Confine

Migranti all'ex caserma? «Al momento non è agibile»

Il Consiglio di Stato risponde all'UDC sulla possibilità di adibire l’immobile di Fornasette - una villetta a due piani a pochi passi dal confine ticinese - a centro d’accoglienza
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Lugano
31.03.2025 22:39

«L’ex caserma dei Carabinieri non risulta al momento essere agibile per numerose problematiche infrastrutturali e impiantistiche. Qualora tale edificio dovesse effettivamente essere adibito quale futuro Centro di accoglienza straordinaria per richiedenti l’asilo, le tempistiche per renderlo abitabile e metterlo a norma non permetteranno un’apertura immediata». Firmato: il Consiglio di Stato. È anche con queste parole che il Governo ha risposto a un’interrogazione dell’UDC (primo firmatario Tiziano Galeazzi) sulla possibilità di adibire l’immobile di Fornasette – una villetta a due piani a pochi passi dal confine ticinese – a centro d’accoglienza.

Inoltre, al fine di monitorare l’avanzamento del progetto e di trovare soluzioni pragmatiche, scrive il Consiglio di Stato, è stata concordata la creazione di un gruppo di lavoro transfrontaliero, che si riunirà nei prossimi mesi, composto dal lato svizzero sia da un rappresentante dell’autorità cantonale che da un delegato del Comune di Tresa.

Ma in caso di effettiva apertura, quali misure potrebbero venire messe in atto per evitare «entrate illegali», domandava Galeazzi. «Qualora necessario, sarebbero prese le dovute precauzioni e le eventuali misure possibili da parte della Polizia cantonale, sia in autonomia che in collaborazione con la locale polizia comunale oltre che con l’UDSC». Per una presenza costante al confine oppure un’eventuale chiusura notturna del valico di Fornasette, il Consiglio di Stato ricorda che queste misure sono di «stretta competenza federale». 

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