Verso il voto

Magliaso «pesa» i rifiuti, ma anche il malcontento

Domenica 22 settembre la popolazione sarà chiamata alle urne per decidere se spendere o meno 695 mila franchi per ampliare l’ecocentro – Il Municipio vorrebbe installare il sistema di pesatura per garantire equità, ma una fetta di cittadini mal digerisce il metodo
Una veduta sull'ecocentro, realizzato una quindicina di anni fa. © CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
13.09.2024 06:00

Per capire quanto l’ecocentro sia un tema sentito a Magliaso bastava partecipare alla serata informativa indetta martedì dal Municipio sul referendum contro il credito di 695.000 franchi (avallato dal Consiglio comunale) per il suo ampliamento. I cittadini saranno infatti chiamati alle urne domenica 22 settembre per esprimersi su un oggetto in votazione i cui contenuti non sono ancora del tutto chiari a una fetta di popolazione. O meglio, la confusione aleggia sul sistema di pesatura della tipologia dei rifiuti che l’Esecutivo vorrebbe introdurre così da permettere l’applicazione del principio di causalità (e di equità). Tradotto: più inquini più paghi.

Di traffico, causalità e proposte

Partiamo da cosa si vota. L’ecocentro di Magliaso è stato realizzato una quindicina di anni fa e nel 2019 il Municipio ha apportato una modifica al Regolamento comunale sulla gestione dei rifiuti, in cui è stata introdotta proprio la pesatura. La raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dalle economie domestiche e dalle attività lavorative, quindi, dovrebbe essere tassata sulla base del principio di causalità garantendo così, a detta del Municipio, la parità di trattamento. Per questo motivo l’Esecutivo – oltre ad ampliare la superficie dell’ecocentro di circa 500 metri quadrati – intende installare un nuovo sistema di pesatura costituito da cinque pese per le benne di raccolta degli scarti vegetali, del legname, degli ingombranti e dei rifiuti edili e inerti, collegate ciascuna da un quadro di pesatura.

Di contro, il comitato referendario ha sempre sostenuto di non essere contrario all’ampliamento dell’ecocentro e nemmeno al principio di equità, piuttosto di non digerire l’introduzione del sistema di pesatura. «La proposta rasenta un mero esercizio tecnico e contabile in cui tutto è ponderato su un progetto fine a se stesso senza avere minimamente un briciolo di sensibilità politica per quello che sarà l’impatto degli utenti dell’ecocentro», ha detto martedì il promotore del referendum, Patrick Nora, alzandosi in piedi davanti a una sala multiuso gremita. Inoltre, i referendisti sostengono che l’unico Comune in Ticino ad aver introdotto il sistema di pesatura sia Caslano. Un aspetto sollevato anche durante la serata pubblica, in cui il capo dell’Ufficio dei rifiuti e dei siti inquinati del Dipartimento del territorio, Mauro Togni, ha risposto spiegando che oltre a Caslano, anche «Biasca, Giornico-Bodio-Personico, Breggia e l’ecocentro Serta di Lamone (che serve, ad esempio, anche Manno e Taverne)» hanno un sistema a pesa a pagamento. Da una parte, quindi, si vorrebbe introdurre questo metodo perché risulta essere la via più corretta per applicare la tassa causale, e quindi garantire la parità di trattamento. «La Legge dice che bisogna pagare secondo il principio di causalità – ha detto il sindaco di Magliaso, Roberto Citterio, durante la serata informativa –. Si può fare in tanti modi, è vero, ma sono meno equi della pesa. Se i rifiuti venissero tarati sul volume, ci sarebbe differenza tra un metro cubo di foglie e uno di erba bagnata».

L’introduzione del sistema di pesatura, secondo i contrari, genererebbe altri problemi che scaldano non poco gli animi: i disagi alla circolazione – visto che l’ecocentro di Magliaso si trova accanto al posteggio delle FLP – uniti alla colonna di macchine figlia dei tempi di attesa per lo smaltimento dei rifiuti. Partendo dal presupposto che nel progetto di ampliamento figurano cinque nuovi posti auto, una parte di cittadini ha chiesto al Municipio di «studiare tecnicamente meglio la soluzione delle pese perché è stata presentata in modo semplicistico», come ad esempio «aumentare i pannelli da uno a quattro così da accelerare il procedimento di smaltimento e non essere incolonnati uno dietro l’altro per la stessa benna». Il Municipio, alla fine di una serata che è risultata essere più un dibattito piuttosto che un momento informativo, ha detto che «valuterà le proposte».

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