Consiglio comunale

Lugano nomina i «suoi» in enti e società

Scelti i rappresentanti del Comune in varie organizzazioni, ma non tutti sono contenti
Si è deciso chi sta in alto.  (Foto Putzu)
Giuliano Gasperi
05.07.2021 23:03

Tutti gli uomini (e le donne) della Città. Parliamo dei rappresentanti del Comune nelle società o le entità ad esso legate. Questa sera in Consiglio comunale era il momento delle nomine e ogni partito ha proposto i suoi esponenti, o in certi casi lo ha fatto il Municipio. Per una delle organizzazioni interessate, le AIL, il numero di candidati superava i posti a disposizione e questo ha innescato la procedura del voto segreto. Ne sono usciti vincitori Filippo Lombardi (proposto dal Municipio), Mario Antonini (PLR), Fabio Forrer (PLR), Gian Maria Bianchetti (Lega), Lukas Bernasconi (Lega), Angelo Bernasconi (PPD) e Filippo Zanetti (proposto dal PS), mentre è rimasto escluso Fabrizio Gastori (proposto dall’UDC). «Prendiamo nota con grande dispiacere che il nostro partito, nonostante i risultati delle ultime elezioni, non viene ancora preso in considerazione» ha lamentato il capogruppo democentrista Tiziano Galeazzi. «Siamo sereni, ma ne prendiamo nota». Tamara Merlo ha invece sottolineato la scarsità di rappresentanti femminili: 21 su 65. «È un punto debole di questo esercizio democratico». Il suo movimento, Più Donne, ha inviato al Municipio una lista di personalità femminili competenti da prendere in considerazione per il futuro in vari ambiti.

Il resto del «listone»
Detto delle AIL, ecco tutte le altre nomine (senza supplenti e subentranti). Ente autonomo del LAC: Roberto Badaracco, Michele Foletti, Luigi Maria Dicorato, Salvatore Carrubba, Hans Koch. LIS: Lorenzo Quadri, Marco Chiesa, Marco Jermini, Emilio Martinenghi, Deborah Moccetti Bernasconi, Laura Tarchini, Silvia Torricelli. TPL: Massimo Brignoni, Antonella Pan Fassora, Filippo Lombardi, Elena Rezzonico. Casa anziani Canobbio-Lugano: Lorenzo Quadri, Cristina Zanini Barzaghi, Paolo Pezzoli. Agenzia Nuovo Quartiere Cornaredo: Cristina Zanini Barzaghi, Filippo Lombardi. SCUDO: Sergio Macchi, Petra Schnellmann, Antonella Ambrosini Calvaresi, Mari Luz Besomi, Ester Hochstrasser, Lorenzo Quadri, Michel Nyffeler, Omar Wicht, Ero Medolago, Maruska Ortelli, Stefania Poggiati Longoni, Maristella Ben Halima, Lara Comini Pestoni, Raoul Ghisletta, Edoardo Cappelletti, Marilena Ranzi Antognoli, Zahra Rusconi, Giada Crameri, Agata Carloni, Rony Staffieri, Sandra Morini. Croce Verde: Antonio Cirla. Protezione Civile Lugano Città: Roberto Torrente. Piazza di tiro Grancia: Roberto Torrente. Depurazione Pian Scairolo: Maurizio Solcà. Casa per anziani Al Pagnolo: Paolo Bortolin. Depurazione Lugano e dintorni: Maurizio Solcà. Strada Marca Gola di Lago: Fabiano Bonardi. Valle del Cassarate e Golfo di Lugano: Urs Luechinger. Manutenzione opere di arginatura Basso Ceresio: Gianluigi Regazzoni. Manutenzione opere di arginatura Basso Vedeggio: Guido Bernasconi. Manutenzione opere di arginatura Pian Scairolo e Collina: Silvano Gianola. Sistemazione fiume Vedeggio da Camignolo alla foce: Sandro Peduzzi. Pulizia rive e specchio d’acqua lago Ceresio: Walter Lisetto, Norman Luraschi, Pascale Passera, Sandro Peduzzi, Claudio Binetti.

La mozione «perduta»
Questi dunque i nomi, è deciso. Tutto a posto? Non proprio, perché le regole per la gestione delle società legate alla Città devono cambiare. Lo aveva deciso il Legislativo nel maggio 2018 approvando una mozione del 2012 degli allora consiglieri comunali Roberto Badaracco, Michele Bertini, Giordano Macchi e Giovanna Viscardi, ma il nuovo regolamento non è ancora stato messo a punto dal Municipio (rimproverato dal PLR con una recente interpellanza). I cambiamenti previsti non sono da poco: impossibilità per i dipendenti comunali e i membri del Legislativo di amministrare un ente partecipato, equo equilibrio tra rappresentanza politica e competenze operative nella scelta dei rappresentanti della Città, chiara definizione dei requisiti, durata massima di dodici anni per i mandati, norme sui conflitti d’interesse, sulla segretezza delle informazioni acquisite e sulle retribuzioni. Un aspetto non marginale, quest’ultimo: per alcune società, i gettoni di presenza nei rispettivi consigli possono garantire compensi annui a tre o quattro zeri.