Vallemaggia

Maltempo, l'acqua risveglia i fantasmi

In due giorni precipitazioni molto abbondanti in Vallemaggia, soprattutto nelle zone già duramente colpite – La sindaca Dadò: «Non vedevamo tanta pioggia dall'alluvione, ma il dispositivo di sicurezza ha funzionato» – Il geologo Pedrazzini: «Nessun segnale d'allarme»
©Samuel Golay

«Era dall’alluvione dello scorso giugno che non vedevamo cadere tanta pioggia. Tutto il dispositivo per garantire la sicurezza in Valle Bavona ha funzionato come previsto. Si è trattato di un importante banco di prova». Malgrado le abbandonati precipitazioni di queste ore, la sindaca di Cevio Wanda Dadò è serena, anche se l’attenzione rimane alta. «Sapendo che la strada era chiusa al traffico dalle 18 di mercoledì, eravamo tutti più tranquilli». Strada che, con il cessare o, perlomeno, il calare dell’intensità delle precipitazioni è stata riaperta ieri sera, ma che potrebbe venire di nuovo sbarrata al transito qualora le condizioni meteorologiche dovessero peggiorare. Quando MeteoSvizzera dirama un’allerta 2 per le precipitazioni, il gruppo tecnico a cui compete l’attuazione del Piano di emergenza inizia a monitorare la situazione. Sulla scorta dei riscontri ottenuti sul posto, decide poi i provvedimenti da adottare. Ciò che è avvenuto mercoledì. «Giovedì mattina - prosegue la sindaca di Cevio - si è svolto un sopralluogo, a cui era presente anche il geologo cantonale, durante il quale si è potuto appurare che gli interventi eseguiti per rendere sicura la strada sono stati efficaci ». Da qui la decisione di togliere le barriere che impedivano il transito tra Cavergno e San Carlo. Anche dal punto di vista soggettivo, la situazione è vissuta con relativa tranquillità. «In caso di potenziale pericolo sappiamo cosa fare», assicura Wanda Dadò.

«Bastava un cambio di vento»

«Per nostra fortuna - dice da parte sua il geologo cantonale Andrea Pedrazzini - l’evento atmosferico delle ultime ore è stato soprattutto concentrato nella valle del Sempione, arrivando solo a lambire il Ticino. Ma sarebbe bastato un cambio della direzione del vento per raggiungere anche da noi il grado di pericolo cinque». Le autorità, soprattutto dopo quanto avvenuto la scorsa estate, tengono però alta la guardia. « Fin da mercoledì ci siamo occupati di organizzare con gli enti locali tutto il necessario per la gestione del maltempo, soprattutto in Vallemaggia, dove ci sono zone ancora ferite», prosegue Pedrazzini. Il contatto con i Comuni di Cevio e Lavizzara è stato costante, ancora nelle scorse ore. «I Comuni hanno i propri piani di emergenza, ma abbiamo valutato insieme il da farsi». Per precauzione, come detto, è stato deciso di chiudere la strada per la Val Bavona.

Tra le ore 14 di martedì e il primo pomeriggio di ieri «sono caduti 220 millimetri di pioggia nella parte occidentale dell’alta Vallemaggia », spiega Luca Nisi di Meteo-Svizzera. A titolo di paragone, nella notte tra il 29 e il 30 giugno dello scorso anno - quando cioè si verificò l’alluvione - si registrarono tra i 200 e i 250 millimetri in sole 6 ore. «Oggi parliamo di un quantitativo simile, spalmato però sull’arco di 48 ore. Precipitazioni continue e forti (con brevi attenuazioni e pause), ma sull’arco di due giorni. Data la lunghezza dell’evento, gli accumuli finali risultano molto abbondanti, ma gli effetti sul territorio dipendono dall’intensità. È questa la grossa differenza rispetto a quanto accaduto in estate».

