Maturità per 258 studenti del Liceo Lugano 1

LUGANO - Sono stati festeggiati oggi i 258 studenti del Liceo di Lugano 1 che hanno conseguito l’attestato di maturità al termine della sessione d’esami dell’anno scolastico 2018/19. Ecco i loro nomi.
Classe 4A
Greta Anna Aurelia Agliati, Giorgio Cantoni, Elisa Chiara Setarè Canuti, Andrea Bruno Danilo Danzi, Marco Faillace, Elisa Frondizi, Elisabetta Guglielmetti, Dominic Jaminet, Vigneiswaran Kathirkamu, Viola Zeta Könz, Caterina Hildegard Mammone, Sofia Marinelli, Ludovica Marsanich, Matteo Maria Milone, Nicola Romagna, Caroline Savi, Elena Louise Youla Schaer, Angelica Silvestri, Nicolas Simon Straehl, Elisa Zerrillo
Classe 4B
Nicole Bernasconi, Chiara Bradanini, Valentine Bucher, Victoria Ceretti, Laura Contessi, Kathryn Coppola, Fabio Di Battista, Luna Grandi, Camilla Luvini, Sara Vittoria Molgora, Federica Müller, Riccardo Emilio Pedersoli, Ludovica Pescia, Sara Reina, Susanna Riccabella, Daiana Saxer Nova, Francesca Tavola, Eleonora Vaccaro, Letizia Marie Dominique Zuliani
Classe 4C
Barbara Bernasconi, Antonio Santiago Bernasconi Zea, Luna Caruso, Margherita Cattaneo, Chiara Ceres, Luca Colaci, Sara Da Silva, Mila Di Pietro, Giada Fiocchetti, Daria Giambonini, Lara Gianella, Amauta Gianinazzi, Naike Maffioli, Greta Marchetti, Giulia Beatrice Marra, Katarina Montenegro, Alina Panozzo, Leoni Rast, Emilio Giovanni Rinaldi, Lisa Selmoni, Valentina Vitalini, Ophelia Zanolari
Classe 4D
Raquel Alves Teixeira, Giulia Barbay, Noemi Barizzi, Giancarlo Bianchetti, Giuliana Brändli de Oliveira, Martina Castro, Rachele Katarina Chieregato, Alessandra De Stefani, Amani Fatheia El Sangedy, Barbara Fasola, Debora Fässler, Seif Forni, Apryl Franchini, Arturo Franken, Ilani Gautschi, Lavinia Gentile, Rayhan Jelassi, Angelica Persil, Julia Poltini, Alex Rodrigues Costa, Giada Striato
Classe 4E
Dasha Alijevik, Mattia Biasci, Stefano Denegri, Miriam Ferrazzo, Giulio Franscini, Nikolay Gehri, Federico Ryan Ghirlanda, Tommaso Mattia Loizzo, Amyra Lubberdink, Jilian Melis, Andreas Metzdorf, Giada Patriarca, Nicolò Pedrazzini, Margherita Pescia, Matteo Piras, Giordano Spagnol, Carolina Torchio, Giulia Traversino, Jacopo von Arx
Classe 4F
Simone Beltraminelli, Davide Briccola, Tommaso De Bacco, Michela Lanna, Flavio Papa, Laura Piatti, Davide Pinna, Philippe Pizzi, Luca Rinaldi, Matias Scheibner, Gaia Sciarini, Sahar Sharifi, Sofia Tibiletti, Alex Tosi, William Wicht
Classe 4G
Chiara Alzati, Ella Arnold, Brian Battaglia, Dario Bonini, Ludovico D'Anna, Maéva Emery, Flavia Lucantonio, Matthew Petrini, Alice Petronici, Victoria Lara Rettore, Greta Sanvido, Alessandro Schauff, Lisa Sulmoni, Nicolò Tagliabue, Giovanni Battista Gottardo Vassalli, Alessandro Vergani, June Wettstein
Classe 4H
Denise Baur, Tecla Bottinelli Montandon, Matteo Bugada, Chiara Axèle Lia Cantoni, Rubina Marie-Jeanne Cerutti, Valentina Cipriano, Asia Cogliati, Didier Jacques Colombo, Alex Del Fante, Sarah El Maohub, Martina Flematti, Rion Gjinali, Simona Lozzi, Giovanfrancesca Nimue Orlandini, Alessandro Pianarosa, Catherine Ponti, Benedetta Annamaria Caterina Romeo, Tea Matilde Roncoroni, Chiara Urso
Classe 4J
Alessandro Barberis, Chiara Bianchi, Jacques Bianchi, Noè Bizzozero, Diego Cammarota, Silla Crivelli, Riccardo Di Tommaso, Patryk Jan Drozd, Laura Foglia, Martino Giorgi, Lorenzo Lironi, Joel Marcheggiani, Veronika Miecznikowski, Yannick Montorfani, Arthur Morgan, Alexander José Maria Muci, Joao Luca Pereira Da Rocha, Sofia Radulovic, Edoardo Ragusa, Alessandro Rana, Luca Rossinelli, Manuel Solieri
