Migrazione, cala il gelo sul confine meridionale
Milleduecentoquarantesette soggiorni illegali in un mese. Il dato registrato in Svizzera lo scorso dicembre è il dato più basso non solo del 2024, ma degli ultimi 3 anni e mezzo. In nessun mese tra il luglio 2021 e novembre 2024 i tentativi di introdursi illegalmente nel nostro Paese da parte di migranti erano stati meno. Paragonato a novembre il dato è in calo di quasi 800 unità (da 2.018), nel dicembre 2023 i soggiorni illegali erano invece stati 4.021, nel dicembre 2022 quasi 6.000.
Più attraversamenti a est
Questo dato non è tuttavia il solo sorprendente tra quelli resi noti nelle scorse ore dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), che ha trasmesso le cifre relative al mese di dicembre. Una novità tocca infatti in particolar modo il nostro cantone: il confine più sollecitato dai migranti non è infatti quello meridionale, bensì quello orientale. «La maggior parte degli attraversamenti irregolari della frontiera è avvenuta presso la Dogana Est dove sono diminuiti rispetto a novembre (dicembre: 333 / novembre: 434). I cittadini siriani sono stati ancora una volta i più rappresentati tra i migranti entrati illegalmente in Svizzera a dicembre», scrive l’UDSC commentando le cifre. Un commento che lascia intuire come il calo registrato al confine meridionale sia piuttosto sensibile: in novembre ai confini ticinesi erano stati registrati 915 soggiorni illegali (in ottobre 2.256). Ne consegue che in Ticino sono calati di circa 3 volte. A nostra richiesta specifica l’UDSC fa infatti sapere che in dicembre la Dogana Sud ha registrato 284 soggiorni irregolari.
Calo «significativo»
Insieme alle considerazioni sulle cifre mensili, l’UDSC ha fornito anche un bilancio annuale. Nel 2024 i soggiorni illegali registrati in Svizzera sono stati 29.459, oltre ventimila in meno del ’23 quanto erano stati 50.185 (nel 2022 erano stati 52.077). Un calo che è definito «significativo». «In termini di provenienza, i migranti di nazionalità siriana sono stati i più rappresentati (7.464), seguiti da persone provenienti dall’Afghanistan (4.123) e dalla Turchia (4.091)».
Per capire cosa c’è dietro al calo ci siamo rivolti alla Segreteria di Stato della migrazione a cui compete l’analisi della situazione migratoria. «Nel 2024 c’è stato uno spostamento delle rotte migratorie e di conseguenza – a differenza degli anni precedenti – non c’è stata quasi più migrazione di transito dall’Austria alla Svizzera – sottolinea l’ufficio stampa –. Inoltre, l’anno scorso l’Italia ha registrato un numero significativamente inferiore di sbarchi (-58% rispetto al 2023), che di conseguenza ha portato a un calo della migrazione sud-nord». E ancora: «L’evoluzione della situazione nel 2025 dipende da diversi fattori ed è difficile da prevedere. È possibile che i movimenti migratori sulla rotta balcanica si spostino nuovamente e che un numero maggiore di persone torni a transitare in Svizzera attraverso l’Austria, ad esempio».