Museo del Malcantone: il 2024 è in Cassaforte

Oltre un anno fa avevamo lasciato il Museo del Malcantone che guardava all’Algeria, ma per i bei casi della vita a definire il 2023 (e il 2024) del museo è stata e sarà l’Argentina. La buona notizia è che la struttura malcantonese non ha fra gli statuti la monogamia, e l’Algeria non è quindi stata dimenticata.
Gli emigranti argentini
La metafora è quella del battito d’ali di una farfalla dall’altra parte del mondo. E la farfalla in questo caso si chiama Cristina Boixadós, storica di Cordoba che nel suo paese ha rinvenuto circa 600 lastre fotografiche che hanno permesso di ricostruire la storia dell’emigrazione della famiglia Righetti di Aranno. Il tutto, nell’anno passato, era sfociato in un’apprezzata mostra al Maglio del Malcantone e in una partecipata conferenza. La cosa sembrava potersi esaurire qui (e in un documentario che sta girando la regista argentina Lucia Riera Arévalo) ma in seguito alla mostra si è palesato un erede dell’autore di quelle foto - PietroRighetti (1852-1937), fratello di quel Santiago che potremmo definire capofamiglia - che ha annunciato di aver conservato altre 600 lastre e di volerle cedere al museo. «Questo ci permette di raddoppiare quello che ormai chiamiamo il tesoro americano - dice il conservatore Damiano Robbiani - e soprattutto di avere ancora più informazioni sulla famiglia Righetti». Il 2024 sarà dunque dedicato allo studio di queste lastre, con l’intenzione di mostrare le più significative in una nuova mostra. Oltre alle lastre sono state scoperte anche delle lettere, e l’idea è di pubblicarne, assieme alle foto, una selezione nel 2025: «La famiglia Righetti era allora benestante - dice Robbiani - ed Elvira Righetti-Pelli, moglie di Santiago, scriveva molto bene e ha reso in modo vivace quanto ha vissuto come moglie di un emigrante, in particolare nei mesi passati lontani dal marito».
Gli immigrati risorgimentali
Vi è poi un’altra famiglia che impegnerà i collaboratori del museo quest’anno: quella dei Buzzi-Cantone. A essa sarà infatti dedicato il secondo numero de «Il Malcantone Racconta», in uscita a metà anno: «Partiremo dal rievocare la figura di Giovan Battista Buzzi-Cantone, soldato garibaldino ed esule risorgimentale in Ticino che insegnò a Curio e poi a Lugano in scuole pubbliche e private. Fu anche poeta d’occasione e descrisse in versi diverse opere d’arte. Le sue poesie riferiscono del clima politico e culturale di fine Ottocent. Inoltre racconteremo del resto della famiglia: uno dei suoi figli fu ad esempio medico personale di Otto von Bismarck».
Quanto all’Algeria di cui abbiamo detto in entrata, l’intenzione è di studiare la poco conosciuta emigrazione ticinese e malcantonese nel paese: si stima che fra il 1830 e fine secolo siano partiti tra i 4 e 5.mila luganesi, principalmente come maestranze nell’edilizia. A marzo verrà fatto un punto sullo stato degli studi, con l’obiettivo di uscire con una pubblicazione nel 2026.
In cantiere in primavera?
Uscendo dall’ambito storico-culturale, per il Museo quest’anno sarà segnato anche dalla probabilissima realizzazione della «Cassaforte per la comunità», che sorgerà sul retro della sede di Curio. La licenza edilizia è già in tasca e ora, ci conferma Robbiani, sono stati trovati i finanziamenti necessari (L’Ente regionale di sviluppo del Luganese, ad esempio, contribuirà con 50.000 franchi, un decimo del costo stimato): «L’auspicio è di cominciare i lavori questa primavera. Avremo così il deposito in casa e sarà accessibile al pubblico e alle scuole». Il materiale non esposto oggi è infatti di non immediata consultazione, e la Cassaforte sarà dotata di un laboratorio didattico allo scopo di renderlo fruibile «e restituire un’immagine della ricchezza e varietà del patrimonio storico.culturale della regione»
Attivo dal 1989
Il Museo del Malcantone si trova a Curio e ha aperto i battenti nel 1989 con l’obiettivo di conservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale della regione. È visitabile da aprile a ottobre, mercoledì e domenica dalle 14 alle 17. Sotto il suo cappello ricade anche il Museo della Pesca, che ha invece sede a Caslano. Maggiori info: www.museodelmalcantone.ch.