SSR

Mario Timbal nominato vice di Susanne Wille: «Un periodo di grandi cambiamenti»

Il direttore della RSI affiancherà la direzione generale in un momento molto delicato per l'azienda
© CdT / Gabriele Putzu
Giona Carcano
13.02.2025 06:00

Mario Timbal, direttore della RSI, e Nicolas Pernet, direttore della RTR, sono stati nominati direttori generali supplenti della SSR. Subentreranno alla direttrice della SRF Nathalie Wappler a partire da marzo, e affiancheranno dunque Susanne Wille alla testa dell’azienda. In assenza di Wille, i vicedirettori generali saranno responsabili di garantire il regolare svolgimento delle attività della SSR e delle unità aziendali, con mansioni ben definite. Le nomine del ticinese (che assumerà la responsabilità principale e si occuperà di tutte le attività dell’azienda fatta eccezione per il processo di trasformazione) e del grigionese arrivano in un momento molto delicato per l’emittente pubblica. Da un lato è cominciato il progetto di trasformazione globale aziendale «Enavant SRG SSR» (guidato a livello operativo proprio da Pernet), che ha quale obiettivo il risparmio di circa 270 milioni di franchi entro il 2029. Un percorso obbligato alla luce soprattutto della modifica dell’ordinanza stabilita dal Consiglio federale, che prevede due fasi: dal 2027 il canone verrà ridotto a 312 franchi, per poi passare a 300 franchi a partire dal 2029. Non solo: oltre al mancato riconoscimento completo del rincaro, il limite d’assoggettamento al canone delle imprese verrà portato dal 2027 dagli attuali 500 mila franchi di fatturato a 1,2 milioni. Dall’altro lato c’è poi la seconda sfida all’orizzonte, strettamente legata alla prima: l’iniziativa popolare «200 franchi bastano!», che – se accettata in votazione – dimezzerebbe il budget della SSR. «Fin dalle sue prime dichiarazioni pubbliche, Susanne Wille ha sottolineato l’importanza delle minoranze linguistiche», spiega al CdT Mario Timbal. «La SSR è una soltanto, e tutte le regioni della Svizzera indipendentemente dalla grandezza contribuiscono allo stesso modo. Queste nomine sono dunque l’emanazione diretta di questo pensiero della direttrice generale». Per Timbal, si tratta di una sfida importante: «La designazione fa piacere, perché arriva in un periodo di grande cambiamento e permette alla RSI di portare a Berna il punto di vista della Svizzera italiana. Una minoranza linguistica che ha particolarità molto accentuate e che richiedono un’attenzione particolare». In questa fase, l’emittente pubblica si sta preparando «a un cambiamento radicale, che prescinde dal percorso politico». Del resto, risale a meno di una settimana fa l’annuncio – da parte della SRF – del taglio di 50 posti di lavoro, parte dell’ampio programma di risparmi iniziato dall’azienda. «La modifica dell’ordinanza decisa dal Governo, che porterà il canone a 300 franchi a partire dal 2029, comporta un taglio di poco meno del 20% del budget», osserva ancora Timbal. «È chiaro che l’azienda non può più essere la stessa. Stiamo affrontando una ristrutturazione vera e propria, non si tratta di un’operazione di risparmio classica come avvenuto negli scorsi anni». A proposito di tagli: il direttore della RSI tiene a precisare che «quelli fatti dalla SSR in questi mesi sono dovuti al rincaro, concesso solo parzialmente dal Governo. È un esercizio di risparmio, ma anche di allineamento prima del grande progetto che ridisegnerà il nostro modello aziendale. Ad oggi, come ha spiegato Wille, noi non sappiamo che cosa saremo nel 2029. La concessione non sarà più la stessa, non sappiamo quante risorse avremo a disposizione. Ma sappiamo anche che avremo gli stessi valori. Valori fondanti per il servizio pubblico, attorno ai quali dobbiamo sviluppare un nuovo modello. Un traguardo che può sembrare a lungo termine, ma che in realtà – vista la complessità dell’operazione – è già dietro l’angolo».