Incontro

Migranti: lavori in corso per coinvolgerli di più

Il gruppo di accompagnamento dedicato ai richiedenti l’asilo ha deciso di prodigarsi per trovare attività a cui possano dedicarsi gli ospiti dei Centri federali – Non solo attività di pubblica utilità, ma anche di intrattenimento – Confermata la visita in gennaio di Baume-Schneider
©Ti-Press

«Molto viene già fatto, ma il desiderio e l’intenzione sono di fare di più. Non solo con i lavori di pubblica utilità, bensì anche con altre attività ludiche o di intrattenimento». Parole della municipale di Chiasso Sonia Colombo-Regazzoni che riassumono e rendono noto quanto discusso nel corso dell’ultima riunione del Gruppo di accompagnamento composto da rappresentanti dei Comuni coinvolti nella gestione dei richiedenti l’asilo e della Segreteria di Stato della migrazione SEM, incontro che si è tenuto nelle scorse ore. «L’Ufficio tecnico di Chiasso si adopera già per coinvolgere i richiedenti l’asilo in attività lavorative e la collaborazione può essere definita ottima, il problema, o limite, è che le persone coinvolte sono poche in quanto i migranti che lavorano devono essere accompagnati e gli accompagnatori sono 3,5 unità. L’intenzione anche della SEM è però di aumentare e arrivare a 6,5 accompagnatori».

Una buona notizia, per le autorità comunali, che diventa ancora più gradita in quanto il desiderio è di creare sinergie che vadano oltre il mondo del lavoro: «Faremo un appello a Comuni, enti e società ad esempio sportive per coinvolgere sempre più migranti trovando attività che possano essere svolte da loro. Un aiuto in questo processo sarà assicurato dal movimento Mendrisiotto regione aperta che si è detto disponibile a portare avanti questa iniziativa».

Sicurezza anche all’esterno

Nel corso della riunione si è naturalmente discusso anche di sicurezza. Un argomento che era stato protagonista anche durante l’incontro che le autorità di Chiasso, Novazzano e Balerna avevano avuto con la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider a margine della sua visita nel Mendrisiotto del 6 novembre. «Abbiamo ribadito la richiesta di avere un dispositivo anche per quanto riguarda il territorio e non solo all’interno del Centro di Pasture» ci spiega il sindaco di Balerna Luca Pagani. Inoltre, è stata fatta presente la «necessità di adottare dei correttivi rispetto alla situazione attuale. A causa di pochi – evidenzia il sindaco – poi si mettono in cattiva luce tutti e vengono a crearsi tensioni con la popolazione». Altro tema affrontato è «il problema dei richiedenti l’asilo che non rispettano gli orari di rientro nella struttura. A nostro avviso bisogna occuparsene in modo più efficace».

Primi trasferimenti dal PAF

L’incontro di martedì è inoltre stata l’occasione per le autorità federali per comunicare ufficialmente una notizia già trapelata nei giorni scorsi: la dismissione del dormitorio PAF (Punto di affluenza, con 240 posti letto) accanto alla stazione ferroviaria di Chiasso a partire dal 1. gennaio prossimo. La Confederazione ha accettato la decisione di Chiasso di non prolungare il contratto per quella struttura: «Ci è stato ufficializzato che il 31 dicembre il centro sarà vuoto – aggiunge Colombo-Regazzoni –, i migranti saranno trasferiti temporaneamente in altri Centri federali nel resto del Paese e i primi spostamenti sono già iniziati». Una parola da non sottovalutare in questa affermazione della Capodicastero sicurezza di Chiasso è «temporaneamente». Non è infatti ancora chiaro – «su questo fronte non sono stati forniti aggiornamenti» – cosa accadrà a due strutture attualmente usate come dormitori: il Centro federale d’asilo di Pasture attuale con 220 posti letto (un nuovo edificio da 350 posti è in costruzione e sarà pronto a maggio) e il Centro d’asilo di via Motta a Chiasso da 130 posti (che sarà sostituito dal centro in costruzione). Le due strutture sono di proprietà della Confederazione e valutazioni per il loro utilizzo futuro sono in corso. Ultima, ma non per importanza, un’altra conferma: la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider tornerà presto nel Mendrisiotto. Come preannunciato a inizio mese, in gennaio raggiungerà nuovamente il meridione del cantone per un nuovo punto sulla situazione migratoria al confine.

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