Capodanno

Michele Foletti: «Ecco dove sta andando Lugano, in cinque istantanee»

Il sindaco ha parlato di economia, innovazione e territorio, ma anche della Masseria di Cornaredo e della Città della Musica nel suo tradizionale discorso di inizio anno
© Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Red. Online
01.01.2024 15:45

Cinque istantanee. Cinque fotografie. Così Michele Foletti, sindaco di Lugano, ha voluto inquadrare l'anno appena concluso e quello che verrà, in occasione della cerimonia di Capodanno tenutasi stamane a Palazzo dei Congressi.

«Questi temi – ha esordito Foletti – sono al centro delle Linee di sviluppo 2018-2028. In altre parole, si tratta dei binari privilegiati che stiamo percorrendo nella nostra strada verso il futuro. E dalla metafora dei binari ognuno può, a giusta ragione, dedurre che considero Lugano sempre e ancora come la locomotiva del Cantone Ticino».

L'economia

«La prima immagine che vi propongo è intesa ad accogliere in un unico, grande abbraccio tutto il nostro territorio» ha proseguito Foletti mostrando una panoramica della Città. «E il tema suggerito da questo scatto aereo sono l’economia e le finanze. Già, perché l’esito finale dei nostri sforzi di amministratori pubblici deve essere la qualità di vita, nient’altro che questo, per tutti. Se la guardiamo con attenzione, vediamo che la fotografia si estende ben oltre i confini comunali propriamente intesi. Infatti, il ruolo di Lugano, anche dal punto di vista economico e finanziario, è centrale per tutta la regione e per tutto il Cantone. Ce lo ricorda la perequazione finanziaria cantonale, alla quale la nostra Città contribuisce ogni anno in modo decisivo, anche in anni difficili come quelli che stiamo attraversando. Detto fuori dai denti: le tasse comunali pagate dai cittadini luganesi contribuiscono a tenere alto il tenore di vita dell’intero Cantone. Ecco una prima ragione di cui andare fieri ma ecco anche un tema che dovrà impegnare le autorità luganesi ben oltre il 2024, sarà un dibattito centrale della nuova legislatura che inizierà il prossimo aprile, anche perché l’attuale legge (approvata all’inizio del secolo) sta dimostrando tutti i suoi limiti».

L’apporto di Lugano alla competitività del Ticino, ha indicato il sindaco, «è attestato da un recente studio dell’UBS che analizza gli indicatori di competitività dei Cantoni e delle regioni, fornendo informazioni sul potenziale di crescita a lungo termine. La classifica rileva che Zugo è il Cantone svizzero più competitivo sul lungo termine. Seguono Basilea Città e Zurigo. Il Ticino è al 21. posto, purtroppo. Tuttavia, c’è un dato significativo e molto valorizzante per noi: l’analisi regionale ci dice che Lugano spicca per risultati positivi rispetto ai dati del Cantone nella sua globalità. Questo significa che la Città è competitiva anche rispetto al resto della Svizzera. Chi mi conosce sa quanto mi stia a cuore una corretta gestione finanziaria, sin da quando, nel lontano 2013, mi sono preso la responsabilità del Dicastero finanze. Posso assicurarvi che, sebbene il preventivo 2024 sia meno roseo dei precedenti (ci attendiamo un disavanzo nell’ordine dei 20 milioni di franchi), i nostri conti continuano a rimanere in ordine. Ce lo ha confermato recentemente l’agenzia di rating Moody’s, attribuendoci un tasso di affidabilità molto alto. Lugano è, da questo punto di vista, sinonimo di serietà e lo ha dimostrato negli ultimi 10 anni, riuscendo a risalire la china delle cifre rosse emerse a seguito della crisi del 2008 e di una gestione delle finanze pubbliche che non aveva voluto prendere provvedimenti tempestivi».

