Lugano

Music Park: il trend sul benessere psicologico è positivo

Si è concluso lo scorso settembre il progetto multidisciplinare nato con l'obiettivo di studiare i possibili effetti benefici di un programma musicale per le persone con malattia di Parkinson
Red. Online
08.02.2024 06:00

Si è concluso lo scorso 27 settembre 2023 il progetto multidisciplinare Music Park, nato con l’obiettivo di studiare i possibili effetti benefici di un programma musicale specifico per le persone con malattia di Parkinson (PcMP), grazie alla collaborazione tra la Croce Rossa Svizzera Sezione Sottoceneri (CRSS), la Divisione Ricerca e Sviluppo del Conservatorio della Svizzera Italiana (CSI), l’istituto Neurocentro della Svizzera Italiana (INSI) e la clinica Hildebrand Brissago Centro Riabilitazione Brissago (CRB).

Lo studio preliminare ha offerto a persone con malattia di Parkinson (MP) la possibilità di suonare insieme a musicisti del CSI nel corso di un programma di 10 sessioni che hanno incluso anche momenti di ascolto di musica dal vivo. Il programma è stato accompagnato da un progetto di ricerca che ha coinvolto anche un gruppo di controllo, dove i partecipanti sono stati inseriti in un programma di attività ricreative in cui era esclusa la musica.

Per misurare la qualità della vita è stata utilizzata una scala specifica e validata denominata PDQ-39 e che considera gli aspetti relativi alla mobilità, alla capacità di svolgere attività quotidiane, al benessere emotivo, alla stigmatizzazione percepita in relazione alla malattia, al supporto sociale di cui si dispone, alla capacità di cognizione, alla possibilità di comunicare con altre persone e al disagio fisico percepito.

I risultati rivelano un trend verso il miglioramento della qualità di vita percepita dai partecipanti del programma musicale, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione (percezione della possibilità di comunicazione con gli altri e della possibilità di esprimersi) e le attività quotidiane (percezione della difficoltà nell’affrontare la routine quotidiana, come lavarsi, vestirsi). È stato inoltre rilevato un lieve trend di miglioramento anche per quanto riguarda la stigmatizzazione (percezione di imbarazzo causato dalla malattia di Parkinson e la preoccupazione per la reazione degli altri) e il disagio fisico (problemi fisici riscontrati, crampi, spasmi etc).

La bassa numerosità del campione non consente di ottenere una significatività statistica, mentre l’analisi qualitativa (basata su due interviste, svolte prima e dopo l’inizio delle 10 sessioni) ha permesso di approfondire gli effetti percepiti prendendo parte al programma musicale. Da tali interviste emerge un diffuso interesse verso la pratica musicale (ad es. suonare uno strumento, cantare, ballare) e una generale diminuzione, dovuta alla malattia di Parkinson, della percezione di isolamento sociale, poiché la partecipazione al programma musicale è stata considerata un supporto nel contesto della malattia. Gli intervistati hanno inoltre riferito di aver percepito benefici in termini di tremore, coordinazione, concentrazione ed emozioni positive, e hanno visto nelle sessioni una preziosa opportunità per allontanare i pensieri dalla malattia e incrementare la propria comprensione e apprezzamento verso la musica. Il programma ha anche offerto momenti di socialità, confronto, condivisione e supporto reciproco. L’approccio dei musicisti ha avuto un ruolo chiave in questo senso e le loro esibizioni hanno rappresentato un importante valore aggiunto. Anche la presa a carico degli ergoterapisti di CRSS è stata importante, hanno analizzato le risorse degli utenti per valorizzarle durante le attività attuando adattamenti e trovando soluzioni che permettessero ad ognuno di partecipare attivamente. Inoltre, essi sono stati accompagnati con l'obiettivo di trasferire i benefici del percorso nella loro vita quotidiana. Gli intervistati hanno unanimemente affermato il desiderio di prendere ancora parte al programma e suggerito di incrementare la durata delle sessioni.

Nel complesso, questi risultati, unitamente all’elevato livello di partecipazione alle sessioni, evidenziano l’importanza di facilitare il coinvolgimento con la musica da parte delle PcMP. Le ricadute su piano psicologico e sociale evidenziate dai risultati sono infatti particolarmente importanti nel contesto della MP, patologia che spesso comporta come sintomi e conseguenze anche apatia, depressione e isolamento.

L’esperienza svolta con Music Park sottolinea inoltre l’importanza di investire in collaborazioni transdisciplinari che possano portare istituzioni diverse a coordinare le proprie competenze e risorse, lavorando sinergicamente per incrementare l’efficacia delle cure e servizi offerti a persone fragili e alla popolazione in generale.

Sulla base di questi risultati, tutto il team sta lavorando per replicare con continuità Music Park, per implementarlo su scala più ampia e condurre nel medio-lungo termine ulteriori attività di ricerca che possano consolidare i risultati emersi da questo studio preliminare.