Mendrisiotto sorvegliato

Ma non è solo la Vallemaggia a essere una osservata speciale. Sotto la lente c’è anche il Mendrisiotto. « Le zone di Brusino, Rovio e Arogno sono generalmente molto sensibili. Tuttavia, almeno per il momento, non abbiamo registrato quantitativi di pioggia eccessivi nel Sottoceneri, quindi a parte un controllo da parte dei centri di manutenzione delle strade non abbiamo implementato ulteriori misure», spiega il geologo cantonale Pedrazzini evidenziando che «i monitoraggi che svolgiamo non hanno finora dato segnali d’allarme, proprio perché il grosso delle precipitazioni si è concentrato altrove». L’allarme, però, non riguarda solo le precipitazioni. Le ingenti piogge delle ultime ore hanno infatti aumentato il pericolo di valanghe: nel nordovest del Ticino il rischio è ritenuto forte (grado 4 su un massimo di 5). Non a caso, dice Pedrazzini, «il collega che si occupa delle valanghe è in contatto con i territori dell’alta Vallemaggia e della valle Bedretto per tenere monitorato il fenomeno ». Nella giornata di oggi la pioggia dovrebbe concederci qualche ora di tregua. «Ma - avverte il geologo cantonale - spesso frane e sassi possono reagire anche qualche ora dopo la fine delle precipitazioni. Per il momento non dobbiamo attenderci grossi problemi, ma restiamo vigili».

Esonda il Verbano

L’effetto delle precipitazioni nelle valli del Locarnese si è fatto rapidamente sentire sulle sponde del Lago Maggiore. Dalle 9 di mercoledì la quota del lago è cresciuta di circa un metro, fino ad arrivare - nel tardo pomeriggio di ieri - a quasi 195 metri. Vista la situazione, la Confederazione ha emesso un’allerta di grado 2 per il pericolo di esondazione. A Locarno il Verbano è esondato in zona Parco della Pace, senza però causare danni. Le abbondanti piogge hanno ingrossato anche i fiumi. A Solduno la Maggia ieri mattina registrava una portata di circa 919 mila litri d’acqua al secondo, per poi scendere nel pomeriggio a 502 mila litri al secondo. A titolo di paragone, erano 25 mila litri al secondo appena due giorni fa. Quella del Ticino, a Bellinzona, invece, ieri mattina era di 250 mila litri al secondo, scesa poi a 187 mila nel pomeriggio. Appena al di là del confine, in Piemonte, la situazione appare ben più grave. «Ci sono stazioni - racconta il meteorologo Nisi - che hanno misurato addirittura 500 millimetri di precipitazioni in 48 ore. Accumuli veramente importanti. Come limite di paragone possiamo segnalare i 455 millimetri caduti in 24 ore a Camedo il 26 agosto 1935, record ticinese e svizzero di pioggia in un solo giorno ». Valori estremamente importanti, dunque. «La zona più toccata è stata la regione della Val Grande e della Val Vigezzo». Le maggiori criticità sono state segnalate tra Verbano Cusio Ossola, Biella e Torino. Ieri erano al lavoro oltre 400 vigili del fuoco e alcune abitazioni di Villadossola sono state evacuate. A Monteu da Po, una quarantina di chilometri da Torino, un uomo è annegato nella casa travolta dall’acqua. Si tratterebbe di un anziano che sarebbe annegato in casa dopo l’esondazione del rio Della Valle.

Una breve pausa

Per la giornata di oggi è previsto il passaggio a tempo in parte soleggiato e un po’ più asciutto, con temperature attorno ai 18 gradi. Ma nelle ore pomeridiane, in particolare sulle montagne, si verificherà qualche breve rovescio. È poi in arrivo la prossima depressione: «Le correnti meridionali - spiega Nisi - porteranno una nuova situazione di sbarramento a sud, con tempo molto nuvoloso, precipitazioni intermittenti, ma quantitativi nettamente inferiori: attorno ai 10 millimetri domani e al massimo 20 millimetri domenica». Ancora una volta, gli accumuli più importanti sono previsti in Vallemaggia. Lunedì arriverà aria un po’ più secca, con schiarite nel pomeriggio. In seguito l’evoluzione è ancora incerta, ma è previsto tempo solo in parte soleggiato, con rovesci pomeridiani.