Classe 4L
Aigerim Abdrakhim, Sara Beltraminelli, Ema Beslagic, Roberta Carolina Bettosini, Federico Bianchi, Bastian Bottani, Serena Eigenmann, Chiara Gambini, Olivier Gianoli, Annamaria Giudici, Annalisa Jelmoni, Robin Jemec, Mattia Luraschi, Gabriele Preziosi, Sara Puttini Ruiz De La Hermosa, Alessia Raiola, Stefano Redaelli, Andrea Santoro, Davide Santos Gonçalves, Caterina Allegra Soncini, Scilla Sperandio, Anastasia Ursula Zamboni, Evelina Zanni
Classe 4M
Mattia Bassi, Alessandro Bellucci, Serena Bettelini, Silvio Bianchi, Murielle Gabriela Böni, Katarina Boskovic, Jennifer Bosshard, Alessandro Briccola, Francesca Cei, Alessandro Di Paola, Laura Fusi, Chiara Lorenzetti, Robert Majstorovic, Francesco Orelli, Leonardo Rossello, Patrick Rütsche, Alessandro Silvestro, Kim Soldati, Ambra Zaccarelli, Laura Zoppi
Classe 4N
Daniel Bastos Sousa, Martino Bernasconi, Larissa Bison, Sebastian-Kevin Botta, Mattia Ciuoli, Alessandra Rosanna Bruna Cortiana, Alessandro Derighetti, Gobigan Kanthalingam, Yasemin Karakus, Matteo Leoncini, Luca Liuzzi, Bianca Vittoria Lucchini, Philip Oeltjen, Chihiro Okuyama, Christopher Panizzolo, Elena Parisi, Matteo Piattini, Geo Eros Nelson Sciarini, Natalie Zaugg
Classe 4P
Giovanni Angelo Roberto Binda Notarianni, Maria Pia Anna Capè, Federica Barbara Casanova, Matteo Dozio, Jan Loïc Flückiger, Nicola Ivan Guidicelli, Milena Heusser, Usman Iftikhar, Nadin Lukavica, Geo Martinetti, Milo Mattei, Filipa Monteiro Amaro, Silvio Kiton Moser, Felipe Pedrazzini, Giacomo Gianluigi Ponti, Kevin Sala Veni, Matteo Sansossio, Alessandro Scilanga, Sofia Maria Talleri, Giovanni Villani, Matilda Zaffalon.
I PREMIATI
Premio Giuseppe e Valentina Maraini: Voluto nel 1920 dall’ing. Maraini per premiare le migliori maturità rilasciate dal Liceo di Lugano, mantenendo intatto il suo prestigio, esso viene attribuito coi seguenti criteri: media uguale o superiore a 5 e nessuna insufficienza nelle 14 discipline contemplate dall’Ordinanza federale di maturità. I premi sono assegnati: per l’indirizzo di studio “Lingue antiche”: Letizia Zuliani , 4B media: 5.75 per l’indirizzo di studio “Lingue moderne”: Nicole Bernasconi , 4B media: 5.60 per l’indirizzo di studio “Economia e Diritto”: Dario Bonini , 4G media: 5.60 per l’indirizzo di studio “Scientifico”: Serena Bettelini, 4M media: 5,93.
Premio Lyceum Club internazionale di Lugano per l’italiano: È stato istituito dal Lyceum Club Internazionale, quale riconoscimento da destinare a chi consegue ottimi risultati in italiano nel corso degli studi liceali. È assegnato a Elena Parisi, 4N.
Premio "Leonhard Euler" per la matematica: Istituito dal Gruppo di matematica dell'istituto, premia gli studenti che hanno conseguito i migliori risultati in matematica nel secondo biennio degli studi liceali. Per gli indirizzi scientifici è attribuito ex aequo a: Serena Bettelini , 4M e Laura Fusi, 4M. Per gli indirizzi non scientifici a: Leoni Rast, 4C
Premio platis per il greco antico: Istituito nel 1994 per volontà del dott. Anastasio Platis, il premio vuole ricompensare lo studente che ha conseguito i risultati migliori nello studio del greco antico. È attribuito a: Greta Agliati, 4 E.
