Mantenere la linea di collina, i promotori non mollano
Mantenere la linea di collina della FLP destinata a essere smantellata con la realizzazione del Tram-treno. La richiesta non è nuova, anzi. È sul tavolo del Cantone da almeno cinque anni, con tanto di opposizione presentata nel luglio del 2020 da tre associazioni: Traffico e ambiente (ATA), Società ticinese per l’arte e la natura, e i Cittadini per il territorio. E che è stata nuovamente ribadita nelle scorse settimane proprio da quest’ultima associazione in una lettera indirizzata all’Ufficio federale dei trasporti, all’Ufficio federale dello sviluppo territoriale e all’Ufficio federale delle strade.
La missiva
Nella lettera, pubblicata sul sito dell’Associazione, si chiede a Berna di intervenire affinché il Cantone modifichi il progetto del Tram-treno salvaguardando il collegamento Bioggio-Muzzano-Lugano. Nella missiva si argomenta che «la rete del nuovo tram non è integrata in un valido piano di sviluppo territoriale, come chiede il Consiglio federale», che «la questione della linea di collina non può essere scissa dal progetto Tram-treno» e che quest’ultimo «impedisce di attuare la promettente alternativa di usare l’autostrada A2 come circonvallazione di Agno e Bioggio». Di contro, la posizione del Cantone – e in particolare del Dipartimento del territorio – è nota da tempo: la linea va smantellata. Uno studio commissionato dal Consiglio di Stato su richiesta del 25 giugno 2019 del Parlamento, ha infatti stabilito che il mantenimento del collegamento ferroviario di collina è tecnicamente possibile. Tuttavia, è sproporzionato dal punto di vista finanziario rispetto all’utenza trasportata e non giustificabile in rapporto ad altre situazioni in Ticino.
La controproposta
Nel frattempo, una risposta alle richieste dei Cittadini per il territorio del Luganese è arrivata (solo) dall’Ufficio federale dei trasporti. «Ci è stato detto che gli argomenti sollevati gli sono noti e che Berna ne terrà conto nel corso della procedura di approvazione dei piani del progetto Tram-treno», afferma al CdT il vicepresidente dell’Associazione, l’ingegner Marco Sailer, il quale lamenta «la mancanza di disponibilità del DT a negoziare un compromesso». E un possibile compromesso lo propone lo stesso Sailer: «Credo che le ragioni esposte siano fondate e possano essere accettate, non solo perché ragionevoli ma anche perché la loro accettazione accelererebbe l’attuazione del progetto. In effetti nel caso di modifica locale del progetto (a Bioggio Cavezzolo) le associazioni e i cittadini ritirerebbero le opposizioni e la FLP potrebbe iniziare a costruire. Altrimenti ci saranno doppi ricorsi alle due istanze del Tribunale federale».