Negozi, verso aperture regionalizzate?

Parlare di maretta, forse, è un po’ eccessivo. Più di un commerciante, però, ha storto il naso. Senza preoccuparsi, a dire il vero, di esser visto. Anzi. «Mettere d’accordo tutti non è semplice», commenta la presidente di Federcommercio Lorenza Sommaruga interpellata dal CdT. Il tema? Le aperture domenicali. Il motivo? È sparita quella dell’8 dicembre.
La decisione del DFE
La conferma delle aperture domenicali per il 2024 è giunta negli scorsi giorni con la pubblicazione delle date da parte del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE). Quest’anno (su richiesta di Federcommercio) cadranno il 6 ottobre, il 1.dicembre, il 15 dicembre e il 22 dicembre.
Così recita la decisione del DFE, pubblicata lo scorso 6 settembre, nella quale si legge anche la richiesta di Federcommercio di «sostituire la data dell’8 dicembre 2024 con la domenica 6 ottobre 2024». Ecco fatto. Via quella dell’8 dicembre (richiesta in un’istanza precedente) e dentro quella del 6 ottobre.
Un cambio in corso d’opera che, come detto, ha creato qualche frizione, soprattutto nel Mendrisiotto, dove per tradizione la festa dell’Immacolata coincide con il mercatino di Natale. Per i commercianti di Chiasso tenere aperto quella domenica era quindi molto importante. Di fatto, però, la scelta è caduta altrove.
«Mettere tutti d’accordo»
«L’Immacolata - come San Giuseppe, Corpus Domini, Pentecoste e San Pietro e Paolo - fa parte di quelle festività infrasettimanali non parificate alla domenica nelle quali vi è la possibilità di apertura generalizzata. Per cui, per legge, possiamo tenere aperto. Se però una di queste festività cade di domenica, per lavorare dobbiamo fare in modo che sia tra le quattro a disposizione durante l’anno», spiega Sommaruga. La quale conferma: «Mettere d’accordo tutti è difficile. A parte le ultime due domeniche di dicembre, su cui c’è unanimità e in cui si concentra la maggior parte degli acquisti natalizi, ogni regione ha le proprie esigenze e caratteristiche specifiche».
La proposta
Secondo Sommaruga, una riflessione sul tema quindi s’impone, al punto che la categoria sta valutando la possibilità di richiedere, in futuro, deroghe per le aperture domenicali su base regionale. «Potrebbe essere un modo per salvaguardare le peculiarità regionali, associando le aperture a eventi particolari, come la festa dell’uva, il mercatino di Natale o altro. Allo stesso tempo - aggiunge la presidente di Federcommercio - questa soluzione potrebbe dinamizzare il commercio locale in chiave cantonale», creando, insomma, degli eventi in grado di muovere i ticinesi all’interno dei confini cantonali. L’idea, al momento, è in fase di sviluppo. Un primo approccio con il DFE c’è già stato. Se ne saprà di più nei prossimi mesi.
Black Friday
Intanto, tornando alle aperture del 2024, tra le novità di quest’anno salta all’occhio anche la data del 1. dicembre. Una prima voluta soprattutto dalla grande distribuzione per completare la settimana del Black Friday. Idem per la scelta del 6 ottobre, preferita a quella dell’8 dicembre. «Per come vanno gli affari negli ultimi anni, l’Immacolata non è fondamentale. Meglio puntare su altri momenti».
Il resto, come detto, lo ha fatto la grande distribuzione che ha spinto per cambiare i piani. Il peso specifico della DISTI, insomma, si è fatto sentire ed è proprio quello che, nel Mendrisiotto, ha fatto storcere piu di un naso.
La richiesta
Da noi contattato, il presidente della Società dei commercianti del Mendrisiotto (SCM), Davide Rampoldi, conferma le valutazioni strategiche fatte a livello cantonale: «Oggi, i piccoli commercianti e la grande distribuzione sono alleati che lavorano con i medesimi obiettivi. Senza l’apporto della DISTI, tante cose non si farebbero». E che dire, invece, della domenica dell’Immacolata? «Effettivamente per Chiasso è un’apertura importante. Tanto che, come SCM abbiamo depositato a Bellinzona, assieme al Municipio, una richiesta di deroga speciale per l’8 dicembre in occasione del mercatino di Natale». La deroga, che oggi si trova al vaglio del DFE, andrebbe quindi ad aggiungersi alle 4 domeniche. «Come succede per altre manifestazioni - come Festate a Chiasso o la Festa della musica a Mendrisio - abbiamo chiesto un’apertura straordinaria». La decisione è attesa per settimana prossima.
Dal canto suo, Sommaruga ricorda infine che «i negozi a conduzione familiare, sotto i 400mq quest’anno (in virtù della nuova legge, ndr) per l’Immacolata potrebbero comunque aprire».