Mendrisio

Microcriminalità in stazione: «Intensificati i controlli»

Spaccio, vandalismi e anche situazioni di disagio: è quanto riscontrato negli ultimi mesi in Città, nel comparto della stazione – L’area è stata prontamente attenzionata dalla Polizia comunale – Il capodicastero Samuel Maffi: «Vogliamo interrompere sul nascere il fenomeno»
© CdT / Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
05.11.2024 06:00

Le stazioni ferroviarie, soprattutto in ambienti urbani più sviluppati, fungono da crocevia di persone. Luoghi di transito, di scambio, di incontro. Terreno fertile, potenzialmente, anche per lo sviluppo di un sottobosco legato alla microcriminalità. Da qualche tempo a Mendrisio la stazione ferroviaria, unitamente alla pensilina dei bus e alla vicina area della SUPSI, sono sotto osservazione. Giovedì scorso ci siamo recati alla pensilina dei bus di Mendrisio per realizzare, in vista dell’articolo odierno, una foto cosiddetta tematica: abbiamo indossato una giacca con cappuccio nero, ci siamo seduti su una panchina e ci siamo accesi un «drum», sfoderando anche un sacchettino trasparente con all’interno della farina di riso. Nulla di trascendentale. Non sono passati cinque minuti e un ragazzo si è avvicinato a noi chiedendo se avessimo un po’ d’erba da dargli. Quanto appena descritto è solo un singolo episodio ma, stando a quanto abbiamo potuto constatare, la zona è stata «attenzionata». Una conferma, in tal senso, giunge anche dal capodicastero Sicurezza e prossimità della Città, Samuel Maffi: «È normale – premette – che in una cittadina dove il crimine e il disagio non sono sempre all’ordine del giorno possano verificarsi, nel corso degli anni, delle variabili». Un esempio è il recente accoltellamento andato in scena in via Gismonda, fatto che «è da leggere come un caso isolato, dunque non si tratta dell’ennesimo fatto che conferma un trend». Diverso, invece, è il discorso alla stazione: «Senza essere troppo allarmistici, già da qualche mese le attenzioni del dicastero e della Polizia comunale si sono focalizzate sulla zona». E, allo stesso tempo, lo sguardo sul comparto si è intensificato: «Da qualche settimana abbiamo intensificato i pattugliamenti sia visibilmente, con uomini in divisa, ma anche con agenti in abiti civili» evidenzia Maffi. Il messaggio è chiaro: «La volontà del dicastero è quella di non lasciare nulla al caso e interrompere sul nascere queste manifestazioni che potenzialmente potrebbero essere spaccio e vandalismi, come pure situazioni di potenziale disagio sociale e psichico». Non di minore importanza, inoltre, v’è «l’aspetto della sicurezza percepita dalle persone che si recano in zona».

Nessun allarmismo, ma...

Nessun allarmismo, dunque, ma una situazione da tenere monitorata prima che possa peggiorare. «Anche se molto probabilmente dal profilo dei reati non stiamo assistendo a una escalation o ad episodi estremamente gravi, siamo di fronte a una stazione che ‘funziona’, che è a tutti gli effetti un crocevia di persone. C’è chi utilizza questo comparto per andare a scuola o al lavoro e ciò dimostra che la mobilità lenta funziona». C’è, però, anche un «ma»: «Purtroppo, dobbiamo fare i conti anche con chi usa i mezzi pubblici e la stazione come potenziale crocevia per altri traffici». Mendrisio, geograficamente parlando, assume in questo caso una posizione piuttosto centrale: «Possiamo trovare il migrante in questo caso malintenzionato che sale da Chiasso, il piccolo spacciatore che scende da Lugano a fare la piccola consegna, come pure persone provenienti da Como e Varese con intenzioni non proprio positive. Ecco – spiega il capodicastero Sicurezza e prossimità –, il nostro compito è quello di andare a interrompere sul nascere questi potenziali fenomeni, a tutela della maggior parte dell’utenza che usa in maniera conforme il comparto». A Mendrisio, in particolar modo, v’è anche un altro aspetto da considerare. «Sul nostro territorio è presente una struttura importante, la Clinica psichiatrica cantonale (e gli appartamenti protetti). Il fatto che ci sia una pensilina coperta e a pochi passi un negozio di alimentari fa sì che tutta una serie di persone si rechino in zona per passare del tempo e bere birra. Ma, in questo caso, come polizia non abbiamo grandi margini di manovra».

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