Melide, batosta sulla pianificazione
MELIDE - A sette anni dall'inizio del progetto e a quasi due d'attesa di una decisione da Bellinzona, la doccia fredda. Il piano particolareggiato del nucleo di Melide è tornato sulle rive del Ceresio con una sfilza di correzioni equivalenti a modifiche d'ufficio. La «penna rossa» del Consiglio di Stato ha toccato vari punti della pianificazione. La bocciatura che probabilmente farà meno piacere al Municipio - che ne discuterà nella prossima riunione - è quella riguardante il cosiddetto stabile ex Bic, dove si vorrebbe realizzare una casa anziani. Qui il piano era molto preciso, andava a definire quanto e come si volevano ampliare i volumi, ed è stato proprio questo il problema: il Governo l'ha giudicato troppo dettagliato e ha dato tempo un anno al Municipio per promuovere una variante del Piano Regolatore meno restrittiva, definendo sì le altezze ma non tutti gli ingombri, per lasciare più libertà di manovra al momento del progetto, come spiega da noi contattato il tecnico comunale Daniele Bricalli. La palla ora è nel campo dell'Esecutivo, che ha ricevuto il «malloppone» di una sessantina di pagine venerdì scorso. Bricalli ricorda che contro il piano, così come l'ha corretto il Governo, si potrà ancora inoltrare ricorso a partire da quando il Comune lo metterà in pubblicazione. C'è un mese di tempo. Il nostro interlocutore conferma che la pianificazione di cui parliamo non s'intreccia in alcun modo con quella di piazza Fontana e dell'aerea a lago che lo scorso ottobre è stata oggetto, con successo del Municipio, di una votazione popolare.