Mikron precisa: ad Agno i posti tagliati sono 61
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Il gruppo Mikron ha fornito i dettagli del piano di ristrutturazione che comporterà anche il taglio di posti di lavoro nella sede di Agno. Secondo quanto spiegato dal Bruno Cathomen, CEO del gruppo Mikron, e da Walter Sayer, capo della Divisione Mikron Machining e General Manager della Mikron SA di Agno, nel complesso la riduzione totale nella sede ticinese ammonta a 47 posti tagliati al 100%, a cui si aggiunge la riduzione della percentuale lavorativa per altri 57 collaboratori, per un totale di 14 posti di lavoro.
Trattative con i partner
«In definitiva - ha spiegato il CEO Bruno Cathomen - la riduzione totale sarà di 61 posti di lavoro al 100%, e questo toccherà 104 collaboratori». Come si vede, il taglio è inferiore ai 110 posti di cui si parlava a metà aprile. Alla fine della ristrutturazione, in Ticino comunque l’azienda continuerà a impiegare poco più di 400 persone.
«Stiamo discutendo con i nostri partner sociali - ha aggiunto Cathomen - per vedere come fornire un aiuto alle persone toccate. Noi pensiamo che non ci saranno in futuro altri tagli del personale, ma purtroppo non c’è garanzia. Infatti non sappiamo come evolverà l’economia e la pandemia di coronavirus. Crediamo comunque che questa ristrutturazione sia un buon compromesso, vista la situazione che stiamo attraversando».
Rallentamento in vista
I dirigenti del gruppo hanno infatti spiegato che il gruppo sta attraversando molte difficoltà, legate alla pandemia, ma soprattutto al cambiamento del mercato dell’automobile, nel quale il gruppo è molto impegnato. Infatti la Mikron produce pezzi per l’iniezione dei motori, e secondo le previsioni la quota dei motori a combustione scenderà moltissimo nei prossimi anni: dal 92% attuale al 50% fra dieci anni. L’azienda sta già vivendo una fase molto difficile a livello di ordinativi: il settore Machining solutions a fine 2018 aveva in portafoglio ordinativi per 68 milioni di franchi, a fine 2019 solo per 38 milioni.
«Noi stiamo anche investendo nei settori del futuro - ha spiegato Cathomen - e in passato abbiamo utilizzato molte più risorse per investire che per distribuire dividendi. Ma dobbiamo purtroppo ridimensionare il settore legato all’auto».
La società per il momento non ha richiesto un prestito garantito dalla Confederazione, ma non esclude di farlo in futuro.