Magiche suggestioni al PalaCinema, che vuole crescere ancora

Evocativa e altamente simbolica. È il minimo che si possa dire della mostra che sarà inaugurata stasera al PalaCinema di Locarno. A partire dal titolo: «I Cercatori di Luce». Una luce che sta tornando a splendere, anche nella realtà, all’interno delle pareti dorate della casa del cinema. Una luce che ha continuato a essere coltivata anche nell’ultimo anno e mezzo, nonostante il periodo buio che ha pervaso gran parte del nostro mondo. Certo, le relazioni verso l’esterno hanno dovuto essere ridotte al minimo, ma chi abita dentro il palazzo ha fatto della resilienza la propria filosofia, continuando a intessere i legami e le sinergie che già avevano cominciato a svilupparsi prima della pandemia e che promettono ora una vivace ripresa per il PalaCinema. «Sempre più orientato – chiosa Roberto Pomari, direttore della struttura – a non essere più solo un luogo di accoglienza e di intrattenimento, ma anche un laboratorio dove si coltivano la creazione, lo studio, la ricerca e l’innovazione». L’esposizione che si apre stasera ne è un’evidente espressione. Alla realizzazione del progetto, ideato dall’artista Giuliana Cunéaz e concretizzato proprio al PalaCinema due anni fa, hanno collaborato anche gli studenti del Conservatorio internazionale di scienze audiovisive. «Per noi era una ghiottissima occasione – sottolinea Domenico Lucchini, direttore del CISA – perché si tratta di un lavoro multimediale che ha permesso agli allievi di cimentarsi con le nuove tecnologie del nostro settore. Senza contare la profondità del messaggio: un suggestivo passaggio dalle tenebre alla luce, in un viaggio dal sapore anche ecologico. Una sorta di illuminismo contemporaneo, insomma. Nel quale, fra l’altro, si mescolano anche teatro, danza, musica, creazione scenica».
Si ridefiniscono le strategie
Un concetto che ben rappresenta la via evolutiva imboccata dal PalaCinema, le cui strategie future sono, proprio in questo periodo, in piena ridefinizione. «L’installazione che inauguriamo – chiarisce ancora Pomari – esprime bene quanto sta accadendo. All’esterno del palazzo c’è tutto un fermento creativo al quale vorremmo prendere parte e che abbiamo mezzi e spazi per accogliere». Non solo. Anche dentro la casa del cinema il lavoro comune fra i vari partner (dal Locarno Film Festival alla Ticino Film Commission, dal CISA ai gestori di sale e ristorazione) sta portando alla nascita di prospettive interessanti (anche in ambito di programmazione cinematografica), concretizzando – peraltro – gli obiettivi iniziali del centro di competenza dell’audiovisivo. «E le ulteriori collaborazioni in ambito formativo, con SUPSI e USI, ad esempio, arricchiranno ulteriormente l’orizzonte – aggiunge il direttore del PalaCinema –. Ma – prosegue – bisogna essere coscienti che una simile, auspicata, evoluzione necessiterà anche di ulteriori risorse. Bisognerà investire, insomma, e mettere a disposizione gli spazi necessari». A tal proposito Pomari e l’architetto spagnolo Alejandro Zaera-Polo, autore della «riconversione» delle vecchie scuole, non sono stati con le mani in mano. Sul tavolo del direttore vi è infatti un progetto di massima per «allargare» la casa del cinema. Con la chiusura vetrata di parte della terrazza e una sua divisione in orizzontale si potrebbero guadagnare circa 630 metri quadrati. Il tutto grazie a una recente revisione pianificatoria e senza modificare né volumetrie né conformazione dell’attuale edificio. Il costo stimato dell’operazione si aggira fra i 2,6 e i 3 milioni di franchi. Un’idea che sarà sottoposta al prossimo Consiglio di amministrazione. In fase di rinnovamento, infatti, anche i vertici della SA, i cui nomi sono attesi per novembre.
Fino al 14 con entrata libera
Sono difficili da descrivere la magia e il fascino de «I Cercatori di Luce», la videoinstallazione di Giuliana Cunéaz in cui il pubblico si troverà immerso nella sala multiuso del PalaCinema. Si tratta di un’opera di grande suggestione, nella quale le figure reali si muovono in un sofisticato ambiente 3D. Essa invita a interrogarsi sul nostro stare al mondo, sulla sostenibilità ambientale, sul potere rigenerativo della natura, in un messaggio di carattere sociale ed ecologico. Sul grande schermo concavo si muovono attori, ballerini, performer. Fra questi la nota attrice spagnola Angela Molina, Aida Accolla, ex prima ballerina della Scala, Giulia Staccioli, coreografa, regista e fondatrice dell’Accademia Kataklò, la modella Aurora Talarico e bambini dai 2 agli 11 anni. All’installazione sono abbinati anche un video realizzato dagli studenti del CISA, fotografie e una mostra dei costumi. Obiettivo dell’evento è anche quello di riportare il pubblico al PalaCinema, per questo la mostra, visibile tutti i giorni dalle 11 alle 19 (il sabato fino alle 22) sino al 14 novembre, è con entrata libera.