Migros Ticino riorganizza la logistica: verranno soppressi 40 posti di lavoro
Riorganizzazione completa della logistica a sud delle Alpi e soppressione di circa 40 impieghi alla Centrale di distribuzione di S. Antonino entro il 2030. Per la Cooperativa Migros Ticino quella che si annuncia è una vera e propria rivoluzione. Entro quella data, tutti gli ordinativi destinati alle filiali ticinesi verranno infatti gestiti direttamente dalla Cooperativa Migros Lucerna, il cui centro logistico di smistamento subentrerà alla gestione ticinese del polo di S. Antonino. A confermare la notizia al CdT è il direttore di Migros Ticino, Mattia Keller. «La comunicazione interna ai dipendenti è avvenuta la scorsa settimana». Keller però precisa: «La trasformazione si farà su cinque anni; pertanto prevediamo di ridurre al minimo gli effetti negativi per il personale». Quaranta posti di lavoro tuttavia verranno soppressi: «È vero, ma con un po’ di ambizione possiamo immaginare che i posti di lavoro eliminati potranno essere compensati dalla creazione di nuove attività». E ancora: «Siamo molto fiduciosi che le superfici logistiche della Centrale Migros di S. Antonino, anche in futuro, saranno interamente occupate».
Cosa cambia
Concretamente che cosa cambierà? In futuro, le filiali ticinesi invieranno gli ordinativi direttamente alla centrale di Lucerna che provvederà a organizzare e spedire la merce in Ticino. Di fatto, quindi, la struttura di S. Antonino perderà, almeno in parte, l’attuale funzione di commissionamento delle forniture: «La centrale ticinese rivestirà comunque il ruolo di piattaforma di scambio e di crocevia logistico», spiega Keller. La merce, infatti, arriverà su rotaia da Lucerna e da qui ripartirà su gomma verso i supermercati ticinesi. «Il commissionamento della merce, però, sarà interamente affidato a Lucerna», spiega ancora Keller. «I prodotti arriveranno già divisi e sigillati per filiale attraverso i container per il traffico combinato. Da S. Antonino, il trasporto verrà quindi garantito su gomma da Migros Ticino, che si occuperà anche di riportare alla centrale i container vuoti con i relativi imballaggi». Dopodiché ripartiranno per Lucerna. «È nostra intenzione commercializzare questi container per portare oltre San Gottardo altra merce». Di riflesso, prosegue Keller, «nasceranno nuove opportunità d’impiego. L’idea è di rendere redditizio e sostenibile, anche dal profilo ambientale, il tragitto di ritorno».
L’impatto ecologico
Ad ogni modo, l’impatto ambientale in termini di abbattimento delle emissioni sarà importante: «Porteremo la quota del trasporto merci su rotaia dal 43% (dato del 2023) al 95 %». Stando alle prime stime, Migros Ticino ha calcolato una diminuzione delle emissioni di Co2 del 30%. «Oggi buona parte della merce arriva a S. Antonino su gomma. In futuro, invece, la quasi totalità dei prodotti arriverà su rotaia». Entro il 2030, infatti, le FFS investiranno svariati milioni di franchi per potenziare lo snodo di Cadenazzo. «A S. Antonino potranno arrivare treni più lunghi e con solo merce Migros», annota il direttore. Eppure – facciamo notare – giustificare questo cambiamento con il solo argomento della sostenibilità ambientale, pare difficile. Di fatto, il Ticino perderà posti di lavoro, competenze e autonomia. «Il cambiamento si inserisce in una logica sviluppata a livello nazionale nel 2019. Questa logica prevede di concentrare in alcune regioni determinate capacità», ribatte Keller. «Del resto, pensare che ogni cooperativa possa investire nell’automazione è illusorio. Per il Ticino questo processo sarebbe troppo oneroso. Come Migros Ticino abbiamo quindi preferito investire nella rivitalizzazione e nell’espansione della rete di vendita, lasciando che fosse Lucerna a riorganizzare la distribuzione».