Premio Fernando Zappa per il latino
Il premio è stato istituito dall’Associazione Italiana di Cultura Classica, Delegazione della Svizzera Italiana, per ricordare la figura del prof. Fernando Zappa, che per molti anni è stato insegnante di latino presso il Liceo di Lugano. È attribuito a: Letizia Zuliani, 4B.
Premio Valerio Abbondio per il francese: Il premio è stato istituito nel 1968 per ricordare la figura di Valerio Abbondio, professore di francese al Liceo di Lugano dal 1915 al 1952. Il premio, destinato allo/a studente/ssa non francofono/a che -nel corso degli studi liceali ha conseguito complessivamente i migliori risultati in francese, è attribuito a: Benedetta Romeo, 4H.
Omaggio dell’ambasciata di Francia in Svizzera
Istituito dall’Ambasciata di Francia in Svizzera, premia il miglior risultato in francese alla maturità. Il riconoscimento è attribuito a: Tecla Bottinelli Montandon, 4H.
Premio del consolato di Germania a Lugano
Il premio del Consolato generale di Germania a Lugano è assegnato a chi, non essendo di lingua madre, ha ottenuto buoni risultati nell’esame di tedesco. È attribuito ai seguenti studenti: Greta Agliati , 4A Elisabetta Guglielmetti , 4A Nicole Bernasconi , 4B Laura Contessi , 4B Serena Bettelini, 4M.
IL DISCORSO DELLA DIRETTRICE
Durante la cerimonia di consegna dei diplomi, svoltasi domenica pomeriggio al Palazzo dei Congressi di Lugano, la direttrice dell’istituto Valeria Doratiotto Prinsi ha tenuto il tradizionale discorso di saluto. Doratiotto Prinsi ha messo l’accento in particolare su tempi, quelli attuali, caratterizzati da un eccesso di semplificazione e sul ruolo dell’istruzione liceale che prepara i ragazzi a raggiungere la maturità per pensare e vivere nei «tempi interessanti» che danno il titolo anche alla 58.esima edizione della Biennale di Venezia in corso.
«Care studentesse e cari studenti, eccovi giunti all’atteso traguardo del vostro percorso liceale, a un passo dal cammino che vi vedrà acquisire sempre più indipendenza e autonomia, e diventare adulti. Oggi ricevono il diploma di maturità i 258 studenti del Liceo cantonale di Lugano 1 che, qui riuniti, nell’ultimo mese hanno affrontato 10 esami, fra scritti e orali, e negli ultimi quattro anni 530 ore di insegnamento nelle diverse discipline (ora più, ora meno), senza contare le molte ore di studio svolto a casa e nei ritagli di tempo delle giornate trascorse presso il comparto in Viale Cattaneo. Qui riuniti, oggi, per la prima volta festeggiamo la maturità di studenti non nati nel ‘900, ma nel terzo millennio. Rivolti con la mente ai progetti che da domani vi attendono, state fremendo per entrare in una nuova fase della vostra vita. Concediamoci un ultimo momento tutti insieme - accanto alle persone a voi più care (genitori, nonni, fratelli, sorelle), agli amici e a coloro che vi hanno accompagnato in questi ultimi anni lungo il cammino liceale, insegnanti e compagni di classe - concediamoci un ultimo momento in cui riflettere sul significato del percorso scolastico che si conclude e sul futuro che da oggi si spalanca davanti a voi. Sospendiamo lo scorrere del tempo per un attimo. Viviamo in “tempi interessanti”, usando le parole tratte dall’espressione inglese May You Live In Interesting Times (“Che voi possiate vivere in tempi interessanti”) che suona come un augurio ed è invece ispirata da una sorta di maledizione tradizionale cinese, in base al principio secondo cui i tempi facili di pace e tranquillità, quelli “non interessanti”, sono meno utili per l’evoluzione della storia dell’uomo e della vita dell’individuo. La 58° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (inaugurata a maggio) propone appunto la mostra May You Live In Interesting Times, «il [cui] titolo» ha dichiarato il Presidente Paolo Baratta «può essere [sì] letto come una sorta di maledizione - nella quale l’espressione “interesting times” evoca l’idea di tempi sfidanti e persino minacciosi - ma può essere anche un invito a vedere e considerare sempre il corso degli eventi umani nella loro complessità, un invito pertanto che ci appare particolarmente importante in tempi nei quali troppo spesso prevale un eccesso di semplificazione, generato da conformismo o da paura». Ebbene, sono proprio questa resistenza contro la semplificazione e questo continuo confronto con la complessità del reale a caratterizzare la scuola di cultura generale in cui vi siete formati in questi anni. Il liceo, con