Lugano, negli autosili cittadini c'è meno movimento

Sempre più liberi. Negli autosili pubblici di Lugano, l’anno scorso, hanno parcheggiato oltre cinquecento vetture in meno al giorno rispetto al 2018. Lo dicono le statistiche della Polizia comunale, testimoni di una tendenza iniziata cinque anni fa e che ha avuto un’accelerazione durante l’emergenza sanitaria. Dopo di essa i parcheggi con la sbarra sono tornati un po’ a riempirsi, ma non come un tempo. Un altro dato interessante è invece la conferma della tendenza degli automobilisti, già rilevata due anni prima della pandemia, a prediligere le permanenze relativamente brevi negli autosili. Infatti, più della metà delle soste nei parcheggi a livello è compresa fra l’una e le tre ore. Non si può invece dire lo stesso delle permanenze che durano oltre quattro ore, le meno amate dagli automobilisti (anche perché poi il conto diventa particolarmente salato).
Campo Marzio resiste
Vediamo altre cifre che aiutano a inquadrare il fenomeno. L’occupazione dei posteggi di primo livello è passata dalle 1.781.994 entrate nel 2018 alle 1.598.753 dello scorso anno, toccando il fondo nel 2020 con 1.410.558 affluenze. Una differenza di quasi 200.000 veicoli in cinque anni. Le strutture più disertate? Sono l’Ex Pestalozzi, poi chiuso e trasformato in un parco provvisorio, con una perdita del 36,8% dal 2019 al 2020, il Motta e l’autosilo di Piazza Castello, con un calo di oltre il 10% dal 2019 al 2022, e il Balestra, che ha visto una diminuzione dell’8,1% nello stesso arco di tempo. È andata diversamente al Campo Marzio, dove il calo di accessi è stato soltanto dell’1,9%. Ancora più particolare il caso dell’autosilo del LAC che, dopo aver avuto un crollo del 27,4% durante la pandemia, quando gli spettacoli erano sospesi o comunque meno frequentati, ha fatto registrare un incremento del 2,4% rispetto al 2019.
L’analisi del comandante
Complessivamente, colpisce il fatto che le presenze siano calate nonostante la già citata chiusura, nel 2021, dell’Ex Pestalozzi. Nel suo ultimo anno aveva accolto 81.398 vetture: dove sono finite? Secondo il comandante della Polizia comunale Roberto Torrente, il coronavirus, con tutte le sue implicazioni, non è stato l’unico responsabile del calo. «La pandemia ha frenato gli incassi, ma forse c’è stata anche più voglia di spostarsi in modo green con i mezzi pubblici», la cui presenza è stata nel frattempo intensificata. «E poi non è da sottovalutare il sempre maggior ricorso al telelavoro».