Migliore qualità dell’acqua grazie al depuratore moderno

È un intervento dal costo totale di circa 45 milioni di franchi, che servirà tutto il Basso Mendrisiotto, quello al centro di una presentazione pubblica tenutasi mercoledì sera a Vacallo. Località scelta perché l’impianto di depurazione che sarà ampliato e ammodernato sorge sul territorio di questo Comune, benché raccolga e depuri le acque di Balerna, Breggia, Castel San Pietro, Chiasso, Coldrerio, Morbio Inferiore, Novazzano e Vacallo. L’impianto è entrato in servizio nel 1978 ed è stato oggetto, tra il 2008 e il 2014, di importanti lavori di potenziamento e modernizzazione, che corrispondono alle prime due fasi di un progetto di rinnovo. Quella presentata l’altra sera è la fase 3. L’obiettivo dei lavori all’orizzonte è «garantire anche in futuro una depurazione delle acque allo stato della tecnica (incluso il modulo per l’abbattimento dei microinquinanti), tenendo conto dello sviluppo demografico, artigianale e industriale previsto per il comprensorio del Consorzio, nonché per mantenere il valore dell’impianto nel tempo», si legge in un recente messaggio del Consiglio di Stato. Sul motivo per cui il Gran Consiglio già tra una decina di giorni si chinerà sul tema torneremo tuttavia tra qualche riga.
Ammodernato e potenziato
Al centro v’è dunque l’ammodernamento e il potenziamento dell’impianto. Perché una volta entrata nei tubi delle nostre abitazioni, l’acqua utilizzata è solo all’inizio di un lungo cammino di trattamento. Lontano dalle nostre case, infatti, ci sono una serie di passaggi indispensabili prima di far tornare l’oro blu in natura. Due, in sostanza, gli interventi principali che verranno fatti. «Rifaremo innazitutto il comparto biologico – ci spiega il direttore del Consorzio depurazione acque Chiasso e dintorni Stefano Airaghi –. Il nostro impianto è attualmente dimensionato per 36.000 abitanti equivalenti (residenti e attività industriali, ndr.). Lo porteremo a circa 50.000». Così facendo «avremo più margine e la qualità dell’acqua, una volta trattata, migliorerà ulteriormente». Inoltre – aggiunge il direttore – verrà implementato il trattamento dei microinquinanti. «Sostanze in tracce presenti nell’acqua che attualmente gli impianti non riescono a trattare». Si parla ad esempio di «medicinali, prodotti per la pulizia, diserbanti o fertilizzanti». Da qualche anno sono infatti entrate in vigore nuove disposizioni di legge che dettano ulteriori criteri e richiedono trattamenti supplementari, come quello appena descritto. Vi sarà, infine, «un’altra serie di interventi dovuta all’età dell’impianto, opere di miglioria e sistemazione». Tutto ciò avrà in aggiunta un impatto sugli odori che possono generare le vasche presenti in un depuratore anche se, va detto, negli anni sono diminuiti in maniera sensibile. «Con questo passo supplementare – sottolinea il direttore del Consorzio – avremo un ulteriore occhio di riguardo. La maggior parte dell’acqua sarà infatti contenuta nei locali, ciò che permetterà di avere un impatto positivo».
Come detto, mercoledì sera si è tenuto un incontro informativo con la popolazione e gli interessati. «È stata una discussione interessante – ci racconta il sindaco di Vacallo Marco Rizza –; sono state poste domande costruttive». E, va da sé, sono state fornite anche le dovute garanzie. «Dal lato tecnico le ha fornite il direttore Airaghi. Noi cercheremo di assicurare la corretta e tempestiva informazione soprattutto per gli abitanti che risiedono a poca distanza dalla struttura. Abbiamo inoltre fornito rassicurazioni sull’impatto fonico del cantiere e sulla viabilità». Anche perché, si fa presente, i lavori si protrarranno verosimilmente fino al 2029.
Si tratta, è stato ribadito, «di un progetto di sicuro interesse che coinvolge 8 Comuni del Basso Mendrisiotto».
Si inizia da un muro
Progetto che finirà tra pochi giorni sotto gli occhi del Gran Consiglio, che sarà chiamato ad esprimersi su un credito di poco meno di 800.000 franchi per i primi lavori legati alla fase 3 (lavori che costeranno in totale 4,5 milioni, a cui il Cantone contribuirà per circa 791.000 franchi, tutti sussidiabili). Il credito servirà per la realizzazione di un muro di sostegno di 68 metri di lunghezza e un’altezza variabile da 13 a 17 metri. Il muro di sostegno servirà per poter creare il terreno che ospiterà l’ampliamento dell’impianto.