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«Lugano Marittima? Ci avevamo pensato anche noi»

Un gruppo di giovani aveva chiesto al Municipio il permesso per aprire un bar temporaneo alla foce del Cassarate nell’agosto 2018 ma senza successo: «L’iniziativa dei privati è svantaggiata»
(Putzu)
Chiara Nacaroglu
03.09.2019 06:00

«Proponiamo la nuova foce come location del nostro bar, perché oltre ad essere esclusiva per comodità e bellezza, è anche fuori dai luoghi di massima affluenza». Non è la descrizione di Lugano Marittima ma si tratta proprio dello spazio dove ha avuto luogo l’evento dell’estate sul Ceresio. Parliamo di un progetto per un bar temporaneo alla foce del Cassarate presentato lo scorso anno al Municipio da quattro giovani luganesi. Il gruppetto – in una lettera al Municipio datata 5 giugno 2018 – chiedeva l’utilizzo del suolo pubblico per il posizionamento di un bar temporaneo che animasse l’area dal 2 agosto al 1 settembre 2018, un po’ come era stato negli anni passati il Container sul lungolago in Riva Caccia. Definito in occasione della sua apertura nell’estate del 2014 «il primo beach bar della nostra città», il Container era stata un’iniziativa di un gruppo di giovani privati ed aveva animato le estati luganesi per tre anni. Allegando le foto dei gradoni di marmo e dell’area dove sono state posizionate le casette di Lugano Marittima quest’anno, i quattro scrivevano: «L’ubicazione richiesta è la nuova foce, un’area in corso di rivalutazione, spaziosa, facile da raggiungere e dalla vista esclusiva sul lago e sulla città». Seguono informazioni dettagliate su agenzie di sicurezza con le quali i giovani avevano preso contatto, sull’organizzazione dei servizi igienici e altri dettagli tecnici. «L’idea era di animare una parte della città nel mese di agosto – ci spiega uno di loro – che con la chiusura anticipata del Mojito era diventato un mese spento a Lugano. Allora ci siamo rivolti alla sezione Esercizi pubblici della Polizia comunale che ci ha indirizzato al Municipio, dal quale non abbiamo mai ricevuto una risposta». Nella descrizione del progetto si legge che verranno posizionata una struttura di legno, piante, cuscini e altro per creare un «ambiente rilassato» con «musica tranquilla» e «non un’atmosfera da party».

«Insomma – continua il nostro interlocutore – proprio quello che alla fine è stato fatto a Lugano Marittima. Con questo non vogliamo dire che ci hanno copiato, anche se il progetto è quello. A colpire comunque è che a Lugano sembra che l’iniziativa privata sia svantaggiata rispetto a quella pubblica. Inoltre, in questo modo viene lasciato poco spazio alla creatività dei giovani: è facile lamentarsi che non c’è nulla a Lugano ma poi quando un giovane si fa avanti con un’idea questa viene bocciata. Dopo un po’ uno perde la voglia di fare». «Di richieste così ne avevamo già ricevute – ribatte il capodicastero Eventi Roberto Badaracco – ma non possiamo concedere lo spazio solo a un singolo. Aprendo un bando di concorso (come fatto quest’anno, ndr.), diamo la possibilità a tutti di farne parte. Dobbiamo garantire parità di trattamento, – conclude – inoltre l’anno scorso era troppo presto per organizzare qualcosa alla nuova foce».