Quartieri

Lugano non è solo il centro: in arrivo tre aree per i pedoni

La città migliora il suo tessuto urbano a nord, partendo da piazza Molino Nuovo
La parte alta di corso Elvezia sarà più accogliente.  (Foto Putzu)
Giuliano Gasperi
05.06.2020 06:00

Una strada «addolcita», una piazza trasformata e un’altra piazza nuova di zecca. Tanto bolle in pentola sull’ipotetico asse che unisce piazza Molino Nuovo, il «vecchio» campus universitario e quello che aprirà l’anno prossimo a Viganello.
Andiamo con ordine, partendo da ovest. Il Municipio chiede 325 mila franchi per uno studio in parallelo su piazza Molino Nuovo, che il Consiglio comunale l’anno scorso aveva deciso di riqualificare approvando una mozione dei leghisti Andrea Censi e Boris Bignasca. Se sul principio sono tutti d’accordo, la costruzione di un autosilo sotterraneo permessa dal Piano regolatore è materia di dibattito: alcuni vorrebbero approfittarne per creare una buona quantità di posti auto, che nel quartiere non abbondano, mentre altri temono che ciò attirerebbe ancora più macchine e addio riqualifica. La municipale Cristina Zanini Barzaghi fa sapere che ai progettisti non verranno posti troppi vincoli ma che l’idea, in linea di massima, è quella di spostare nel sottosuolo l’offerta attuale guadagnando spazio in superficie per abbellire la piazza. Tutto il resto dipenderà in primo luogo dal risultato dello studio in parallelo (il Municipio chiede di dare importanza al verde, all’elemento acqua e agli spazi di aggregazione) che sarà seguito da una modifica del Piano regolatore (che per quella zona è fermo al 1991: se n’era occupato a suo tempo Mario Botta) e infine da un concorso di progettazione. Come si usa dire, non è per domani mattina.

«Inutilmente enorme»
Camminando verso la sagoma verde del Brè arriviamo in corso Elvezia, di fronte alla biblioteca universitaria. Con i cambiamenti portati dal nuovo Piano viario, su questo tratto di strada non transitano più molte auto. Per andare a Viganello o a Cornaredo ci sono percorsi migliori. Da noi intervistata un anno fa, Zanini Barzaghi aveva quindi ipotizzato un futuro pedonale per questa lingua di asfalto che si allunga verso via Madonnetta. Che il tratto venga chiuso al traffico è escluso, se non altro perché ci passano bus e biciclette. «Però vogliamo dare un nuovo aspetto a questa strada, che oggi è inutilmente enorme». Una nuova identità. «Pensiamo ad esempio a un’alberatura, a un marciapiede più largo e ad un collegamento diverso con l’uscita dell’autosilo dell’USI». L’area rientra nel perimetro dello studio citato in precedenza.

«Un bel colpo»
La terza e ultima tappa della nostra breve passeggiata nel futuro è la zona del campus di Viganello, dove oltre agli edifici universitari è prevista una piazza ampia quasi quanto piazza della Riforma. «Sarà possibile attraversarla in diagonale senza che qualcuno chieda il documento» ha scherzato il rettore dell’USI Boas Erez. L’agorà è infatti stata pensata per essere accessibile alla popolazione e non solo agli accademici: «Anche se il campus est sarà una specie di roccaforte, abbiamo voluto lasciare la piazza libera e collegata con quanto sta attorno». A conferma di ciò, al pianterreno troverà posto un bar aperto non solo negli orari scolastici. Uno spazio simile non poteva che far gola anche alla Città, interessata a organizzarci concerti e proiezioni. Palazzo civico ne ha parlato con USI e SUPSI e queste le sono venute incontro, in particolare limitando la posa di troppi alberi che avrebbero ostruito la vista dell’ipotetico palco e ridotto la capienza. «Lugano è povera di queste location - ha detto il municipale responsabile degli eventi Roberto Badaracco - e averne una nuova è un bel colpo». Anche se il programma è ancora tutto da definire, la Città pensa soprattutto ai concerti: «Da un lato la piazza si trova in una zona sensibile, dall’altra è chiusa sui quattro lati e questo attenuerà sensibilmente l’impatto fonico per i vicini». E non ci sarà dispersione acustica. Ecco perché a Cornaredo, ad esempio, vengono organizzati pochi concerti. «Da questo punto di vista, il futuro Polo sportivo sarà molto interessante - conclude Badaracco - Essendo lo stadio più coperto, il suono potrebbe espandersi meno». Ma questa è musica del futuro. La nuova piazza di Viganello è più vicina: dovrebbe essere inaugurata, insieme al campus, all’inizio del 2021.