Ticino

Maltempo in Vallemaggia: «Non ci sono novità sulla persona dispersa»

A Locarno, presso il Centro pronto intervento, le autorità hanno fatto il punto su ricerche, viabilità, approvvigionamento idrico ed elettrico
Red. Online
01.07.2024 17:00

Dopo i violenti, violentissimi temporali in Vallemaggia, i soccorsi e le visite sul posto, in particolare quella della presidente della Confederazione Viola Amherd, è arrivato il tempo di stilare un primo bilancio o, meglio, di far parlare i tecnici. Presso il Centro pronto intervento, a Locarno, le autorità hanno preso la parola per informare la popolazione circa la viabilità, l'approvvigionamento idrico ed elettrico. Presenti il capitano della Polizia cantonale Antonio Ciocco, il capoufficio della Sezione del Militare e Protezione della Popolazione Federico Chiesa, il capoufficio dell'Ufficio dei servizi di manutenzione stradale Fabio Piazzini e Pietro Nizzola, direttore della Società elettrica sopracenerina. 

Ciocco, il primo a prendere parola, ha chiarito innanzitutto che le ricerche sin qui effettuate, anche per la portata dei corsi d'acqua, ancora importante, non ha dato gli esiti sperati. «Abbiamo effettuato ulteriori verifiche, ma nonostante l'impiego di specialisti di polizia e soccorso alpino i lavori sono complicati. Per quanto riguarda la frana di Fontana, le ricerche manuali e visive sono concluse. In considerazione della presenza di abitazioni, procederemo con altre tecniche di ricerca. Ovvero, rimuovendo il materiale. Continua, con una buona frequenza, l'attività del call center della Polizia cantonale. Constatiamo un'importante richiesta di informazioni da parte di germanofoni. L'aspetto del censimento della popolazione è complicato, non c'è un vero controllo istituzionale di chi abita in valle e chi no. Quanto alla persona scomparsa, purtroppo per ora non ci sono novità». Resta valida, ha confermato Ciocco, l'ipotesi che ci siano altri dispersi.

Chiesa, dal canto suo, ha sottolineato che sono stati portati grandi quantitativi di acqua potabile in vari Comuni della zona. «Abbiamo inoltre proceduto a ulteriori evacuazioni, oltre alle trecento persone sfollate ieri. Sempre per via aerea, stamane, abbiamo sfollato una sessantina di persone fra Fusio e Mogno. Attualmente, stiamo procedendo a sfollare una dozzina di persone che si trovavano in capanne e rifugi». Per le evacuazioni sono stati utilizzati due Superpuma dell'esercito svizzero, oltre ad altri elicotteri. Quanto al ponte provvisorio di Visletto, «attualmente non possiamo dire, prima di giovedì, prima cioè dei necessari approfondimenti tecnici, dare una data precisa di quando potremo installarlo».

Piazzini, venendo alla viabilità, ha spiegato: «La situazione viaria era compromessa, con diversi fronti di strada cantonale inagibili oltre al ponte di Visletto. Abbiamo eseguito una prima verifica strutturale di alcuni ponti a monte di Bignasco. Questo ha permesso di procedere all'apertura del tratto stradale Bignasco-Prato Sornico. La viabilità di Prato è riaperta per i mezzi di emergenza. Siamo riusciti ad arrivare fino al Piano di Peccia, anche grazie alla collaborazione del Comune di Lavizzara. È in corso la verifica del tratto Peccia-Fusio. Stiamo lavorando su tre fronti: la messa in sicurezza per l'apertura delle strade ai cittadini, il potenziamento del percorso ciclo-pedonale, la ricostruzione di un ponte provvisorio a Visletto. Su quest'ultimo punto, come detto, non siamo in grado di fornire date. Anche perché non possiamo entrare nell'alveo del fiume». 

Nizzola ha parlato di problemi in Verzasca, Maggia, Onsernone e Centovalli. «Tolta la Vallemaggia, dove è crollato il ponte da cui passava la nostra linea principale, il resto era già stato ripristinato ieri. Avevamo e abbiamo un accesso anche da nord, ma non avremmo potuto alimentare la valle da nord perché il centro dell'alluvione era in zona Peccia e noi entriamo a Peccia. Ieri siamo riusciti ad alimentare la maggior parte dell'alta valle, fino a Broglio, posando un cavo d'emergenza di 500 metri mentre oggi stiamo provvedendo a garantire il passaggio del fiume tra Broglio e Prato-Sornico. Stiamo attivando il collegamento ma dovete capire che non è facile. Né possiamo dire se la corrente tornerà, subito, per tutti poiché non conosciamo lo stato della rete in alcune zone. Fino a Fusio, in serata, arriveremo. Resta una complessità al Piano di Peccia perché per centinaia di metri, lì, la linea elettrica è scomparsa completamente. Stiamo organizzando un allacciamento provvisorio. Ma potremo allacciare certi nuclei, non tutti».

Ma quante persone, di fatto, si trovano a nord di Cevio? Ancora Ciocco: «Non ci esprimiamo ancora sulle cifre. Significherebbe sparare nel mucchio. È già difficile con i residenti, figuriamoci con i turisti. Faremo capo alle banche dati di cui dispone il Cantone. Nei paesi piccoli e nelle frazioni, il lavoro di prossimità fa la differenza. Lì possiamo capire, grazie agli abitanti, se una determinata casa è disabitata o non era occupata la sera dell'alluvione. Stiamo cercando di capire quante persone fossero davvero nell'alta Vallemaggia nel weekend. Tra queste, diversi sonogermanofoni. Sappiamo che ci sono comunque persone che non hanno alcuna intenzione di lasciare la valle».

Renato Pizzolli, portavoce della Polizia cantonale, concludendo ha stimato che, complessivamente, «sono circa un migliaio le persone che sono mobilitate tra domenica e lunedì per fare fronte alla catastrofe». Diversi anche i volontari nel frattempo messisi a disposizione.

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