Ticino

Mobbing al Tribunale penale cantonale: c'è anche una denuncia

I giudici Quadri e Verda Chiocchetti hanno querelato il presidente Ermani, il vice Villa e Pagnamenta – Nella documentazione anche un'immagine inviata da Ermani alla segretaria
©Chiara Zocchetti
Red. Online
20.08.2024 09:06

Non c'è pace all'interno del Tribunale penale cantonale. Dopo le segnalazioni per un presunto caso di mobbing subito da una segretaria, riporta oggi la Regione, è scattata altresì una denuncia penale. I giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti, dopo aver fatto emergere il caso, hanno infatti sporto denuncia nei confronti degli altri tre magistrati del Tribunale penale: il presidente Mauro Ermani, il vice Marco Villa e Amos Pagnamenta. 

Secondo quanto scrive la Regione, la denuncia è stata presentata il mese scorso e, ora, si trova sul tavolo del procuratore generale Andrea Pagani. Nello specifico, Quadri e Verda Chiocchetti – patrocinati dall'avvocato Marco Broggini – ritengono di essere stati lesi nell'onore dal contenuto della segnalazione a loro carico fatta in primavera da Ermani, Villa e Pagnamenta al Consiglio della Magistratura. Una segnalazione, questa, che i tre magistrati avevano inoltrato dopo che Quadri e Verda Chiocchetti si erano rivolti alla Commissione amministrativa del Tribunale d'appello sia per sottolineare il caso di mobbing ai danni di una segretaria del Tribunale penale cantonale sia, ancora, per il clima di lavoro all'interno della struttura, definito «pesante» e provocato dal comportamento di Ermani, Villa e Pagnamenta. 

Ora, spiega la Regione, tra la documentazione allegata alla querela vi sarebbe anche un'immagine scaricata da Internet e inviata via WhatsApp da Ermani il 3 febbraio 2023 alla segretaria presunta vittima di mobbing. L'immagine mostra due falli giganti di plastica con, in mezzo, seduta, una donna. Sopra, la scritta «Ufficio Penale».  «Uno scherzo? In ogni caso di pessimo gusto» sottolinea al riguardo il quotidiano sopracenerino. «Un gesto comunque inammissibile, inqualificabile da parte di un giudice. E che in questa veste celebra processi anche per reati sessuali».

Nei mesi scorsi, sulla vicenda era intervenuto con un'interrogazione anche Matteo Quadranti (PLR). Insoddisfatto della risposta del Consiglio di Stato, definita «interlocutoria», Quadranti a distanza di quattro mesi in queste ore ha inoltrato un’altra interrogazione. «Visto il tempo trascorso», chiede al Governo «se ha avuto aggiornamenti circa lo stato di avanzamento dei lavori da parte della ex pp avvocata Galliani o se ha indicazioni circa le tempistiche di conclusione delle sue indagini» e ancora se «la ex pp avvocata Galliani ha sentito anche dei/i magistrati che hanno supportato le segnalazioni di mobbing dei funzionari, rispettivamente quelli che paiono contrastarle». In caso negativo, Quadranti chiede se «non sia opportuno farlo per un accertamento completo dei fatti secondo le versioni di tutti».

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