E ancora: «Poiché all’orizzonte si profilano nubi scure, soprattutto per quanto riguarda le risorse finanziarie, sarà necessaria qualche correzione di rotta sulle tempistiche dei nuovi investimenti, come quelli del Polo turistico congressuale o del Parco Viarno. Si tratta di ostacoli che non ci faranno perdere lo slancio propositivo che ha contraddistinto Lugano in questi anni, in cui molto si è fatto nonostante una congiuntura non favorevole. La situazione, non ve lo nascondo, rimane difficile, e il nostro lavoro di amministratori continua a essere soprattutto quello di trovare un equilibrio, il migliore possibile, tra le necessità dei cittadini e le risorse che abbiamo a disposizione. Continueremo a farlo tramite scelte oculate e,  soprattutto, sostenibili. Perché la sostenibilità non è asolo ambientale, ma anche sociale ed  economica».

L'innovazione

«La seconda immagine della nostra carrellata – ha detto Foletti – ci ricorda come il benessere e la qualità di vita dipendono essenzialmente da una regola base: mai stare fermi, guardare sempre avanti, non sedersi su quello che si è costruito in passato. A cinque anni esatti dal lancio del progetto Lugano Living Lab abbiamo preso parte come guest speaker, a Berlino, al più importante Congresso tedesco sul tema della digitalizzazione nel settore pubblico. Segno che quanto stiamo facendo suscita non solo la soddisfazione dei nostri cittadini, ma anche le attenzioni degli altri partner di settore. Abbiamo inoltre vinto, con l’app MyLugano, lo Smart Cities Contest dell’IEEE, l’Institute of Electrical and Electronics Engineers, cioè l’associazione internazionale di riferimento per il mondo dell’innovazione e della tecnologia. Ne abbiamo fatta di strada dal 29 novembre 2018, data della firma del primo protocollo d’intesa tra la Città e l’USI per la creazione di Lugano Living Lab».

Durante l’anno, ha ricordato il sindaco, «abbiamo ospitato inoltre il secondo forum internazionale di Lugano’s Plan B, durante il quale si sono riuniti qui in riva al Ceresio centinaia di esperti mondiali di tecnologia blockchain. Sono inoltre stati promossi percorsi formativi per permettere alle PMI che vogliono restare al passo con i tempi, anzi, possibilmente precorrerli, di venire a conoscenza delle ultime frontiere dell’intelligenza artificiale. Un ulteriore passo avanti sarà il trasferimento a Lugano, da febbraio di quest’anno, del Lifestyle Tech Competence Center, un Centro di competenza che è parte dello Switzerland Innovation Park Ticino. Stiamo, insomma, creando un ecosistema che offre opportunità di impiego e di formazione in particolare ai giovani, e non solo in relazione alla filiera tecnologico-innovativa: Lugano, infatti, sta operando in collaborazione con gli atenei locali per realizzare la sua vocazione di destinazione universitaria».

«Stiamo vivendo un cambiamento epocale nella gestione della cosa pubblica e la digitalizzazione di questi processi, non ultimo il dialogo costante tra i cittadini e l’Amministrazione, richiede l’impegno quotidiano di tutti i collaboratori e le collaboratrici della Città, che qui vorrei pubblicamente ringraziare per il loro lavoro e i loro sforzi» ha dichiarato Foletti.

Il territorio

«Anche se la digitalizzazione è chiaramente la chiave di volta della nostra epoca, non potrà mai sostituire il contatto diretto con il territorio e con gli spazi del nostro vivere quotidiano» ha detto Foletti passando al tema successivo, il territorio. «Si è parlato molto del PSE, il Polo sportivo e degli eventi il cui cantiere principale – quello dell’Arena sportiva – ha preso avvio nel corso dell’autunno, ma non meno importanti sono state tutte le altre opere infrastrutturali (e i relativi investimenti) che la Città ha portato a termine in questi anni (e molti ne mancano ancora) soprattutto nei quartieri. Penso alla nuova scuola dell’infanzia di Sonvico, che eleggo a terza immagine dell’album, assieme alla mensa per le scuole elementari (sempre a Sonvico); alla scuola dell’infanzia di Molino Nuovo e agli spazi pubblici circostanti».

Per quanto riguarda gli spazi di lavoro dell’Amministrazione, «non posso non ricordare l’avvio della costruzione della nuova sede del Dicastero spazi urbani sul piano della Stampa: un progetto che attende da anni la sua realizzazione, anche a fronte delle necessità cui la Città si è trovata confrontata a seguito delle aggregazioni».

