Luigi Pedrazzini sui tagli alla SRG SSR: «È uno choc, ma potevamo attendercelo»
È la notizia del giorno. L'emittente pubblica SRG SSR, di cui fa parte anche la RSI, secondo una stima dovrà tagliare circa mille posti di lavoro entro il 2029. È quanto ha indicato oggi a Keystone-ATS l'azienda, confermando informazioni dei giornali svizzerotedeschi del gruppo Tamedia. La maxi-cura dimagrante, inevitabilmente, ha suscitato e sta suscitando reazioni.
Luigi Pedrazzini, raggiunto dal podcast Liscio e macchiato di Ticinonews, ha parlato di «notizia che crea preoccupazione, choc», ma anche di una «notizia che ci si poteva attendere». Il perché è presto spiegato, attraverso «la decisione del Consiglio federale di ridurre le risorse della SSR di 170-180 milioni, a cui vanno aggiunte le perdite pubblicitarie. Insomma, si arriva a una cifra che non lascia grandi spazi, se non a misure importanti sul numero di collaboratori».
E anche il Ticino, secondo l’ex presidente della CORSI, «sarà toccato secondo una percentuale, quindi immaginiamo fino a 150 dipendenti». Poi Pedrazzini ha insistito, parlando di una «cura dimagrante preoccupante». E si è chiesto se, dopo questa cura, la SSR «sarà ancora in grado di proporre un’offerta completa». Per l’ex consigliere di Stato ticinese, comunque, la nuova direttrice generale Susanne Wille «dimostra di essere realista e conseguente. Quando ti riducono le risorse, non puoi far finta di niente e andare avanti come niente fosse». Ci sono «vere conseguenze».