Territorio

Lugano avrà 38 chilometri di «zone 30» in più

Il Municipio ha approvato un messaggio per estendere i tratti a velocità limitata e adeguare la segnaletica di quelli esistenti – Valenzano Rossi: «L’obiettivo non è criminalizzare gli automobilisti"
© CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
13.07.2023 16:30

In futuro, Lugano avrà 38 chilometri di zone 30 o zone d’incontro in più. Ma, ha assicurato la capodicastero Sicurezza e spazi urbani Karin Valenzano Rossi, «l’obiettivo non è criminalizzare gli automobilisti luganesi». L’estensione di queste zone a traffico moderato «è stata decisa per motivi di sicurezza e riguarderà solo strade residenziali e non le vie principali di collegamento». Il progetto, dal costo di 2,7 milioni di franchi, è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Civico e approderà ora sui banchi del Consiglio comunale, che dovrà esprimersi sul messaggio approvato lo scorso 6 luglio dal Municipio.

In estrema sintesi, il credito servirà a introdurre nuove zone 30/20 «a completamento di quelle esistenti con moderazione della velocità e per l’adeguamento della segnaletica di quelle esistenti alle normative in vigore». Tradotto in cifre, se ad oggi a Lugano su 197 chilometri di strade comunali se ne contano 71 moderate a 30 o 20 (il 36% del totale), con l'aggiornamento proposto nel messaggio municipale la loro estensione passerà a 109 chilometri (+38). Ossia la metà.

Come detto, l’estensione riguarderà le zone residenziali e non le strade per il traffico veicolare. Le uniche due zone d’incontro, ossia limitate a 20 chilometri orari, vedranno la luce in via Foce e nei dintorni del Casinò. Ad essere maggiormente interessati dall’ampliamento delle zone 30 saranno i quartieri di Breganzona (+9,86 chilometri), Carona (+8,11), Davesco-Soragno (+4,98) e Pregassona (+4,2).

«Abbiamo ricevuto diverse richieste di ampliare le zone 30 da parte dei cittadini e il progetto che presentiamo oggi, frutto di un compromesso politico, non è l’ultima tappa», ha affermato Valenzano Rossi. Tra gli obiettivi dichiarati vi sono «una miglior convivenza tra pedoni e automobili e una alleggerimento del traffico parassitario». Per l’Esecutivo luganese, infatti, «le zone con moderazione del traffico contribuiscono a creare una città più sicura, accessibile e sostenibile», e sono – si legge nel messaggio – «una misura efficace per migliorare la qualità di vita nelle aree urbane».

Nel dettaglio fornito dalla Città le «aggiunte».
Nel dettaglio fornito dalla Città le «aggiunte».

«Abbiamo ricevuto diverse richieste di ampliare le zone 30 da parte dei cittadini e il progetto che presentiamo oggi, frutto di un compromesso politico, non è l’ultima tappa», ha affermato Valenzano Rossi. Tra gli obiettivi dichiarati vi sono «una miglior convivenza tra pedoni e automobili e una alleggerimento del traffico parassitario». Per l’Esecutivo luganese, «le zone con moderazione del traffico contribuiscono a creare una città più sicura, accessibile e sostenibile», e sono «una misura efficace per migliorare la qualità di vita nelle aree urbane».

Più in dettaglio, il credito di realizzazione di 2,7 milioni è destinato: a interventi edilizi sul campo stradale; a «porte» di accesso alla zona, con segnaletica e demarcazione a tutte le entrate veicolari; alla demarcazione del limite di velocità «30» a distanze regolari e in uscita dagli incroci; alla demarcazione per evidenziare la precedenza da destra agli incroci ritenuti idonei; all’applicazione generale del divieto di sosta tramite integrazione nella segnaletica di zona e all’adeguamento della segnaletica esistente al nuovo regime di zona. I provvedimenti introdotti sul campo stradale riguardano ad esempio la creazione di dossi a favore dell’attraversamento pedonale, restringimenti alternati di carreggiata mediante paletti o vasi; la creazione di nuovi posteggi o isole verdi; la redistribuzione e l’ottimizzazione della posizione dei parcheggi esistenti.

Il sondaggio

Uno studio commissionato dal TCS, pubblicato 4 mesi fa, sembra confermare la richiesta «dal basso», almeno a Lugano, di queste zone. Dal sondaggio risulta infatti che due terzi degli abitanti di dieci città contrari all’introduzione generalizzata di limiti di velocità di 30 km/h nei centri abitati. In controtendenza risulta proprio la città in riva al Ceresio, dove il 51% si è detto a favore e il 49% contrario. In nove città su dieci, la percentuale degli intervistati secondo cui una riduzione generale del limite di velocità a 30 km/h sulle strade del centro cittadino porterebbe a uno spostamento del traffico verso i quartieri residenziali appare superiore al 50%. Solo nella città federale di Berna la quota è inferiore. A Lugano la percentuale è del 54%. In tutte le dieci città, la maggioranza ritiene inoltre che l'introduzione generalizzata dei 30 km/h sulle strade urbane rallenterebbe i servizi di emergenza. Le percentuali più elevate degli intervistati che era di questo parere si sono riscontrate nella Svizzera francese: a Losanna l'84%, a Ginevra l'82% e a Sion l'80%. Per quanto riguarda Lugano si sono espressi in tal senso il 76% delle persone che hanno partecipato al sondaggio.