Lugano, la lunga notte degli schiaffi sciiti

LUGANO - Mai sentito parlare dell'Ashura? Da noi è un oggetto misterioso, ma in Paesi come l'Iran, l'Iraq o l'Afghanistan è un rito sacro importantissimo che ricorda il martirio dell'imam Husayn, avvenuto nel settimo secolo, un evento che segna di fatto la grande spaccatura tra i musulmani sunniti (la maggioranza) e quelli sciiti. Ne riceviamo echi che danno da pensare: si vedono fedeli che si auto infliggono violente frustate che scorticano schiene e insanguinano membra. Quello che ignoravamo è che il rito si tiene anche da noi, a Lugano, (tranquilli: con modalità diverse) nel centro dei musulmani sciiti. Siamo andati a vederlo.
Il reportage nell'edizione odierna del CdTMa sì, facciamoci del male. Già anni fa avevo letto le cronache riguardanti la festività dell'Ashura, una festa religiosa musulmana sciita (vedi scheda in basso), con gli occhi sgranati e la mente incredula perché mi risultava difficile capire come nel terzo millennio questi riti in un qualche modo autolesionistici potessero avvicinare l'uomo a Dio. Poi sono successe due cose: primo, ho ragionato sul fatto che anche nel cattolicesimo esistono liturgie che una mente scientifica e moderna definirebbe masochistiche (quelle dei flagellanti spagnoli o dei Cristi in croce filippini, per esempio); secondo, ho scoperto che il rito dell'Ashura viene praticato da qualche anno anche qui in Ticino, in piena Lugano, al centro musulmano sciita. Insomma: prima (o invece) di giudicare senza cognizione di causa ce n'era abbastanza per andare a vedere di persona di cosa si tratta. Rotti gli indugi, l'ho fatto.