i suoi obiettivi di sviluppo di un giudizio e di uno spirito d’apertura, di affinamento dell’intelligenza e della volontà nonché di valori come l’etica e l’estetica (tutte espressioni tratte dall’Ordinanza sulla maturità del 1995), vi ha preparati a raggiungere quella «maturità necessaria per intraprendere gli studi superiori e per svolgere nella società tutte quelle attività complesse che essa richiede». Il liceo – con le sue discipline appartenenti ai differenti settori di studio (dal linguistico-letterario all’umanistico, dallo scientifico all’artistico) e con la varietà dei professori con cui vi siete confrontati, ai quali per legge, in una visione condivisa, è riconosciuta la libertà d’insegnamento e l’autonomia didattica – il liceo, dicevo, vi ha offerto una guida che vi aiuterà a vivere e pensare in questi “tempi interessanti”. E di quanto siate pronti per immergervi da soli nella sfida a cui ci chiamano questi “tempi interessanti”, sono molte le testimonianze che abbiamo potuto osservare in questo ultimo anno scolastico, caratterizzato dalla vivacità dei movimenti studenteschi che hanno preso vita e dalla “voce dello studente” che si è fatta sentire grazie a un’indagine voluta dal Collegio dei docenti e dalla Direzione dell’istituto, da professori novecenteschi che hanno voluto ascoltare la voce della generazione Z, dei “Duemila”, dei post-Millennials. A settembre vi abbiamo ascoltati in occasione delle Assemblee di classe e a novembre nella riunione dei rappresentati delle classi IV: all’inizio disorientati di fronte a un tipo di indagine che non voleva limitare i suoi confini di ascolto a un mero elenco delle mancanze di un servizio (conosciamo bene i limiti logistici della nostra grande e vetusta scuola), vi abbiamo pian piano sentiti definire con molta chiarezza l’idea di scuola, di istituzione, che avete in mente. Avete dibattuto se il liceo dovesse assecondare le vostre inclinazioni (“Ma perché devo studiare letteratura se faccio lo scientifico? Perché devo affrontare le scienze sperimentali se faccio un percorso classico/linguistico/economico/musicale?”), per arrivare da soli a sottolineare l’importanza di una scuola di cultura generale che «non deve seguire le mode imposte dalla società, ma deve insegnare a pensare» (queste parole sono di uno di voi); una scuola di cui avete apprezzato le occasioni di dibattuto sulla contemporaneità (anzi, ne vorreste ancora di più) come naturale sbocco dello spirito critico e delle conoscenze coltivate nelle diverse materie; una scuola in cui alla figura del docente non chiedete solo la trasmissione di corretti contenuti disciplinari, ma anche delle opinioni proprie per poter discutere ed esercitare una certa attività dialettica in un confronto da un parte aperto e competente, dall’altro umano e attento alla vostra individualità, una relazione arricchente che rappresenti un’occasione di crescita, un rapporto tra docenti e studenti in cui entrambe le parti si sentano chiamate a mettersi in gioco e portino un contributo attivo, personale, che dia luogo a una dinamica di reciproco scambio; una scuola per cui vi rammaricate che non abbia una identità più forte - complici i grandi numeri e un atteggiamento un po’ fatalista da parte degli studenti, atteggiamento figlio della consapevolezza di non poter fare molto per cambiare - ma per la quale, invece, poi avete fatto molto. Il 16 maggio, ad esempio, vi abbiamo visti dibattere con maturità e misura in occasione dell’Assemblea degli studenti che ha chiuso l’indagine La voce dello studente. Cosa pensano e come vivono la scuola gli allievi del Liceo cantonale di Lugano 1. Avete dato vita a un collettivo studentesco indipendente che con grande spirito di iniziativa ha preso corpo: partito da riunioni tenute in un’aula per dibattere di temi di attualità, ha conquistato vieppiù corpo, alla ricerca di una identità che desse voce ai vostri interessi e alla vostra idea di mondo. Il 15 marzo e il 24 maggio vi abbiamo visto mobilitarvi per la difesa del clima: ispirati dall’idea di una giovane norvegese che poco meno di un anno fa ha deciso di mettere al centro della sua vita il surriscaldamento climatico e la devastazione causata dall’uomo, vi siete mossi a livello cantonale – in linea con manifestazioni tenutesi a livello mondiale – in modo indipendente e rispettoso, dando prova di spirito di intraprendenza e capacità organizzativa. Il 14 giugno vi abbiamo visto