«Messo alla porta dai liberali, ricomincio con i democentristi»

Moreno Colombo – già sindaco di Chiasso, granconsigliere e recentemente candidato alle Federali – dopo anni spesi nelle fila del Partito liberale radicale, ha deciso di cambiare la metaforica casacca. Ad aprile, alle Comunali, correrà sia per il Municipio che per il Legislativo a Morbio Inferiore e lo farà con l’UDC (lista congiunta con la Lega). Casus belli – l’ultimo, si potrebbe dire – è proprio legato alle prossime Comunali.
Ha dato la sua disponibilità a correre per un posto in Municipio e Consiglio comunale a Morbio Inferiore alle prossime Comunali. Ma stando a quanto da lei annunciato, un posto nella lista del PLR per lei non ci sarà. Cos’è successo?
Inaspettatamente sono stato escluso dal comitato direttivo. Mentre inizialmente mi avevano cercato. Si tratta, a mio avviso, di una decisione che reputo incomprensibile e ingiustificata.
Pochi mesi fa ha deciso di tornare sulla scena politica candidandosi alle Federali. Alla fine dell’impegno elettorale non sono mancate le critiche (anche interne al PLR) nei suoi confronti. Queste per aver “fatto il tifo” per Giorgio Fonio de Il Centro il quale grazie all’elezione al Consiglio degli Stati del collega di partito Fabio Regazzi ha ottenuto un posto al Consiglio nazionale. Sono critiche che riconosce o che rispedisce al mittente?
Potrebbe anche starci una critica se si guarda l’aspetto della squadra. Però io sono dapprima – e penso che mi venga riconosciuto da tutti – un cittadino del Mendrisiotto. E per questo difendo il Distretto sotto tutti gli aspetti. Ad ogni modo ho sostenuto, e l’ho detto anche pubblicamente, Alex Farinelli (candidato PLR, ndr). Per una questione di attaccamento al territorio ho detto che se ci fosse stato un candidato del Mendrisiotto, sicuramente sarebbe stato qualcosa di importante, di positivo. Anche perché, nei vari livelli politico-istituzionali, la nostra regione è un po’ scoperta.
La sua figura può dunque essere definita “fuori dagli schemi”?
Sono una persona che ha a cuore i problemi della gente. A 29 anni ho iniziato ad appassionarmi alla politica. Ma, a dire il vero, a 15 anni ho iniziato la mia attività professionale in un comune, quello di Genestrerio, e a 20 anni ero segretario comunale. All’epoca fu una grande novità quella di coprire un ruolo simile a una così giovane età. Tornando al recente episodio: da circa 3 anni abito a Morbio Inferiore e ho pensato che, avvicinandomi ai 61 anni, avrei avuto più tempo da dedicare ai cittadini del mio comune. Credevo che poter mettere a disposizione la mia esperienza fosse qualcosa di positivo per la comunità di Morbio e per il Partito liberale. Poi, però, è arrivata questa incomprensibile chiusura.
Una chiusura che, a conti fatti, ha portato al cambiamento.
Per la volontà di mettermi a disposizione della comunità e viste anche alcune affinità – ad esempio per quel che concerne i temi legati alla migrazione, all’ambito economico come pure quelli legati all’aspetto sociale –, ho deciso di avvicinarmi all’UDC, che ringrazio per avermi accolto. Piero Marchesi e Marco Chiesa mi hanno accolto a braccia aperte, contrariamente alla realtà politica dalla quale provengo.
I rapporti con il PLR, a questo punto, paiono definitivamente insanabili. È corretto?
Il Partito liberale radicale per me, a questo punto, riguarda il passato. Ho sofferto molto per questa esclusione. Se una persona mette molto impegno e passione per la cosa pubblica – senza anteporre alcun interesse personale – un’esclusione come questa fa davvero male. Nessuno si è mai chiesto come stessi. È dunque arrivato il momento di guardare avanti.
Nel futuro, dunque, le elezioni comunali.
L’obiettivo è quello di creare un nuovo e affiatato gruppo a Morbio Inferiore (dove i democentristi correranno insieme alla Lega, ndr.) e cercare di fare il miglior risultato possibile. Non faccio alcuna previsione sul risultato personale, lo decreteranno i cittadini. L’importante, visto quanto successo, è poter partecipare.