«I primi in Svizzera»
Attualmente in Svizzera si contano dieci centri di smistamento simili a quello di S. Antonino. Ogni cooperativa ha il proprio centro. Il progetto nazionale prevede di portarli a cinque. Ticino e Lucerna saranno le prime cooperative a fare questo passo di concentrazione delle risorse. Ma attenzione, avverte Keller: «In alcun modo la scelta prefigura una fusione tra le due aziende regionali». Al contrario, questa decisione intende evitare «che una Cooperativa come la nostra, che opera in un contesto di grande concorrenza, debba fusionare». E ancora: «Il Ticino è confrontato a una riduzione marcata del consumo interno che inevitabilmente influisce sulla forza economica della Cooperativa». Per certi versi, il passo verso Lucerna è stato quindi obbligato: «Non avendo risorse da dedicare alla logistica, abbiamo deciso di demandare il servizio a Lucerna, investendo in ciò che rappresenta il nostro core business, ossia i supermercati». Se per il cliente finale non cambierà nulla, secondo Keller il processo di riorganizzazione aprirà la porta a nuove opportunità economiche per terzi. «Pensiamo, in primo luogo, a quella merce proveniente tipicamente dal sud dell'Europa - come certi tipi di pasta o prodotti di pulizia - che per essere distribuita in Ticino e nel resto della Svizzera dovrà raggiungere Lucerna. Questo trasporto sarà affidato a un prestatore di servizi locale, che dovrà assumere personale». Secondo Keller, per queste e altre ragioni, l’impatto finale sui posti di lavoro sarà inferiore a 40 unità.
Nessun investitore per Melectronics e SportX nel cantone
La notizia della riorganizzazione logistica di S. Antonino non va confusa con il vasto piano di ristrutturazione annunciato lo scorso febbraio dal gigante arancione. Il piano nazionale – ricordiamo – prevede la cessione di alcuni marchi storici e la conseguente eliminazione di 1.500 impieghi in Svizzera. «Un vero e proprio cambio di rotta», lo aveva definito Ursula Nold, presidente del CdA della Federazione delle cooperative Migros. In quell’occasione, l’azienda aveva comunicato l’intenzione di focalizzarsi sull’attività della vendita al dettaglio recuperando quote di mercato perse in precedenza. L’obiettivo dichiarato era anche di migliorare la redditività e di ridurre i costi. Di qui, appunto, la decisione di separarsi dalle attività ritenute non centrali, come l’agenzia di viaggio Hotelplan, la catena di mobilifici Micasa, i negozi fai da te e giardinaggio Do it + Garden, la filiale di produzione di cosmetici Mibelle, oltre che Melectronics, SportX e Bike World. A giugno si era poi aggiunta anche Misenso, specializzata in ottica e apparecchi acustici. Buona parte dei negozi SportX, nel frattempo, è stata rilevata dal gruppo Dosenbach-Ochsner (27 filiali su 49), mentre 20 dei 37 negozi di Melectronics sono stati venduti a Mediamarkt. Le restanti 17 filiali verranno chiuse entro novembre. A inizio mese, invece, Migros ha annunciato la vendita di Bike World, martedì scorso quella di Bestsmile. I processi di vendita di Micasa, Do it, Hotelplan e Mibelle, per contro, sono ancora in corso.
Come impatterà
«Melectronics e SportX hanno trovato un acquirente. Nessuno di questi però ha voluto rilevare filiali in Ticino», spiega il direttore Mattia Keller. «Il bacino di utenza del cantone non è stato ritenuto sufficientemente redditizio e la propensione al consumo in Italia troppo forte. In generale, per questi investitori risulta meno conveniente investire in Ticino che nel resto della Svizzera». Per contro, le trattative con i possibili acquirenti di Micasa e Do it + Garden sono ancora in corso. «Per quanto riguarda Melectronics, la situazione è più chiara: il punto vendita di S. Antonino e quello al terzo piano di via Pretorio a Lugano resteranno vuoti, non avendo ancora trovato un inquilino. Gli altri shop invece sono stati assorbiti nelle filiali Migros. Per quanto riguarda l’unico negozio SportX, ubicato a S. Antonino, anche questo chiuderà, non avendo trovato un acquirente». In generale, conclude Keller, la riorganizzazione non avrà un grande impatto sul personale. «I licenziamenti saranno contenuti a poche unità».