnaletica di zona e all’adeguamento della segnaletica esistente al nuovo regime di zona. I provvedimenti introdotti sul campo stradale riguardano ad esempio la creazione di dossi a favore dell’attraversamento pedonale, restringimenti alternati di carreggiata mediante paletti o vasi; la creazione di nuovi posteggi o isole verdi; la redistribuzione e l’ottimizzazione della posizione dei parcheggi esistenti.
Il sondaggio
Uno studio commissionato dal TCS, pubblicato 4 mesi fa, sembra confermare la richiesta «dal basso», almeno a Lugano, di queste zone. Dal sondaggio risulta infatti che due terzi degli abitanti di dieci città contrari all’introduzione generalizzata di limiti di velocità di 30 km/h nei centri abitati. In controtendenza risulta proprio la città in riva al Ceresio, dove il 51% si è detto a favore e il 49% contrario. In nove città su dieci, la percentuale degli intervistati secondo cui una riduzione generale del limite di velocità a 30 km/h sulle strade del centro cittadino porterebbe a uno spostamento del traffico verso i quartieri residenziali appare superiore al 50%. Solo nella città federale di Berna la quota è inferiore. A Lugano la percentuale è del 54%. In tutte le dieci città, la maggioranza ritiene inoltre che l'introduzione generalizzata dei 30 km/h sulle strade urbane rallenterebbe i servizi di emergenza. Le percentuali più elevate degli intervistati che era di questo parere si sono riscontrate nella Svizzera francese: a Losanna l'84%, a Ginevra l'82% e a Sion l'80%. Per quanto riguarda Lugano si sono espressi in tal senso il 76% delle persone che hanno partecipato al sondaggio.