Mancava solo l’ozono in questa calda estate

Eccolo, anche l’ozono. «Le condizioni meteorologiche stabili degli scorsi giorni, caratterizzati da temperature elevate e ampio soleggiamento, hanno determinato un progressivo aumento dei livelli di immissione di ozono». Questo il comunicato del Dipartimento del territorio. E subito il pensiero è andato agli ottanta chilometri orari. La misura potrebbe scattare nei prossimi giorni. «Non è scontato», ci avvisano dal Cantone. Ma è comunque possibile. Viene d’altronde specificato: «Le previsioni di MeteoSvizzera indicano che le condizioni meteorologiche rimarranno sostanzialmente invariate nei prossimi giorni. Questa situazione lascia presupporre un possibile ulteriore aumento delle concentrazioni di ozono nell’aria». Nel Mendrisiotto e su buona parte del territorio della Svizzera italiana sono infatti stati registrati «importanti superamenti della soglia d’informazione alla popolazione di 180 microgrammi per metro cubo per la media oraria dell’ozono. A Chiasso e a Mendrisio si è andati anche oltre la soglia di allarme di 240. Nell’eventualità di un superamento durante almeno tre ore consecutive (!) in due stazioni di misura della soglia di allarme, scatterebbe la probabile - ripetiamo, a costo di essere smentiti, ma ci appoggiamo a quanto comunicato dal DT - limitazione generalizzata della velocità a 80 km/h sulla tratta autostradale interessata.
Non frequente nel periodo
Il concetto viene ribadito anche da Ivan Maffioli, dell’Ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili. «È probabile. Poi siamo già stati smentiti altre volte, in passato, perché la chimica è complicata e, a volte, porta a disattendere alcune previsioni». Per la cronaca, l’ultima volta in cui il Cantone ha dettato una limitazione della velocità per motivi legati alla qualità dell’aria era il febbraio dello scorso anno. Ma allora a causarla furono le polveri fini. Ciò che conta, al di là degli ottanta chilometri orari - che è lo spunto più pop -, è che l’aria non è buona. «In estate non è propriamente frequente assistere a simili livelli di ozono. Bisogna risalire al giugno 2019 per ritrovare una situazione paragonabile, o prima ancora al 2006». Insomma, è meno frequente di quanto non siamo portati a credere. In questa estate 2022 però non ci sorprende più nulla. Figurarsi l’aumento dell’ozono. Maffioli non vede però una relazione diretta tra il cambiamento climatico e, appunto, l’ozono, ma spiega: «L’ozono si forma a partire da ossidi di azoto emessi, in particolari, dai veicoli e in presenza di temperature elevate e forte irraggiamento». Temperature elevate e forte irraggiamento: ci siamo. «In realtà - e lo confermano anche i dati federali - sappiamo che c’è in corso un progressivo miglioramento per quanto riguarda l’ozono e ciò malgrado la maggior presenza di veicoli sulle strade. Il fatto è che ci sono meno emissioni di ossidi di azoto». I picchi tendono ad affievolirsi. «Qualche anno fa, con queste stesse condizioni meteo, la situazione sarebbe stata ben peggiore. Essendoci però, oggi, meno precursori (ovvero ossidi di azoto e composti organici volatili, ndr), si forma meno ozono. In questi giorni, con queste temperature estreme prolungate, giorno dopo giorno tendiamo a salire di uno scalino». Uno ancora, e scatta l’«ottanta».