Melano, c'è baccano sulla casa anziani

Anche a livello comunale il 9 giugno rappresenta una data chiave per la popolazione. I cittadini di Val Mara, Capriasca e Magliaso saranno chiamati alle urne per esprimere il proprio giudizio su tre domande di referendum. Iniziamo questo avvicinamento al voto dedicando la prima puntata al Comune di Val Mara, che nonostante sia nato tutto sommato recentemente, pare essere ben rodato in materia di votazioni popolari visto che si appresta a tornare alle urne per la seconda volta in pochi mesi.
A inizio marzo, infatti, il credito da quasi un milione per la ristrutturazione della sala multiuso di Rovio era stato sonoramente affossato dai cittadini, che ora sono invece chiamati a decidere se vale la pena o meno spendere 650.000 franchi per la progettazione di massima della nuova casa anziani nel cuore di Melano e un’autorimessa interrata. Da una parte il Municipio, convinto che Val Mara abbia il diritto di avere una propria casa di riposo e di conseguenza offrire un servizio di questo tipo ai propri abitanti, dall’altra il comitato referendario (capitanato dall’ex municipale di Melano, Antonio Casellini), favorevole al progetto, ma contrario all’ubicazione. In mezzo, un polverone sollevato da un ricorso contro l’opuscolo informativo distribuito a tutti i fuochi.
Sì, ma non lì
Prima, le intenzioni. La volontà del Municipio di Val Mara è di realizzare una casa anziani di sessanta posti letto, distribuita su tre piani, ed un’autorimessa interrata per le necessità degli abitanti del nucleo del quartiere di Melano e della nuova struttura. Un disegno che ben si sposa con il progetto «Incontro» dello studio Orsi&Associati, vincitore del concorso di architettura, perché in relazione con il tessuto urbano esistente e, in particolare, con lo stabile della ex Filanda, oltre a costare meno degli altri progetti. Lo scorso dicembre il Legislativo approva la richiesta di credito di 650.000 franchi per la progettazione di massima. Contro tale decisione, però, è stato promosso un referendum (era già nell’aria visto che una petizione sottoscritta da 500 persone chiedeva alla politica di non realizzare il progetto). Il Municipio, per bocca del sindaco Jgor Zocchetti, è convinto che «il Comune abbia il diritto di avere una propria casa anziani e offrire un servizio alla popolazione, oltre ad essere un valore aggiunto a beneficio degli anziani e dei loro parenti». A maggior ragione se fino a questo momento «gli anziani di Val Mara sono dislocati nelle varie case di riposo sparse nel Mendrisiotto». Inoltre, gli spazi esterni che verranno creati «favoriranno lo scambio intergenerazionale». Il nodo da sciogliere tra favorevoli e contrari non è tanto la necessità dell’oggetto, generalmente condivisa, bensì la collocazione. Per l’Esecutivo il cuore del quartiere di Melano è l’unico posto che potrebbe ospitare una casa anziani. Per i contrari, invece, ci sono altri luoghi fuori dal nucleo che si prestano e sarebbero più adatti. «Non c’è uno straccio di documento che attesti come tutte le alternative che abbiamo presentato non siano idonee, E non c’è perché la decisione, all’epoca, è stata presa su due piedi, quindi di fretta», spiega Casellini, prima di elencare vari «piani B», come «il terreno comunale tra le scuole consortili di Melano-Maroggia e il campo sportivo» oppure «un altro terreno comunale in riva al lago». Per l’ex municipale è opportuno «ripartire da zero e con un consenso generale in modo tale da conferire solidità all’opera onde evitare che parta azzoppata».
«Informazioni fuorvianti»
Insieme al materiale di voto, il Municipio ha allegato anche un opuscolo informativo. Opuscolo che ha lasciato «perplesso» Casellini perché contiene «informazioni fuorvianti», motivo per cui ha inoltrato ricorso su due aspetti: il primo, «a pagina 5 c’è scritto che il DSS ha avallato il luogo dove sorgerà la casa anziani, affermazione non vera perché non esiste un documento che lo attesti». Il secondo, «a pagina 9 non è indicata l’ubicazione». Di contro, il Municipio aveva preso posizione piuttosto su alcune frasi, scritte dallo stesso Casellini in qualità di fautore del referendum e contenute nell’opuscolo, considerate «lesive della dignità degli anziani». «Ognuno è responsabile di quello che dice, e in questo caso è del promotore del no all'oggetto in votazione – sottolinea Zocchetti –. Non condividiamo quanto scritto per mancanza di rispetto nei confronti degli anziani».