Ticino

Lugano in corsa con Locarno e Mendrisio per il titolo di Capitale Culturale Svizzera 2030

La Città non ha voluto affrontare questa sfida in autonomia: «Abbiamo scelto un approccio che apre inedite possibilità di confronto e collaborazione»
©Chiara Zocchetti
Red. Online
08.04.2025 10:47

Non solo Bellinzona. Anche Lugano è in corsa con Locarno e Mendrisio per il titolo di Capitale Culturale Svizzera 2030. Come si legge in una nota diffusa dalla Città, la lettera di intenti che il Municipio ha sottoposto all'Associazione Capitale Culturale Svizzera lo scorso 26 marzo è stata approvata. 

Il titolo di Capitale Culturale Svizzera, lo ricordiamo, viene assegnato ogni tre anni a una città con almeno 20.000 abitanti, idealmente alternando le quattro regioni linguistiche. La città candidata deve presentare una strategia che promuova la creazione artistica e culturale, incoraggiando gli scambi e la partecipazione della popolazione. Oltre a valorizzare l’offerta culturale e le infrastrutture esistenti, deve anche sviluppare nuovi progetti. La prima capitale culturale svizzera sarà La Chaux-de-Fonds nel 2027. 

Il progetto di Capitale Culturale Svizzera, ricorda la Città in una nota, ha come principale obiettivo quello di promuovere la diversità culturale, valorizzare la creazione artistica e rafforzare la coesione nazionale. Per un anno, una città o una regione diventa il cuore culturale del Paese. Si tratta di un evento di portata nazionale pensato per unire, durante il quale artisti e persone provenienti da tutta la Svizzera possono incontrarsi, scambiare idee e coltivare la diversità.

Ma perché scegliere Lugano? «Viste le linee strategiche di sviluppo e i grandi progetti che vedranno la loro realizzazione entro il 2030 – come il Polo sportivo e degli eventi, la Città della Musica, o il nodo intermodale di Besso, per citare solo i principali – il Municipio ha ritenuto che la candidatura a Capitale Culturale Svizzera possa dare un contributo importante al superamento dell’attuale crisi economica, concentrando gli sforzi dei prossimi anni verso un obiettivo comune», si legge nel comunicato. E ancora: «Un traguardo di livello nazionale, che permetterebbe di creare un’occasione di sviluppo unica, ottimizzando e valorizzando le due principali anime della cultura: l’impegno profuso a sostegno della cultura istituzionale e gli spunti provenienti dalla popolazione, in particolare dalle industrie culturali e creative, così come dalla produzione culturale indipendente». 

Tutto ciò, spiega la Città, non farà di Lugano un’isola, «ma un nodo nevralgico di un’ampia rete di scambi artistici e culturali». «La vitalità delle relazioni che si sono sviluppate negli ultimi dieci anni con l’apertura del centro culturale cittadino, le tre università, i numerosi centri di ricerca e le diverse imprese che hanno come focus le nuove tecnologie e il digitale, gli scambi con i principali centri del Cantone» rendono oggi Lugano il polo di riferimento della cultura contemporanea in Ticino e nella Svizzera italiana». 

Ma non finisce qui. Lugano, come anticipato, non ha voluto affrontare questa complessa sfida in autonomia, ha voluto condividerla con la Città di Locarno e la Città di Mendrisio, anch’esse fortemente impegnate non solo sul versante della valorizzazione del patrimonio storico e artistico, ma anche sul fronte della cultura contemporanea come fattore di sviluppo presente. Si tratta di un approccio «che apre inedite possibilità di confronto e di collaborazione per una rete capace di sviluppare nuove prospettive e visioni, ottimizzando le risorse disponibili e trovando altri orizzonti di sostenibilità». La candidatura di Lugano con Locarno e Mendrisio permetterà infatti «di unire competenze diffuse e rafforzare una visione che travalica i confini geografici e istituzionali, andando a coniugare pienamente l’importanza dell’eredità del passato e il grande potenziale creativo del nostro territorio di oggi», spiega la Città. «In questo senso, questa candidatura non solo riflette, ma rafforza i valori della coesione nazionale e lo fa proprio da una zona di confine, aprendo a nuovi sguardi, da sud e da nord, oltre la Città Ticino».

A tal proposito, si è espresso il vicesindago di Lugano e Capo Dicastero cultura, Roberto Badaracco, che ha commentato l'importanza di questo passo. «Lugano alla fine degli anni Novanta ha scelto una nuova via per disegnare il proprio futuro, trasformando l’area dell’ex-Hotel Palace in un nuovo centro culturale. Dal 2015 il LAC - in stretta collaborazione con il MASI - ha contribuito in modo decisivo non solo a cambiare l’immagine della nostra città, ma a proiettarla in una nuova era, consolidando la sua posizione riconosciuta di polo culturale nazionale e internazionale tra nord e sud delle Alpi. Oggi ci sentiamo pronti per compiere un altro importante passo per confrontarci con altre importanti realtà a livello nazionale. Contando sulla collaborazione di Locarno e Mendrisio – che come Lugano sono città di lago e di confine – cercheremo di dimostrare che insieme possiamo fare la differenza anche nella cultura».

La Capa Dicastero Socialità, Giovani e Cultura della Città di Locarno, Nancy Lunghi, invece, ha sottolineato come nessun settore culturale «possa esprimere appieno il proprio potenziale senza un’integrazione in una più ampia geografia culturale». «Locarno, grazie alla storica presenza di artisti delle avanguardie europee, continua ad alimentare il dialogo interculturale che trova la sua piena espressione nel prestigioso Festival del cinema. Polo nazionale dell’audiovisivo, Locarno si propone dunque quale partner strategico per consolidare e ampliare una rete di collaborazioni che, con questa candidatura, varcano i semplici confini territoriali. Il progetto Capitale Culturale Svizzera rappresenta infatti un’opportunità unica per creare sinergie tra competenze e risorse, con un impatto destinato a rafforzare non solo l’ambito culturale, ma anche sociale, urbanistico, turistico e della sostenibilità». 

Infine, il Capo Dicastero cultura, eventi e sport del Comune di Mendrisio, Paolo Danielli, ha speso due parole sulla collaborazione. «Consapevoli della specificità culturale della Svizzera italiana, riteniamo la candidatura condivisa, con Lugano e Locarno, sia la scelta più efficace. Se Lugano, con la sua ampia offerta culturale, la presenza di istituzioni di rilievo svizzero e internazionale in numerosi ambiti artistici e la sua dimensione demografica, rappresenta un punto di riferimento strategico, Mendrisio – sede universitaria dal 1996, con due prestigiosi riconoscimenti UNESCO, una scena culturale vivace con un'alta densità di musei d'arte e offerte di spessore possibili anche grazie al ruolo delle associazioni di volontariato – apporta una visione complementare, situandosi tra un passato prestigioso, un presente di riconoscimenti internazionali e un futuro aperto a visioni innovative e all'avanguardia».