Turismo

Lunghe colonne al San Gottardo: «Ma qui sostano solo per il rüt»

Pochi turisti hanno scelto di restare in Ticino per le vacanze di Pasqua: il vicepresidente di HotellerieSuisse Ticino Federico Haas è amareggiato
©Chiara Zocchetti
Martina Salvini
19.04.2025 06:00

Nonostante il movimento sulle strade e autostrade ticinesi, pochi turisti sembrano aver scelto di restare nel nostro cantone. Possibile? «Siamo ormai diventati una terra di transito», commenta amareggiato il vicepresidente di HotellerieSuisse Ticino Federico Haas. «I confederati, vista anche la forza del franco, non si fermano in Ticino. Per fare una battuta, si limitano ad attraversare il cantone e lasciano qui soltanto il rüt». A gelare le speranze degli albergatori, che con una Pasqua alta contavano di fare il pienone, inaugurando al meglio la stagione turistica, è stato il maltempo. Tanto che le prenotazioni - rispetto a due settimane fa - sono rimaste ferme al palo. In media, in Ticino, il tasso di occupazione supera di poco il 50%. «Contando forse qualche arrivo dell’ultimo minuto, arriveremo forse al 55%, non di più», dice Haas. Va un po’ meglio nel Luganese e nel Locarnese, dove si tocca il 58%. Tra le strutture, prosegue il titolare dell’Hotel Delfino, l’occupazione è superiore negli hotel di lusso: «I 4 e 5 stelle, concentrati soprattutto nel Locarnese, hanno maggiori possibilità di lavorare, potendo contare sui servizi spa e wellness che nei giorni di pioggia vengono molto sfruttati dagli ospiti».

Verso nuovi mercati?

«Inutile girarci attorno: siamo delusi», evidenzia. Già lo scorso anno, con una Pasqua arrivata molto presto e con un tempo più autunnale che primaverile, il comparto turistico aveva sofferto. «Il tasso di occupazione era rimasto addirittura sotto al 50%, stavolta è un po’ più alto ma non possiamo sicuramente dirci soddisfatti», commenta. Anche perché «non solo ci siamo giocati il lungo weekend pasquale, ma anche tutta la settimana - che per molti cantoni svizzerotedeschi sarà di vacanza - rischia di essere negativa. Se il sole non tornerà, rischiamo di veder compromesso l’intero mese di aprile». Il turismo ticinese, lo sappiamo, dipende moltissimo dal meteo. Ma anche dai turisti confederati. «Dobbiamo sganciarci da questa logica, ma non è né facile, né immediato». Imprescindibile, secondo il vicepresidente di HotellerieSuisse Ticino, è però riuscire ad agganciare nuovi mercati. «La Cina sarebbe un bacino interessante, ma non fa al caso nostro, visto che sul territorio disponiamo solo di strutture piccole. Non in grado, dunque, di accogliere l’arrivo in massa dei turisti. Più interessante, invece, sono i mercati americani, sia quello statunitense che quello brasiliano». E su questo fronte, dice Haas, Lugano si sta muovendo bene: «Al contrario, storicamente, il Locarnese è la patria dei viaggiatori confederati, quindi è più difficile rompere questa tradizione».

Migliora il meteo

Intanto sul fronte meteorologico, le previsioni di MeteoSvizzera segnalano un piccolo miglioramento, perlomeno da lunedì. «Dopo la parentesi soleggiata di ieri, da oggi è atteso l’arrivo di nuove correnti umide, anche se non dobbiamo attenderci i quantitativi di pioggia degli scorsi giorni», spiega il meteorologo Luca Nisi. Oggi, prosegue, il cielo sarà coperto, con precipitazioni intermittenti, alternate da lunghe pause asciutte. «A essere più colpito sarà ancora una volta il Sopraceneri, ma la pioggia non sarà abbondante». La giornata di Pasqua, invece, si preannuncia decisamente bagnata. «Da questa sera e fino al pomeriggio di domenica sono attese piogge più frequenti, con quantitativi attorno ai 20-30 millimetri, soprattutto in Vallemaggia», dice Nisi. Da lunedì, però, il tempo dovrebbe cambiare. «Dimentichiamoci la lunga serie di giornate calde e soleggiate delle scorse settimane, ma perlomeno avremo mattinate soleggiate, che però lasceranno il posto a cumuli e cielo coperto nel corso del pomeriggio».