Pianificazione

L’ultima battaglia (forse) sul grande prato di Agno

Sì del Consiglio comunale (14-8) a una modifica del Piano regolatore che permetterà la realizzazione di un complesso residenziale privato con un giardino pubblico - Ma tira aria di referendum
Al centro, la mela della discordia.  (Foto Putzu)
Giuliano Gasperi
13.04.2021 19:20

Un campo di scontro, ancora una volta. E potrebbe non essere l’ultima. Stiamo parlando del comparto Monda-Bolette di Agno, il pratone lungo la strada cantonale di fronte al World Trade Center, da anni teatro di accese discussioni sul suo futuro. Lunedì sera, con quattordici voti favorevoli e otto contrari, il Consiglio comunale ha dato luce verde alla modifica del Piano regolatore che permetterà la realizzazione, tra le varie cose, di un complesso residenziale privato con un giardino di cinquemila metri quadri donato alla collettività dai promotori. Dicevamo che potrebbe non essere finita qui, perché in paese tira aria di referendum.

I temuti supermercati
Non sarebbe la prima volta che il terreno è al centro di una raccolta di firme. Undici anni fa ne erano state messe insieme 3.124 dai promotori della petizione contro i grandi generatori di traffico. I primi progetti sul fondo in questione, infatti, prevedevano l’ampliamento delle superfice destinata ai supermercati e questo, in una regione già afflitta dagli ingorghi come il Malcantone, aveva sollevato un’ondata di contrarietà e preoccupazione.

A quel punto il Municipio aveva deciso di ripensare l’intero comparto istituendo una zona di pianificazione (i progetti edilizi di un certo rilievo, quindi, sono rimasti bloccati per un bel po’) e il tutto alla fine è sfociato nella variante di Piano regolatore approvata l’altro ieri. «Una variante sicuramente travagliata e laboriosa - ha commentato, da noi contattato, il sindaco Thierry Morotti -. L’abbiamo portata in Consiglio comunale in un anno difficile, riuscendo ad ottenere l’approvazione in tempo prima della fine della legislatura. È vero, non ha fatto l’unanimità, ma dopo undici anni di attesa è stata una risposta concreta alla popolazione».

Stufi di aspettare
A proposito dell’attesa decennale: il mese scorso, dopo un anno che il messaggio municipale era fermo a livello di commissioni, i promotori del progetto avevano mostrato chiari segni d’insofferenza inviando una lettera al Municipio in cui minacciavano di ritirarsi dagli accordi presi con l’autorità comunale (come la concessione del parco). «Se la variante non venisse discussa nemmeno nel prossimo Consiglio comunale - scrivevano i privati - sarebbe un chiaro segnale di avversione, e rinviarlo alla prossima legislatura comporterebbe ulteriori tempi biblici. Abbiamo avuto e abbiamo un danno finanziario dovuto al blocco dei terreni (la stessa società, la Immobiliare Bolelle SA, era dietro i progetti contestati nel 2010 con la citata raccolta di firme, ndr) e non siamo più disposti ad attendere ulteriormente». Ieri non ci è stato possibile contattare i promotori per un commento sul voto in Consiglio comunale.

Palla al Cantone
Ci ha invece rilasciato una dichiarazione il municipale leghista Giancarlo Seitz, da tempo critico sui progetti per il comparto Monda-Bolette. Era in prima linea sia nella raccolta di firme contro i grandi generatori di traffico, sia nel denunciare al Ministero pubblico un (presunto) conflitto d’interesse in merito all’edificabilità dei terreni e agli interessi che un ex membro del Municipio (negli anni Ottanta e Novanta) avrebbe avuto nella società proprietaria. «Agno sarebbe anche un bel Comune - ha commentato con amarezza Seitz - ma non è mai stata in grado di difendere il suo territorio. Si sono solo fatti i soldi, senza lasciare nulla di valore alla comunità. La votazione di lunedì (ad essere contrari sono stati proprio i leghisti e gli ormai ex liberali radicali che hanno deciso di creare una lista civica, ndr) è il finale triste di un brutto film. Spero che intervenga il Cantone e dica: ‘Adesso decidiamo noi’». Dovrà comunque decidere: la variante passerà da Bellinzona.