Monsignor Lazzeri, dalla transizione alla nomina del successore: ecco che cosa c'è da sapere
Il vescovo di Lugano Valerio Lazzeri, in carica dal 2013, sarebbe prossimo alle dimissioni. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare addirittura nei prossimi giorni, forse già all’inizio della prossima settimana durante una conferenza stampa pubblica. Il portavoce della Curia non ha smentito né confermato le voci che, oramai da alcuni giorni, si susseguivano e che davano il vescovo Lazzeri per partente.
«Al momento sono soltanto voci», ha dichiarato l’addetto stampa. In realtà, la decisione sarebbe già matura e, appunto, prossima a una comunicazione ufficiale. Sui motivi che avrebbero spinto monsignor Lazzeri a rinunciare all’incarico, tuttavia, vige il massimo riserbo, mentre sulle tempistiche del passaggio di consegne le interpretazioni divergono.
Ora che cosa accade?
Secondo alcune fonti, Lazzeri lascerebbe la Curia con effetto immediato. La guida della Diocesi sarebbe quindi affidata a un amministratore apostolico, forse un vescovo ausiliare, sino alla nomina da parte del Papa del nuovo titolare. Secondo altre fonti, invece, la presenza di monsignor Lazzeri sarebbe data per certa sino a fine anno. In questo caso, Lazzeri resterebbe titolare mentre in parallelo il nunzio apostolico, il cui compito consisterebbe nell’individuare la terna di candidati da sottoporre alla decisione del Papa per la nomina del nuovo vescovo.
La scelta dei candidati
Il futuro vescovo di Lugano dovrà comunque avere un legame di cittadinanza con il territorio ticinese. Per statuto, infatti, secondo le leggi canoniche, deve essere «ressortissant tessinois», ossia di origini ticinesi. Così recita l’articolo 1 della Convenzione tra il Consiglio federale svizzero e la Santa Sede concernente la separazione dell’Amministrazione apostolica del Ticino dalla Diocesi di Basilea e la sua trasformazione in Diocesi: «Il Vescovo di Lugano sarà nominato dalla Santa Sede e scelto tra i sacerdoti cittadini ticinesi». La scelta del Papa, tuttavia, è preceduta dal lavoro di indagine sul territorio da parte del Nunzio apostolico, il quale come detto porta il nome di tre candidati a Roma.
Ed è proprio in questa fase di ascolto che i rappresentanti del mondo cattolico ticinese, composto da sensibilità anche molto differenti, cercheranno di orientare le scelte del Nunzio apostolico in vista delle candidature definitive.
Senza indicare i nomi - il totovescovo spesso si rivela un esercizio aleatorio, a maggior ragione con papa Francesco - già sin d’ora sembra possibile individuare alcuni gruppi di provenienza del futuro vescovo di Lugano. I candidati potrebbero appartenere all’attuale squadra del vescovo. In questo caso, la scelta garantirebbe una certa continuità di visione rispetto al lavoro svolto da Valerio Lazzeri. Vanno poi menzionati i cosiddetti candidati naturali, ossia i parroci delle grosse parrocchie. Altra opzione: i profili dei movimenti, come per esempio Comunione e Liberazione, oppure Opus Dei. Senza dimenticare i profili, che non sono né di parrocchia né di movimento, ma che gravitano attorno alla facoltà di teologia.
Come detto, con una condizione di fondo: che il candidato sia cittadino ticinese. In ogni caso, occorre attendere una comunicazione dalla Curia che vada oltre il già significativo «no comment».