Mezzi pesanti da subito sotto torchio: «Il traguardo di un lungo viaggio»
Sicurezza per tutti e sviluppo locale. Due concetti chiave nell’investimento di 250 milioni di franchi a carico della Confederazione coronato oggi con l’inaugurazione e che domani dalle 10 alle 16 sarà aperto alla popolazione. Dopo un cammino durato un ventennio e non privo di ostacoli, a Giornico è realtà il Centro di controllo per veicoli pesanti (CCVP) gestito dalla Polizia cantonale ticinese. Sull’area industriale dell’ex acciaieria Monteforno è pienamente operativa una struttura moderna che permette ora di «radiografare» tutti i camion in transito sull’asse sud-nord, scongiurando incidenti e tragedie come quella del 2001 quando prorpio a causa di un Tir nel tunnel del San Gottardo morirono undici persone. Si tratta di una delle dodici strutture analoghe già attive o previste da Berna sul territorio nazionale per gestire in maniera efficace il traffico pesante attraverso le Alpi. «L’apertura è un successo anche grazie alla collaborazione delle autorità ticinesi e locali», ha affermato nel corso della cerimonia Jürg Röthlisberger, direttore dell’Ufficio federale delle strade (USTRA).
Molteplici gli obiettivi centrati, elencati dai vari oratori. Il Centro permetterà di eseguire dei controlli su ciascun versante del San Gottardo, considerata la presenza del centro «gemello» attivo dal 2009 nei pressi di Ersfeld, Canton Uri; in questo modo si aumenterà notevolmente la sicurezza di tutti gli utenti, riducendo sensibilmente il numero di incidenti e di conseguenza di morti e feriti gravi; si andrà a favorire il trasferimento del trasporto delle merci dalla strada alla rotaia; e si ridurrà l’importante impatto ambientale precedentemente generato dal dosaggio dei camion. La nuova struttura realizzata su un’area di 170.000 metri quadrati, migliorerà inoltre le condizioni per gli autostrasportatori che avranno un’offerta moderna per le loro soste. Npon da ultimo, a favore della Bassa Leventina vengono creati 50 posti di lavoro per assistenti di polizia appositamente formati, un nuovo svincolo autostradale a disposizione della popolazione e della Zona industriale in fase di rilancio, e una pista ciclabile. Il sindaco di Giornico Rosolino Bellotti ha quindi ricordato l’avvenuto «sacrificio di una parte del nostro territorio a favore del bene comune federale, nella speranza che ciò possa favorire lo sviluppo locale così da uscire dalla condizione di isolamento».
Ancora troppe irregolarità
Tra i risultati raggiunti, al primo posto figura comunque la sicurezza per gli utenti della A2. Basti pensare che l’ultimo rapporto stilato da USTRA e dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini indica che nel 2021 sono stati controllati circa 140.000 fra autocarri e bus: in circa il 20% dei casi (corrispondente a 28.000 veicoli) erano presenti delle irregolarità. Irregolarità che ora potranno essere scovate più agevolmente e sistematicamente, con le relative sanzioni. Il consigliere di Stato Norman Gobbi ha sottolineato la collaborazione alla base di questa riuscita e ha ricordato che la procedura per la realizzazione si era sbloccata nel 2016 quando il Cantone ha messo sul tavolo un contributo unico di 5 milioni di franchi per centrare «l’assoluta priorità di dare avvio ai lavori» in considerazione degli «interessi pubblici di carattere economico, ambientali e di gestione del traffico». In quella occasione, ha aggiunto, decisivo fu l’aiuto del collega di Governo Claudio Zali. Fondamentale e citato a più riprese anche il lavoro del capitano della PolTi Marco Guscio che con l’inaugurazione vede coronato un sogno personale. Lo stesso ufficiale di Polizia ha preso la parola per ricordare il tortuoso iter, partendo dagli anni Novanta quando la struttura era stata ipotizzata a Sigirino. Una menzione - affidata al comandante della Polizia ticinese Matteo Cocchi - l’ha meritata pure il compianto ingegnere Luca Ceresetti, primo direttore del Centro nella sua fase realizzativa e purtroppo deceduto all’inizio del 2022: a lui è stata intitolata la sala principale del CCVP.
Quel viaggio partito da così lontano è quindi giunto al traguardo. Un momento sottolineato da una festa a cui hanno partecipato duecento persone, augurando buon lavoro anche a Franco D’Andrea, a cui è stata affidata direzione.
Procedura e multe
Ma cosa si fa, esattamente, al nuovo CCVP di Giornico? In pratica tutti i mezzi pesanti in transito verso nord (eccetto quelli del traffico locale) devono uscire dalla A2 e immettersi nell’area di controllo. Dopo un primo screening, possono proseguire verso il san Gottardo (scaglionati tramite dosaggio), fermarsi nell’area di sosta oppure, se selezionati per un controllo più approfondito, passare alla fase successiva. Questa consiste in una pesa di precisione, in una scansione laser e nel controllo dei dati digitalizzati del mezzo e dell’autista. Da lì gli addetti possono anche decidere di procedere verso quello che appare quasi come un test di collaudo. Un ultimo edificio è infine adibito a ispezioni ancora più approfondite o all’eventuale controllo del carico. Si stima che le operazioni potranno generare multe per complessivi 5 milioni di franchi all’anno.
Come già anticipato la realizzazione del nuovo Centro di controllo dei veicoli pesanti porta con sé anche dei benefici alla viabilità locale e alla mobilità lenta, grazie alla costruzione del nuovo svincolo autostradale di Giornico-Bodio e della pista ciclabile. Nel primo caso si tratta di uno svincolo autostradale completo, che si situa circa a 6 km da quello di Biasca e a 10 da quello di Faido. Il raccordo con la rete stradale locale avviene sin da subito tramite una grande rotatoria. Viene così alleggerita la strada cantonale che attraversa gli abitati di Pollegio, Bodio e Giornico, e valorizzata la Zona industriale. La pista ciclabile è invece stata costruita poiché la realizzazione dell’opera risultava in conflitto con l’originale tracciato del percorso nazionale che transitava lungo la strada industriale. Il nuovo percorso si snoda per poco più di un chilometro. Un altro vantaggio del progetto.