La Masseria di Cornaredo

«Tra le innumerevoli realtà che si occupano di socialità e di solidarietà a Lugano, sia quelle interne all’Amministrazione pubblica con i suoi dicasteri, sia quelle promosse invece dai privati (Associazioni, Fondazioni, Chiese e tutto il vasto mondo del volontariato), ne scelgo una che possa valere per tutti: la rinata Masseria di Cornaredo che era stata salvata dal crollo all’inizio del secolo su iniziativa di Angelo Paparelli. Un bel progetto sociale, che ha al centro le attività della Fondazione Francesco e la figura di Fra Martino, ma anche un progetto di recupero architettonico e paesaggistico reso possibile da iniziative pubbliche e private, in un circolo davvero virtuoso di collaborazioni. Marco Borradori, che credeva molto in questo progetto, era solito ripetere che la Masseria, vista dall’alto, si protende verso la Città nella forma di un abbraccio… Un’immagine commovente che ben sottolinea lo sforzo e la preziosità di una realtà come questa, inaugurata da poche settimane e pronta a essere davvero operativa nel corso del 2024».

Solidarietà significa, prima di tutto, stare assieme, fare le cose assieme, capire i bisogni e le necessità degli altri ha proseguito il sindaco. «Vorrei citare allora almeno un altro luogo, inaugurato lo scorso mese di ottobre, cioè la Ca’ Rossa: anch’essa un edificio con una lunga storia, sede oggi del Centro Anziani e della Biblioteca dei ragazzi di Pregassona. E mi piace sottolineare la compresenza di generazioni diverse in uno stesso luogo, gli anziani e i ragazzi, perché è proprio da questo tipo di relazione intergenerazionale che può fortificarsi un tessuto sociale rivolto al futuro senza dimenticare chi è venuto prima di noi. A proposito di ragazzi, Lugano quest’anno ha ottenuto i riconoscimenti Comune amico dei bambini e il label Fair Trade Town. Il primo è assegnato dall’UNICEF e premia i Comuni che rendono i diritti dell’infanzia una pratica quotidiana, mentre il secondo certifica le istituzioni impegnate a promuovere iniziative a favore del commercio equo e solidale».

La Casa della Musica

«L’ultima immagine del nostro album per il 2024 è dedicata alla futura Casa della Musica» ha concluso Foletti, mostrando l'immagine del progetto vincitore del concorso internazionale, «che trasformerà senza snaturarlo il comparto disegnato all’inizio degli anni Sessanta dagli architetti Alberto Camenzind, Rino Tami e Augusto Jäggli. Il progetto Casa della Musica accoglierà il Conservatorio della Svizzera italiana, la Fonoteca nazionale svizzera, l’OSI, i Barocchisti e tutta una serie di realtà attive in ambito musicale. La Città ha fatto uno sforzo notevole, sia dal punto di vista organizzativo che finanziario, per giungere a questo importante traguardo in termini di coordinamento dell’offerta e ottimizzazione degli spazi e delle risorse. Anche di questo possiamo e dobbiamo andare fieri. Non da ultimo perché si è trattato di un’operazione volta anche a preservare un importante bene culturale che doveva restare pubblico. Il Cantone non ha avuto il coraggio di farlo, noi sì. Sempre restando all’interno del sistema cultura, la Città ha continuato naturalmente a sostenere le numerose realtà attive sul suo territorio, dal LAC al MASI al Museo delle Culture a tutte le rassegne e gli appuntamenti che regolarmente arricchiscono il calendario dell’offerta settimanale. Vorrei però citare almeno la riapertura, dopo un restauro intelligente e conservativo, dell’Asilo Ciani, uno stabile sempre più apprezzato per eventi di varia natura, che nel corso del 2023 è stato finalmente restituito alla cittadinanza con tutta una serie di migliorie».

«Stiamo costruendo una nuova città, un passo alla volta, con la giusta prudenza e il giusto azzardo» le parole, finali, del sindaco. «Una città in cui sia piacevole vivere, e di cui essere estremamente fieri».