mobilitarvi, così come è avvenuta in tutta la Svizzera, in difesa dell’uguaglianza fra uomini e donne, sancita dall’art. 4 della nostra costituzione introdotto nel 1981: vi abbiamo visto cantare e prendere parte a una performance sul piazzale del nostro liceo e da lì partire per una manifestazione che, attraversando Lugano, vi ha portato a Bellinzona. Ogni mercoledì, dalle 15.30 alle 17.00, vi abbiamo visto insegnare italiano ai giovani migranti della Scuola Penny Wirton: in un atto di generosità che si è ripetuto settimana dopo settimana, vi abbiamo visto donare il vostro tempo a coetanei provenienti da lontano che, seduti accanto a voi, non si sono dimostrati troppo dissimili da voi nello scambio di giovinezze avvenuto attraverso il solo confine di un libro. Nella Prolusione a un corso di Filosofia nel liceo ticinese, pronunciata da Carlo Cattaneo nel novembre 1852, il primo rettore del «patrio Liceo» (di cui quest’anno ricorre il 150° anno dalla morte) così si rivolgeva agli studenti che 168 anni fa vi hanno preceduti: «Molti fra i candidati daranno opera alla medicina, alle matematiche, alle arti belle. A questi non sarà inutile, un giorno, l’aver potuto mettere un complessivo sguardo nelle intime ragioni della publica cosa», tradotto in un’espressione moderna, nei “tempi interessanti” da cui ha preso avvio questa riflessione. Carlo Cattaneo concludeva tale prolusione rivolgendosi ai giovani Ticinesi affermando che non era chiamato ad adularli: «Io sono eletto a dirvi la verità. - Voi siete liberi; ma che gioveravvi la libertà del pensiero, se voi non avrete pensieri?». Il mio augurio, e quello di tutti i vostri insegnanti, è pertanto quello di mantenere intatta la vivacità intellettuale e il senso di responsabilità civica che avete sviluppato nella vostra crescita, di non mancare mai di idee, come avete dimostrato in questi anni, di sapervi muovere nel mondo che vi aspetta con la medesima curiosità sconfinata e intelligenza di spirito che avete imparato a mettere in atto: arrivati quattro anni fa per la prima volta nell’Aula magna del Palazzo degli studi come giovani allievi spaesati e un po’ intimoriti, giovani in ascolto, vi siete di anno in anno formati e rafforzati, imparando a mettere in pratica le idee degli uomini e delle donne che hanno contribuito a definire la nostra società. Nei “tempi interessanti” che ci attendono, vi aspettano ancora anni di formazione e di specializzazione in cui la scienza (nella sua accezione più vasta di conoscenza ed esperienza), «solo la scienza» - prendiamo ancora in prestito le parole di Cattaneo - «può, nella contemplazione dell’immenso universo, assopir tutte le ire, disarmar tutte le vendette, stringere in consorzio fraterno tutte le genti». In chiusura, permettetemi - come è tradizione - un commiato poetico, in cui trarre dalla contemplazione di tale universo quello spirito alto e profondo che è stato oggetto delle considerazioni sin qui condotte.
Mi piace che a chiudere sia una poesia inedita, di prossima pubblicazione, che nasce - per autore e genesi - dal liceo che oggi salutate: l’autore è Matteo Ferretti, professore di italiano del Liceo cantonale di Lugano 1 e docente di alcuni di voi, e l’occasione è stata una lezione di astrofisica che l’insegnante ha avuto l’opportunità di seguire presso il nostro istituto. Quando ha sentito la locuzione “forza debole” applicata al sole (in fisica è una delle quattro interazioni fondamentali delle forze naturali) l’ha trovata bellissima e ha subito pensato che lì si nascondesse qualcosa di poetico e profondo.
C’è una forza debole nel sole:
silenziosa, che non cura,
non pretende, non consola,
ma rallenta un fronte di fiamme se serve
a quel furore per diventare un solo bagliore.
Fa tacere il vento nel bosco,
il tuono e la preghiera lugubre, quanto basta almeno
per sentire un richiamo lontano.
Parliamo di questa forza.
Chiamiamola amore
elementare.
Chiamiamola bellezza,
quella che resta nella somma
e nel cavo di una mano.
C’è una forza debole nel sole
di tutti gli uomini;
oltre l’istante del nostro fulgore
c’è quanto saremo nell’attesa,
il nostro esistere nel tempo
per farlo scorgere sul corpo e sulle ferite
e tenere il conto per nessuno di un processo in atto.
Molto più in alto.
Molto più a fondo.
A ognuno di voi – a nome anche del Consiglio di direzione, dei docenti e del personale non insegnante del Liceo – un saluto affettuoso, e l’augurio di buona fortuna nella vita».